Il direttore di Lucca Comics & Games pensa a come evitare i disagi nel 2015

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Un’altra edizione di Lucca Comics & Games si è conclusa e, come ormai tutti gli anni, siamo qua a contare il nuovo record di biglietti venduti e a lamentarci dei soliti e sempre più insopportabili disagi per i visitatori.

Tante le novità di quest’anno che hanno cercato di allargare ulteriormente gli spazi in modo tale da meglio gestire la folla oceanica che si presenta alle porte di Lucca assetata di cultura nerd: l’area Games finalmente più grande, il Japan Town, la nuova area Lucca Junior ecc… tutte novità che hanno portato l’organizzazione a ribattezzare questa edizione come quella della “revolution”.

La crescita dei biglietti venduti è inarrestabile.

Ma c’è stata una vera rivoluzione in quello che più fa discutere ogni anno a palle ferme e cioè alle file infinite, al sovraffollamento della città, alla pericolosità delle mura in cui camminano centinaia di migliaia di persone senza protezioni? Insomma, i problemi di Lucca Comics & Games si conoscono bene, come fare a risolverli?

La crescita dei biglietti venduti è inarrestabile: solo negli ultimi anni si è passati dai 155.000 venduti nel 2011 ai 240.000 di quest’anno:

 

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E questi sono solo i biglietti venduti. A questi numeri già impressionanti vanno aggiunti tutti gli accreditati (giornalisti, artisti, operatori, etc) e, soprattutto i curiosi non paganti: quest’anno si parla di oltre 400.000 visitatori nei quattro giorni.

Chi è stato a Lucca sa bene che la città non è pronta a questi numeri: non lo era due anni fa, non lo era l’anno scorso, non lo è stata quest’anno.

Come fare allora a risolvere la questione una volta per tutte? (sempre se una soluzione esiste ovviamente)

A poche ore dalla chiusura della manifestazione il direttore di Lucca Comics and Games Srl, Renato Genovese ha già cominciato a mettere le mani avanti, evidentemente conscio del problema, o meglio dei problemi, non risolti dalla “revolution” di quest’anno.

Gli obiettivi per il 2015 vanno nella direzione di una “espansione” di stand e padiglioni, in alcuni casi anche in zone decentrate, ma puntano soprattutto ad ottimizzare la logistica della manifestazione.

Saltano le ipotesi di diluire la fiera, magari dividendola in due week-end invece di quattro giorni consecutivi.

Al contrario Genovese vuole tutelare i paganti e frenare i “curiosi”, veri responsabili secondo lui della ressa costante di Lucca:

Si dovrà intervenire però assolutamente a tutela del vero popolo dei Comics che è quello che arriva a Lucca perché vuole partecipare al sempre più ricco programma di eventi proposto. Per questo penso che dovrà essere messo in campo un sistema per disincentivare gli arrivi in città, o almeno in alcune aree del centro storico, di coloro che non sono visitatori paganti”.

È l’unico modo, insiste Genovese, per evitare il caos e la congestione:

La viabilità esterna alle Mura raggiunge il limite, in alcune condizioni particolari, anche senza Lucca Comics and Games. Certo, indubbiamente, la logistica dei trasporti, dei parcheggi e della viabilità andrà migliorata.

Credo però che sia necessaria una seconda Revolution, alla quale stiamo già lavorando. Una rivoluzione che consenta a chi paga il biglietto di visitare gli stand in tutta tranquillità.

In pratica si sta pensando di interdire alcune aree della città/manifestazione ai soli paganti, impedendo l’accesso ai semplici curiosi, creando corridoi privilegiati per chi il biglietto l’ha pagato e vuole semplicemente muoversi da uno stand all’altro:

Ho constatato personalmente che in molti casi la congestione è stata provocata più dalla gran ressa di curiosi della manifestazione, che da coloro che avevano comprato il biglietto.

Chiaramente, Lucca è bellissima con questa invasione e nessuno vuole impedire ai turisti di giungere in città. Creare percorsi o zone privilegiate però potrebbe risolvere i problemi di congestione, almeno per quelli che ci riguardano direttamente come organizzazione.

Il punto di forza dell’edizione di quest’anno sono stati il programma, veramente straordinario e con ospiti di prestigio. È questo che chiede il pubblico dei Comics e la domanda è in continua crescita. L’altra scelta vincente secondo noi è stata quella di distribuire la manifestazione in altre piazze o luoghi della città.

E Le debolezze?

Sono più infrastrutturali che altro, l’espansione della kermesse in altri luoghi della città ha pagato, così come la decisione di allargare alcuni padiglioni, come quello dei Games.

I disagi che ci sono stati in quest’area? Serve una visione più lucida e una risposta pronta di coloro che devono gestire queste situazioni. Gli accessi andavano consentiti sulla base delle uscite, e non certo viceversa.

E che altri miglioramenti o idee si possono mettere in campo? Decentramento e migliore cartellonistica ad esempio:

Sicuramentevanno studiati eventuali decentramenti, ma qui serve la collaborazione di tutti gli attori in campo. Alcune zone devono infatti essere escluse, perché altrimenti si aumentano soltanto i disagi per gli spostamenti e per i residenti.

Siamo pronti – commenta l’amministratore unico Francesco Caredio – a migliorare in tutti i modi possibili l’accessibilità alla manifestazione, a cominciare dalla cartellonistica.

Sulla dislocazione delle biglietterie si potrà ancora ragionare, ma mi pare che quella attuale sia la migliore possibile. La vendita dei biglietti online è partita soltanto quest’anno, credo che verso il 2015 potrà essere ulteriormente incentivata in modo da evitare poi le lunghe attese in coda.

 

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Che dire. Lucca Comics & Games porta ogni anno decine di milioni di euro nelle casse del comune, dei negozianti, degli organizzatori della fiera. Si continua a procedere per piccoli passi come se ci sia una qualche remora a muoversi verso una vera rivoluzione e come se l’esperienza degli scorsi anni non sia servita a molto.

I margini di crescita della manifestazione sono ancora altissimi: ogni anno ad esempio penso come ci siano pochissimi stranieri che vengono a visitare LuccaCG nonostante sia la più grande fiera d’Europa e la seconda al mondo dopo il Comiket di Tokyo.

Quest’anno ero a cena con degli sviluppatori svedesi che si lamentavano di tutto, ma in particolare del fatto che tutte le indicazioni in giro per la città e all’interno delle mostre fossero unicamente in italiano.

A quanto pare proprio non riusciamo a scrollarci dalle spalle quell’insopportabile provincialismo che ci caratterizza. E che ancora dopo quattro anni di crescita verticale e 35 (!!!) anni di manifestazione si stia qua a parlare a bocce ferme di come migliorare la segnaletica… mi sembra di sognare.

Cosa ne pensate? Come sarebbe possibile migliorare Lucca Comics & Games? Ne parliamo ogni anno, vediamo se vengono fuori idee nuove.

Come è stata la vostra esperienza quest’anno? Solite horror stories o la situazione è migliorata per voi? Raccontatecelo nei commenti qui sotto.

 

 

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