Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale, la recensione: tale padre…

merry little batman

Dalle coordinate temporali dalle quali questo articolo viene scritto sono stati da poco resi disponibili su Netflix (dopo qualche intoppo) i primi 65 episodi della famosa serie animata di Batman del 1992, quella creata da Bruce Timm e Eric Radomski (ne abbiamo scritto qui). Un ritorno che ha confermato una volta di più come il supereroe creato da Bob Kane abbia vita eterna su grande e piccolo schermo, soprattutto, nel caso di quest’ultimo, quando si tratta di una sua versione animata e non a caso è proprio in questa veste che è approdato su due delle maggiori piattaforme streaming nel giro di poche settimane. Seppur con due versioni divise da quasi 30 anni esatti, ma con una efficacia comunque sufficiente a catturare il pubblico a discapito di qualsivoglia differenza generazionale.

Nella recensione di Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale, disponibile su Prime Video dall’8 dicembre 2023, vi parliamo infatti di una nuova pellicola d’animazione dedicata all’uomo pipistrello attraverso una storia inedita (a tema natalizio, come si capisce dal titolo), diretta da Mike Roth, che l’ha anche ideata insieme a Morgan Evans (Teen Titans Go!) e Jase Ricci (Batman: The Doom That Came to Gotham).

Seppur con due versioni divise da quasi 30 anni esatti, ma con una efficacia comunque sufficiente a catturare il pubblico a discapito di qualsivoglia differenza generazionale.

Non solamente un semplice lungometraggio, dal momento che sarà fonte di ispirazione per una nuova serie originale basata su di esso, già in lavorazione e sempre prodotta da Amazon, intitolata Bat-family. Ovviamente non si tratta del primo speciale di Natale con Batman protagonista (chi scrive si ricorda un Batman: Natale che era una sorta di macabra rivisitazione del Canto di Natale di Charles Dickens, in quel caso però era un’avventura a fumetti del 2015, nata dalla mente di Lee Bermejo), ma forse è il primo con protagonista il figlio del famoso supereroe, Damian.

La pellicola crea una versione futura della vita dell’uomo pipistrello dando vita ad un what if molto divertente in modo da poter rimodellare non solo i caratteri dei vari personaggi, ma anche, in un certo modo, modificarne il passato, ideando delle versioni parallele a quelle canoniche su misura e credibili per un racconto del tutto nuovo.

La trama di Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale è invece pensata sulla trovata tematica della storia di formazione classica (declinata secondo il racconto dell’eredità e del peso del costume da raccogliere, essendo figlio di un supereroe)  e riprendendo, anche in modo palese in dei passaggi, classici straordinari che hanno riempito il cuore e le menti di grandi e piccini per le feste natalizie. Ricordandoci poi come tanti dei piccoli protagonisti di queste storie avevano un’anima punk fondamentale per la loro riuscita.

I fantasmi dei natali (e anni) passati

Mancano pochi giorni al Natale e Damian Wayne si gode l’attesa giocando con Selina (il gatto domestico) ad impersonare Batman in una delle tante imprese che hanno salvato Gotham nel corso degli anni. Un tempo remoto ormai, dato che in vista della nascita di suo figlio, Bruce è riuscito a rendere sicura la città ed è ormai diverso tempo che nessun super cattivo si fa più vedere, segnando così un record senza precedenti di giorni senza crimini. L’ex uomo pipistrello si è infatti completamente dedicato all’attività di papà, divenendo anche un po’ paranoico riguardo la sicurezza e la protezione del figlio (e si può anche capirlo vista la sua infanzia).

Dal canto suo invece, il giovane Damian non vede l’ora di divenire un supereroe come il suo babbo, determinato a dimostrare a lui e al mondo intero che è in grado di indossare il costume ed essere un successore all’altezza della sua fama. Figuratevi la sua felicità quando il suo vecchio decide di donargli, come regalo anticipato, la sua prima cintura multiuso. Anche se questa versione è a prova graffi o lividi vari.

L’ex uomo pipistrello si è infatti completamente dedicato all’attività di papà, divenendo anche un po’ paranoico riguardo la sicurezza e la protezione del figlio (e si può anche capirlo vista la sua infanzia).

merry little batman

Durante la cena però accade una cosa incredibile: il Bat-telefono, impolverato e pieno di ragnatele a causa del disuso, comincia a squillare. C’è infatti un’emergenza climatica segnalata dalle Justice League che richiede la presenza del Cavaliere oscuro, dato che gli altri sono tutti impegnati. Bruce è allora costretto (non ne ha nessuna voglia) a rimettersi il costume, pulirsi la barba piena di briciole e partire, lasciando Damian con Alfred e la promessa di fare il bravo e rimanere a casa fino al suo ritorno.

La chiamata è però ovviamente una trappola ordita da voi-potete-immaginare-chi, il quale ha in mente una vendetta con i controfiocchi da giocarsi contro la sua nemesi, approfittando della sua assenza dalla città di Gotham. Non ha però fatto i conti con il piccolo Damian, un Batman in miniatura, ma animato dalla volontà gigante di fermare i cattivi e così far capire al papà di non essere un bambino qualunque.

We need a hero!

Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale riesce ad essere sia un ottimo film per grandi e piccini che un film sull’uomo pipistrello. Questo grazie ad una grande commistione di ingredienti grazie ai quali ottiene una ricetta ben calibrata tra macro elementi della tradizione cinematografica legata al Natale e micro derivanti invece da quella del supereroe. Porta quindi a casa il risultato, senza e senza ma. Però va anche oltre.

L’animazione (curata da Gigglebug e Doghead Animation) funziona benissimo, utilizzando uno stile searliano e cercando di sfruttare l’idea del coming of age in cui la realtà di deformare quel tanto per essere su misura del punto di vista del giovane protagonista. Giovane protagonista che in questo caso è Damian, personaggio quasi reinventato da zero, che durante la trama attraversa almeno tre classici di Natale (Mamma ho perso l’aereo è il più facile da individuare), dentro ai quali ci si può divertire ad individuare una serie numerosa di citazione e di easter eggs, che testimonia l’idea di mix sopracitata.

Merry Little Batman riesce ad essere sia un ottimo film per grandi e piccini che un film sull’uomo pipistrello.

merry little batman

Ciò che attrae della pellicola non è infatti solamente la trama (che è facilmente intuibile in chiusura di primo atto), tanto quanto riaffrontare una Gotham ad anni di distanza e vedere come i suoi volti sono cambiati nel corso del tempo. Bellissimo, per esempio, come è stato presentato il Joker, scritto per essere la nemesi perfetta anche del piccolo Damian. Il clown del crimine è infatti, in questa sua versione, un bambino cresciuto e rimasto solo, che ha nostalgia del passato perché non può più stare con i suoi amici e motivo per il quale li richiama tutti per il suo nuovo piano. Una sfumatura che nelle sue apparizioni più leggere è già stata usata, ma che, mettendolo in contrasto con un quasi adolescente, pare ancora più azzeccata.

Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale è quindi un classico di Natale in pieno stile Batman, ma anche una storia di formazione, una origin story, uno scontro generazionale e un intimo racconto che ci parla delle difficoltà di essere padri e di quelle di essere figli che vogliono essere all’altezza dei propri genitori, trovando il giusto equilibrio tra vivere la propria età ed emanciparsi. Semplice, emozionante e divertente. 

Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale è disponibile su Prime Video dall’8 dicembre 2023.

75
Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale
Recensione di Jacopo Fioretti Raponi

Un piccolo Batman per un grande Bat-Natale è il nuovo lungometraggio d'animazione a tema natalizio, prodotto da Prime Video, con protagonista Batman, anzi, il figlio, Damian. Lo dirige Mike Roth e per scriverlo arruola Morgan Evans e Jase Ricci, i quali, insieme, sfornano una pellicola che sia coming of age che storia di formazione, in grado di mixare molto bene elementi dell'immaginario del cinema classico a tema feste di Natale con quello legato invece al mondo dell'uomo pipistrello. Un titolo emozionante e intrattenete, che funziona molto bene e porta a casa il risultato regalando una versione futura e alternativa molto credibile sia di Bruce, che de figlio e di tutti gli altri volti di Gotham city.

ME GUSTA
  • L'animazione funziona molto bene, soprattutto per essere un coming of age.
  • Il film riesce ad essere sia un classico di Natale che un capitolo credibile delle avventure di Batman.
  • La sua anima citazionista lo rende divertente e appagante.
  • La rielaborazione dei cattivi, soprattutto del Joker, è ben pensata.
FAIL
  • La trama la si capisce da subito, ma va anche bene così.
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