Robot con pelle sensibile agli stimoli e che si autorigenera: la nuova frontiera della bio-cibernetica

La scienza avanza costantemente, spesso portando a sviluppi sorprendenti. Questa volta, i ricercatori Antoni Gondia e Andrew Adamatzky ci stanno dimostrando quanto sia possibile con la scienza moderna. La loro ultima impresa? Creare una pelle fatta di funghi per i robot.  L’obiettivo principale di Gondia e Adamatzky era ricreare una scena iconica di Terminator in cui uno dei robot riceve un impianto di pelle “viva”. Sebbene questa pelle sia un’aggiunta esterna, è dotata della straordinaria capacità di raccogliere dati e di autoripararsi in caso di danni.

Un cyborg trasformato in una “entità bio-cibernetica” grazie alla nuova pelle

I ricercatori hanno utilizzato un tipo di fungo chiamato Ganoderma Sessile per coprire un modello di robot, creando un sottile strato di pelle bio-cibernetica. Questa pelle è leggera e sensibile al tatto, ed è in grado di autoripararsi quando danneggiata, a patto che venga nutrita con le sostanze necessarie per la rigenerazione. I risultati della ricerca di Gondia e Adamatzky, pubblicati alla fine di agosto 2023, sono promettenti. Hanno descritto questa pelle fungina come “micelio sessile di Ganoderma vivente, auto-rigenerante e reattivo” che ha trasformato un “modello cyborg” in una “entità bio-cibernetica.” Una delle caratteristiche più affascinanti di questa pelle fungina è la sua sensibilità sensoriale. Mentre le pelli di silicone tradizionali hanno limitate capacità sensoriali e sono costose da produrre, questa offre un’opportunità più economica e accessibile per la raccolta dati sensoriali.

Cosa ci riserva il futuro in questo campo?

Andrew e Antoni sperano che la loro ricerca possa aprire la strada alla creazione di tessuti simili da utilizzare sugli edifici per regolare la temperatura. È importante notare che gli sviluppi nel campo della robotica e della biotecnologia continuano a progredire rapidamente. Anche se l’idea di una pelle robotica derivante da funghi può sembrare impressionante, ricordiamo che gli scienziati giapponesi hanno già creato una sostanza flessibile e autorigenerante per coprire un dito robotico, utilizzando cellule di pelle umana. In ogni caso, sembra che si stia procedendo verso la creazione di cyborg sempre più simili agli esseri umani.

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