L’Università del Maine ha presentato la stampante 3D a polimeri più grande del mondo, denominata Factory of the Future 1.0 (FoF 1.0). Questa innovativa stampante può realizzare oggetti di grandi dimensioni, con una capacità massima di 29,26 metri di lunghezza, 9,75 metri di larghezza e 5,49 metri di altezza. La FoF 1.0 può anche stampare fino a 226,8 chili all’ora, una velocità impressionante che permette di costruire case in meno di 80 ore.

Un approccio dinamico e versatile

La stampante è progettata per passare dinamicamente tra, almeno, quattro diverse tecniche di stampa tra cui la produzione additiva su larga scala, la produzione sottrattiva, la stratificazione continua del nastro e le operazioni con braccio robotico. Queste caratteristiche rendono la FoF 1.0 particolarmente adatta a una serie di settori, tra cui l’edilizia abitativa, le infrastrutture e lo sviluppo di veicoli militari.

Sostenibilità e riciclo

Un aspetto chiave della FoF 1.0 è l’attenzione alla sostenibilità. La maggior parte dei materiali utilizzati è riciclabile, permettendo di “decostruire, macinare e rifare” gli oggetti stampati, secondo il dottor Habib Dagher, direttore dell’Advanced Structures and Composites Center dell’Università del Maine. Inoltre, la stampante privilegia l’uso di materiali biobased, come i residui di legno, riducendo così l’impatto ambientale della produzione.

Alloggi a prezzi accessibili

La FoF 1.0 offre una soluzione promettente per la produzione di alloggi a prezzi accessibili. Ad esempio, il Maine avrà bisogno di altre 80.000 case entro il 2030, molte delle quali destinate a famiglie a basso reddito. La stampante può contribuire a soddisfare questa domanda, utilizzando materiali locali e riducendo i costi di costruzione.

Applicazioni militari e di ricerca

La FoF 1.0 è stata finanziata da istituzioni governative come l’Army Corps of Engineers, il Dipartimento della Difesa e il Dipartimento dell’Energia. Queste istituzioni potrebbero utilizzare la stampante per produrre imbarcazioni leggere e rapidamente dispiegabili, come sottomarini e altri veicoli marittimi. La senatrice Susan Collins ha definito la stampante “inestimabile per la nostra sicurezza nazionale”.

Futuro della tecnologia

La FoF 1.0 è affiancata da una stampante gemella nel campus UMaine, in grado di lavorare su diversi aspetti degli stessi progetti. L’Università del Maine aprirà presto un nuovo laboratorio di ricerca, chiamato Green Engineering and Materials (GEM) Factory of the Future, per facilitare e scalare pratiche di produzione più sostenibili. Questo potrebbe portare a sviluppi futuri ancora più avanzati nel campo della stampa 3D.