Sony PSX, il media center fallito

Sony PSX

Era l’autunno 2003 quando in giappone la Sony presentò un oggetto del tutto inaspettato. Negli anni del fermento tra il pubblico per lo sviluppo della Psp, che sarebbe stata presentata l’anno successivo, il colosso nipponico decise di stupire tutti cercando di entrare nel campo dell’home video entertainment.

Cos’è

La PSX è un DVD recorder da salotto con tutte le funzioni della playstation 2 (e ovviamente della PsOne). Dal design raffinato, si presentava come l’oggetto perfetto da tenere in salotto, un centro multimediale completo che avrebbe reso felici tanto i gamer quanto le mamme che avessero voluto registrare le loro puntate di Beautiful.

Una cosa è certa riguardo questa console/recorder: è bellissima.

è bellissima

Pochi cazzi, questo dispositivo è un capolavoro di design, soprattutto nel colore bianco. Potrei comprarla solo per ammirarla dentro una teca di vetro, a differenza degli orrendi lettori/registratori dvd di improbabili marche coreane che tutti comprano solo perché leggono i divx.

 

Caratteristiche e funzionalità

Dal lato “Recorder” la PSX presenta un sintonizzatore tv e le connessioni per la tv satellitare, un HDD integrato (inizialmente avrebbe dovuto essere da 120 Gb) e un masterizzatore DVD. Con una guida TV scaricabile da internet era possibile programmare la registrazione dei programmi preferiti nonchè guardare una trasmissione dopo il suo inizio mentre la console continuava a registrarlo. Ovviamente è anche possibile masterizzare il tutto su un supporto ottico, alla velocità massima di 12x.

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Dal lato “gaming” la PSX era in tutto e per tutto una PS2, retrocompatibile e con la possibilità di giocare online vista la presenza del modem integrato e la relativa porta ethernet; da ricordare anche la possibilità di installare i giochi che lo permettevano sull’hard disk. Per coloro di voi che pensano alla XMB come il menu nato con la PSP, beh lorsignori si sbagliano di grosso; la XcrossMediaBar è nata con questa console, perfetta per gestire musica, video e giochi navigando agevolmente in questa intuitiva interfaccia a due assi.

Altra figata il controller bianco, che sony cominciò a produrre allo scopo. Confermata e poi smentita la presenza della connessione alla rete Playstation BB (non so se poi è stata definitivamente supportata al lancio del prodotto).

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Come su ogni dvd recorder che si rispetti vi si trovano numerosi ingressi e uscite. La parte frontale presenta, in alto, i classici tasti di accensione e di rimozione del disco, una porta infrarossi, un tasto per uscire dal gioco e le spie di accesso al disco rigido e registrazione. In basso vi è uno sportellino della lunghezza dell’intera console, che una volta aperto rivela due ingressi MagicGate per le memory card, piccoli pulsanti che replicano la funzione delle frecce del dualshock, un ingresso DV, una porta USB 2.0 e uno slot per schedine Memory Stick PRO.

Il retro presenta un’uscita audio ottica, due uscite Composito + S-Video, gli ingressi e uscite per i cavi antenna, uscita video D1/D2 e due prese per i Joypad (scelta alquanto discutibile posizionarle sul retro, ma possiamo supporre che la destinazione principale della PSX fosse quella di dvd recorder e non vera e propria console)

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Modelli al lancio e accoglienza

Quando fu immessa sul mercato giapponese, il 13 dicembre del 2003, il modello disponibile recava la sigla DESR-5000, con un HDD da 160 gb; successivamente fu immesso sul mercato un modello con hard disk più capiente, da ben 250 Gb che recava la sigla DESR-7000. Nella confezione era compreso un telecomando ma non il controller, che doveva essere comprato a parte.

I prezzi in yen erano rispettivamente 79.800 ( 613€ ) e 99.800 ( 767€ ), decisamente alti per gli standard odierni, figuriamoci per 10 anni fa.

Quello che sappiamo per certo è che non ebbe il successo sperato. Vendite scarse e fredda accoglienza da parte del pubblico ne fecero una sola esclusiva giapponese oltre che un oggetto più da collezione che da “uso intensivo”. Oggi si trova in vendita su ebay (raramente su ebay Italia), a prezzi che oscillano tra 350 e 550 dollari a seconda delle condizioni e della presenza o meno della scatola e dei relativi accessori, manuali, ecc… (Chi compra retrogame e retroconsole sa bene quanto può fare la differenza anche la presenza o meno di un misero manuale pubblicitario dell’epoca).

Sotto un video che mostra il funzionamento dell’xmb:

 

Non so cosa era possibile fare con la PSP, certo è che poteva essere collegata. Del resto anche la ps2 supportava, tramite funzioni di alcuni giochi, il trasferimento di dati tra le due console.

 

Qui invece una recensione, in inglese.

 

Chi avesse altri dettagli, chi già la possiede o avesse intenzione di comprarla è obbligato a commentare e informarci.

 

Fonti: wikipedia, videogame.it, forum adunanza

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