Si avverte un profondo senso di vuoto non appena si scorgono i titoli di coda di The Last of Us Parte 2 Remastered. Lo stesso, identico, senso di vuoto, potente e destabilizzante, che ci travolse quando arrivammo, per la prima volta, alle battute finali del viaggio di Ellie ed Abby. È un po’ quello che accade quando si ha a che fare con le grandi storie, quelle indimenticabili, capaci di lasciare una traccia indelebile nella memoria e nel cuore di chi le vive. Le qualità di un’opera come The Last of Us Parte 2, del resto, sono molte, ma forse quello più preziosa, resta proprio questa: la potenza della sua storia. Una storia che, ancora oggi, lascia addosso la sensazione di aver vissuto qualcosa di importante, non tanto per ciò che ha significato per l’evoluzione stessa del medium, quanto per ciò che ha significato per noi videogiocatori.

A quasi 4 anni dal suo primo approdo sul mercato, The Last of Us Parte 2 si prepara a tornare sugli scaffali con una nuova edizione rimasterizzata che porta su PS5 tutta la bellezza del capolavoro di Naughty Dog con tanto di aggiunte e novità. Una sorta di Director’s Cut che rappresenta senz’altro un’ottima occasione per riscoprire il sequel dell’avventura di Joel e Ellie in chiave ampliata e rifinita. Scopriamo dunque tutte le novità di questa nuova edizione nella nostra recensione di The Last of Us Parte 2 Remastered.

Un’opera da riscoprire: i miglioramenti sul fronte tecnico

Prima di lanciarci nella disamina di quella che rappresenta a conti fatti la novità più corposa di questa edizione rimasterizzata di The Last of Us Parte 2, ossia la nuovissima modalità Senza Ritorno, è giusto spendere qualche parola su quello che questa nuova versione propone in termini di aggiunte e miglioramenti sul fronte tecnico e grafico. Parliamo in sostanza di una remastered, dunque di una versione che non propone stravolgimenti o revisioni di sorta sul fronte del gameplay con un aumento di risoluzione della texture, ombre migliorate, più dettagli sulla distanza e tutta una serie di altri miglioramenti che consentiranno ai giocatori di godere di un’esperienza visiva ancor più rifinita ed immersiva.

Va detto che The Last of Us Parte 2 era tecnicamente già solidissimo all’epoca della sua uscita, ma i miglioramenti apportati si sentono eccome e vanno a sfruttare finalmente a pieno tutta la potenza di PS5, rendendo l’azione ancor più coinvolgente ed enfatizzando il colpo d’occhio e i dettagli che impreziosiscono le ambientazioni. Da questo punto di vista, per quanto concerne le modalità grafiche, abbiamo le ben note modalità Fedeltà e Prestazioni, la prima con 4K nativo e la seconda a 1440p upscalati in 4K con frame rate più elevato. Abbiamo testato entrambe le modalità e mentre con la seconda non siamo incappati in grossi problemi, con la modalità in 4K nativo abbiamo riscontrato qualche piccolo rallentamento.

Chiaramente l’uscita su PS5 ha permesso al team di sfruttare a dovere l’SSD della console per caricamenti più rapidi e anche le funzioni del DualSense. Oltre alla vibrazione di nuova generazione che può essere gestita e declinata in ogni singolo aspetto del gameplay, anche i grilletti adattivi sono implementati e gestibili con un minimo di personalizzazione.

C’è da dire poi che questa versione rimasterizzata include ovviamente anche tutte le precedenti e numerosissime opzioni di accessibilità, più alcune nuove aggiunte, e, esattamente come successo per il remake del primo The Last of Us, anche una modalità Speedrun, che ci permette di stabilire tempi sempre migliori nell’affrontare l’avventura. Presente anche l’aggiunta della nuova modalità Chitarra Libera, più nuove possibilità per la modalità foto con skin aggiuntive per Ellie, Abby e le loro armi. Insomma, tutte piccole aggiunte di contorno che vanno comunque a impreziosire un’esperienza che offriva già moltissimo in termini di contenuti e personalizzazione dell’esperienza.

La modalità Senza Ritorno e le altre novità

La modalità Senza Ritorno rappresenta senza dubbio il piatto più ricco della portata di novità proposte dalla Remastered di The Last of Us Parte 2. Parliamo di un’inedita modalità roguelike in cui saremo chiamati ad affrontare una serie di scontri generati casualmente e una battaglia finale contro un boss. La premessa di base è molto semplice: una volta selezionata la modalità di difficoltà, si sceglie un personaggio e si completano gli scontri, avendo cura di raccogliere risorse, munizioni e altri oggetti utili per riuscire ad avere la meglio sulle fazioni nemiche. Ogni volta che si completa uno scontro, si ottengono delle ricompense che permettono di migliorare l’equipaggiamento e accedere all’emporio per potenziare il nostro personaggio e ottenere così armi, oggetti e formule.

L’obiettivo resta ovviamente sempre quello di giungere illesi alla battaglia contro il boss finale, poiché, come accade in qualsiasi altro roguelike, passare a miglior vita significa proprio porre fine improvvisamente alla sessione di gioco con la conseguente perdita di tutte le risorse e i potenziamenti accumulati.

Uno degli aspetti sicuramente più interessanti di questa nuova modalità, però, è la possibilità di vestire i panni di NPC come Dina, Jessie, Lev, Tommy e tanti altri, ognuno con il proprio specifico equipaggiamento e le proprie caratteristiche. Ad esempio, vi sono personaggi come Tommy che non possono schivare i colpi: un deficit che sicuramente può mettere in seria difficoltà anche i giocatori più esperti, ma che aggiunge un pizzico di brio e sfida in più, soprattutto nei momenti più concitati.

Ogni mappa è tratta da una specifica sezione della campagna con gli scontri che differiscono per modalità, fazione nemica modificatori ed obiettivi. Le modalità che potremo affrontare sono quattro in tutto: Assalto, Caccia, Resistenza e Conquista. Tutte condite da obiettivi diversi e capaci di spingere il giocatore ad affrontare le battaglie in modi differenti per cercare di sopravvivere.

Si passa, infatti, dalla semplice modalità Assalto in cui ci viene chiesto semplicemente di abbattere diverse orde di nemici fino ad arrivare alla modalità Conquista in cui l’obiettivo primario non è tanto quello di sconfiggere le minacce che si aggirano nell’arena, quanto piuttosto quello di riuscire ad aprire una cassaforte entro un certo limite di tempo. Potremo dunque decidere di agire in diversi modi per arrivare all’obiettivo: potremo scegliere di fare una carneficina in un minuto o di raggiungere la cassaforte in modalità stealth per poi occuparci dei nemici nei dintorni.

Ciò che rende, però, ancor più caotica e sfaccettata l’esperienza di gioco proposta da Senza Ritorno è la presenza dei cosidetti modificatori. Queste elementi, che rappresentano il cuore di questa nuova modalità roguelike, altro non sono che delle regole speciali che vanno ad alterare sensibilmente le dinamiche di gioco. Queste alterazioni possono offrirci dei vantaggi, ma anche conferire dei malus ai nemici, incrementando, ad esempio, la loro energia e rendendoli così più resistenti ai colpi.

I modificatori, però, possono anche spingersi oltre, arrivando ad attivare degli speciali filtri durante lo scontro, ostruendoci la visione in modo massiccio, o rendendo addirittura i nemici invisibili. Ovviamente, più si completano gli scontri e più si ottengono ricompense come modificatori più estremi, personaggi, nuove skin e tanto altro.

C’è da dire forse che, da questo punto di vista, ci saremmo aspettati maggiori sfide da sbloccare e un numero maggiore di scontri da portare a termine prima di arrivare al boss finale anche per permettere ai giocatori di sviluppare a dovere una build da adattare al proprio stile di gioco, ma senza alcuna ombra di dubbio Senza Ritorno permette all’ottimo sistema di combattimento di The Last of Us Parte 2 di brillare, spingendo i giocatori di sfruttare al massimo le sue meccaniche, in modi anche creativi ed originali.

A completare il tutto, c’è anche la possibilità durante lo scontro di completare specifici obiettivi, chiamati Azzardi. Si tratta, in sostanza, di sfide che appaiono una volta per scontro. Ad esempio, con Abby ci è stato richiesto di sconfiggere un determinato numero di nemici con gli attacchi in mischia. Per ogni nemico ucciso ne abbiamo guadagnato in salute. Ovviamente ce ne sono tantissimi e quelli più rischiosi ci daranno modo di ottenere ricompense maggiori come valuta, munizioni o energia.

Infine, cosa non meno importante, Senza Ritorno offre anche la possibilità di creare Partite Personalizzate ed è proprio in questo caso che l’inedita modalità mostra quelle che sono tutte le sue potenzialità. Nelle Partite Personalizzate, potremo modificare le modalità di gioco, i nemici, i modificatori e altro per creare degli scontri potenzialmente fuori di testa.

Insomma, nonostante ci troviamo di fronte ad una modalità roguelike non proprio profondissima, la Modalità Senza Ritorno di The Last of Us parte II Remastered si presenta comunque stimolante e ricca di sorprese.

Insomma, nonostante ci troviamo di fronte ad una modalità roguelike non proprio profondissima, la Modalità Senza Ritorno di The Last of Us parte II Remastered si presenta comunque stimolante e ricca di sorprese. Una divertentissima aggiunta che vi terrà compagnia tra una missione e l’altra della campagna.

A completare, infine, il pacchetto dei vari extra proposti da questa edizione rimasterizzata vi è poi anche la sezione Dietro le Quinte che ospita diversi contenuti tra bozzetti, trailer e altri contenuti, tra cui figurano anche gli episodi già disponibili del Podcast ufficiale di The Last of Us. Non aspettatevi dunque grosse aggiunte da questo punto di vista, ad eccezione della presenza di 3 livelli perduti giocabili e commentati dagli sviluppatori.

Si tratta di versioni preliminari di livelli tagliati dal gioco e quindi con tutti i limiti del caso. Non ci soffermeremo sui contenuti per non rovinarvi la sorpresa, ma sappiate che non si tratta di sezioni molto corpose e che rappresentano però un contenuto prezioso per scoprire diversi dettagli sulla creazione dell’esperienza e sopratutto sull’evoluzione del personaggio di Ellie. Una vera chicca per gli appassionati della saga di The Last of Us.

90
The Last of Us Parte II Remastered
Recensione di Roberta Pagnotta

Ci troviamo di fronte ad una versione migliore e più ricca di The Last of Us Parte 2, forse non essenziale per chi ha già giocato il titolo originale, ma senza dubbio la versione che consigliamo di acquistare a chi vuole recuperare il capolavoro di Naughty Dog. Le migliorie sul fronte tecnico rendono l’esperienza ancor più coinvolgente ed immersiva e la nuovissima modalità Senza Ritorno vi terrà compagnia tra una missione e l’altra della campagna principale, permettendovi di approfondire le meccaniche del sistema di combattimento in modi originali e divertenti. Ci sono poi anche tutta una serie di chicche ed extra indirizzate proprio ai fan del titolo originale, tra livelli perduti e nuove modalità di gioco che vanno ad arricchire un’esperienza che ad oggi vale la pena di riscoprire, in tutta la sua potenza e la sua bellezza.

ME GUSTA
  • Tutta la bellezza e la potenza di The Last of Us Parte 2 in versione rifinita e migliorata
  • La modalità Senza Ritorno è molto divertente e rappresenta senza dubbio una piacevole aggiunta
  • I 3 livelli perduti permettono di scoprire preziosi dettagli sulla creazione del gioco e sul personaggio di Ellie
FAIL
  • Qualche rallentamento in modalità 4K nativa
  • Ci saremmo aspettati più contenuti per la sezione dietro le Quinte e Senza Ritorno