L’esplosione di rabbia ci pervade facendoci perdere il controllo, senza riuscire a liberarci di questa emozione per ore. La rabbia sorge quando ci sentiamo offesi o minacciati. Un modo per proteggerci, ottenere benefici o evitare qualche disagio. Da questo punto di vista è un’emozione vantaggiosa e necessaria. A giocare un ruolo essenziale sono l’attivazione cerebrale e il funzionamento endocrino.
Quando ci arrabbiamo, il corpo rilascia la noradrenalina in grandi quantità, ciò porta a un aumento della pressione sanguigna e del battito cardiaco. C’è un aumento anche della dopamina e di glutammato. Diminuiscono invece la serotonina e vasopressina.
La curiosità è l’interessante associazione tra testosterone e cortisolo. Il primo è collegato all’aggressività della rabbia e il secondo al comportamento di sottomissione e inibizione. L’attivazione cerebrale che innesca la rabbia è svolta dall’amigdala. Questa si attiva grazie a stimoli minacciosi che garantiscono la sopravvivenza, controllando il comportamento. Ecco quali sono i cambiamenti cognitivi, emotivi e comportamentali della rabbia:
- preparazione a combattere o fuggire
- i processi di memoria più intensi
- più attenzione ai dettagli
- si pretende di avere ragione e calmarsi sembra impossibile
- assenza di obiettività e riflessione
Possiamo e dobbiamo imparare a gestire la rabbia in modo sano, perché non ci giustifica dalle responsabilità. Si deve elaborare l’emozione senza lasciarsi trasportare troppo da essa, cercando di attivare la parte logica cerebrale. Ci aiuta a ritrovare il nostro centro e la calma.
- Cosa succede nel cervello quando ci arrabbiamo? (lamenteemeravigliosa.it)