Il Tribunale di Milano ha revocato l’amministrazione giudiziaria imposta l’anno scorso ad Uber Eats. L’azienda torna a poter operare in piena autonomia.
A maggio dell’anno scorso, la filiale italiana di Uber Eats era stata messa sotto amministrazione giudiziaria. Per un’azienda significa poter continuare ad operare, offrendo i servizi al pubblico, ma con un’amministrazione nominata in parte o completamente dal giudice e l’obbligo di mandare ciclicamente dei report al tribunale.
Il Tribunale di Milano aveva contestato ad Uber Eats il mancato rispetto delle norme a tutela della sicurezza e della saluta dei rider.
Oggi la Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano – scrive l’agenzia Ansa – ha revocato l’amministrazione giudiziaria. Il tribunale – considerato il lavoro fatto dall’azienda per eliminare ogni forma di sfruttamento – ha deciso di ripristinare la piena autonomia di Uber Eats Italia, che potrà continuare ad operare con un’amministrazione propria e non più controllata dal tribunale.
Al termine del periodo di amministrazione giudiziaria, si legge nel dispositivo emesso dai giudici, si è arrivati ad una «proposta di mercato che ha decisamente abbandonato ogni logica di sfruttamento per proporre opportunità di lavoro, colte anche da studenti, da giovani adulti o da persone sottooccupate o disoccupate, da ritenersi tutelate sul piano del rispetto dei diritti».
Il provvedimento della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano anticipa di circa due mesi il termine naturale dell’amministrazione giudiziaria, che in origine sarebbe dovuta durare almeno fino a maggio del 2021.