L’ex presidente USA Donald Trump è tornato a fare comizi e, poco sorprendentemente, si è lanciato al collo della “tirannia” delle Big Tech.
Nel week-end appena conclusosi si è tenuta la Conservative Political Action Conference, una delle conferenze più importanti nel mondo Conservatore statunitense. Nella giornata di chiusura dell’evento si è presentato Trump in persona, il quale non ha mancato di portare avanti le narrazioni di cui si è fatto portavoce nell’ultimo anno.
Oltre ad aver ribadito per l’ennesima volta che le elezioni di Joe Biden siano state un furto perpetrato ai danni dei Repubblicani, l’uomo d’affari si è dilungato anche in osservazioni che hanno a che fare con la gestione dei social e dell’intero internet.
Tutte le possibili misure atte a garantire l’integrità delle elezioni non vorranno dire nulla se non abbiamo la libertà di parola. Se i Repubblicani possono essere censurati perché dicono la verità e denunciano la corruzioni, noi non potremo avere la democrazie e rimarremo solamente con la tirannia di sinistra. […]
Se il governo federale si rifiuta di agire in tutti gli stati dell’unione nei quali abbiamo voti – e sono molti – i giganti delle Big Tech quali Twitter, Google e Facebook dovrebbero essere puniti con sanzioni significative ogni volta che silenziano una voce Conservatrice,
ha sostenuto Trump.
L’ex presidente si dunque fatto riferimento a una proposta di legge portata avanti dal Governatore della Florida Ron DeSantis, il quale ha ventilato l’idea di sanzionare i social con multe che vadano a punire le sospensioni di politici e candidati politici, a prescindere da che genere di amenità questi proferiscano.
Nonostante questo, Trump ha anche chiesto che venga del tutto stracciata l’ormai celeberrima “sezione 230”, la legge che offre uno scudo penale alle aziende tech, sollevandole da ogni responsabilità sui contenuti che vengono pubblicati dagli utenti sui loro portali.
Il discorso proferito alla convention non ha ovviamente tenuto conto di come alcuni social abbiano esplicitamente la tendenza opposta a quella da lui denunciata, ovvero che tendano a oscurare le opinioni della sinistra americana, ma d’altronde i fatti non sono mai stati in cima alle sue preoccupazioni o a quelle dei suoi fan.
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