Pessime notizie: alcuni analisti di mercato iniziano a sostenere che fino al 2022 l’industria tech rimarrà carente di chip e semiconduttori.

La pandemia, la digitalizzazione, il mercato dell’automotive e le grandissime richieste di device elettronici hanno ingolfato la filiera di produzione di microcomponenti. Molte aziende del settore hanno detto che almeno fino all’estate la situazione non migliorerà, ma il quadro complessivo sembrerebbe ancora più fosco.

Secondo le stime di alcuni analisti, la situazione critica durerà ancora tre o quattro trimestri, quindi bisognerà attenderne ancora un paio, prima di tornare completamente alla normalità.

Siamo convinti che le aziende a capitale misto stiano producendo dal 10 al 30 per cento AL DI SOTTO dei correnti livelli di domanda e che saranno necessari 3-4 trimestri prima che la catena di produzione possa soddisfare la domanda e altri 1-2 trimestri perché gli inventari di clienti e canali di distribuzione siano riforniti ai livelli di norma,

ha funestamente prospettato Harlan Sur, analista di J.P. Morgan, in occasione di una nota agli investitori.

Christopher Rolland, analista di Susquehanna, offre uno spaccato ancora più pessimista, suggerendo che l’avvento della primavera e le progressive riaperture rese possibili dalle varie campagne di vaccinazione finiranno con l’aumentare il divario tra domanda e offerta.

Se queste opinioni fossero confermate, la cosa si tradurrebbe, tra le altre, in una continuativa e prolungata carenza dei PC da gaming e delle console videoludiche, soprattutto quella delle desideratissime Xbox Serie X e PlayStation 5. Apparecchi che, peraltro, sono resi ancora più rari dall’intervento spietato dei bagarini internettiani.

In effetti, Sony e Microsoft avevano già annunciato, almeno ai finanziatori, che i device di nuova generazione non sarebbero stati disponibili in questo primo semestre del 2020, tuttavia hanno esibito anche qualche titubanza nel sostenere che le criticità della distribuzione sarebbero state risolte entro l’anno. Ora sappiamo il perché.

 

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