La NASA affronta una nuova missione, Artemide, che avrà caratteristiche tutte nuove, si invieranno uomini sulla Luna, per la prima volta anche una donna, costruendo le basi per rimanerci e preparandosi all’esplorazione di Marte.

La nuova missione si prospetta più che interessante coinvolgendo uomini e donne con la prospettiva di creare una presenza umana permanente sul nostro satellite.

Il nome della missione è significativo e rappresenta il proseguimento del programma Apollo: Artemide, nella mitologia greca sorella gemella di Apollo Dea della caccia e delle iniziazioni femminili, è la personificazione della Luna crescente.

La nuova missione si prospetta più che interessante coinvolgendo uomini e donne con la prospettiva di creare una presenza umana permanente sul nostro satellite, dove poter indagare e studiare, un punto di appoggio per esplorare lo spazio profondo, fino a Marte e oltre. Le conoscenze saranno acquisibili grazie ad una presenza umana e robotizzata prolungata sulla Luna.

La Luna è ancora un oggetto misterioso, tutto da scoprire, da cui possiamo apprendere e capire di più sul nostro pianeta e sul nostro Sole. Già dalle missioni Apollo, i campioni lunari restituiti hanno cambiato radicalmente la nostra visione del sistema solare.

Ma c’è ancora tanto da fare, si pensa infatti, che i poli della Luna contengano milioni di tonnellate di acqua ghiacciata, ed è proprio quell’acqua che rappresenta l’evoluzione. Queste conoscenze saranno acquisibili grazie ad una presenza umana e robotizzata prolungata sulla Luna, e per fare questo occorre produrre e costruire con materiali locali.

Non solo la Luna, lo stesso approccio di esplorazioni sostenibili, sarà ripetibile e riutilizzabile, per poter essere applicato a quelle su Marte: le nuove tecnologie dimostreranno la possibilità di costruire avamposti autosufficienti lontano dalla Terra.

La NASA e i suoi partner stanno progettando e sviluppando una piccola astronave, Gateway, che resterà in orbita attorno alla Luna per dare supporto agli astronauti, per gli esperimenti scientifici e tecnologici. Situato a circa 250.000 miglia dalla Terra, il Gateway sarà il ponte di accesso all’intera superficie della Luna e fornirà nuove opportunità di esplorazioni dello spazio profondo.

Il progetto prevede la realizzazione di mezzi spaziali che, sfruttando il Gateway, permetteranno l’atterraggio lunare delle persone, con funzionalità di discesa, trasferimento, rifornimento e risalita. Un esempio mostrato nei giorni scorsi è proprio il Blue Moon.

Con alcune delle tecnologie più avanzate, i futuri astronauti rimarranno più a lungo sulla superficie della Luna, esploreranno più di quanto fino ad ora si sia immaginato e costruiranno una presenza sostenibile.

Una nuova classe di sistemi di alimentazione supporterà gli “avamposti umani”, con la presenza di robot autonomi che potranno muoversi sulla superficie. Si produrrà e si costruirà sfruttando il più possibile i materiali trovati sulla Luna.

Sicuramente la missione è complessa e prevede, oltre ad altissimi investimenti, di cui l’amministrazione statunitense ha già approvato lo stanziamento di 1,6 miliardi di dollari, anche uno sforzo comune di tutte le aziende del settore, società statunitensi e partner internazionali.

la NASA auspica di realizzare la visione di ogni uomo: scoprire e abitare mondi lontani

e vuole dimostrare che riunendo gli sforzi è possibile raggiungere un’obiettivo comune a beneficio di tutti.