Spider-Man Across the Spider-Verse: perché i film animati Sony su Miles Morales hanno successo

Spider-Man: Across the Spider-Verse, perché film di successo

Ora che è in sala Spider-Man: Across the Spider-Verse, e con il film che è già stato ampiamente approvato dalla critica,  possiamo iniziare a chiederci perché la trilogia animata con Miles Morales protagonista sta riscuotendo tanto successo. Ci sono vari elementi che s’incrociano e che bisogna valutare per dare una risposta a questo interrogativo. Perciò proviamo a spiegare per quale motivo Spider-Man: Across the Spider-Verse, e i film animati su Miles Morales hanno successo.

Sony Animation non sbaglia un colpo

Partiamo dalla casa di produzione, e dall’idea che Sony, per quanto riguarda il modo di affrontare i supereroi sia nei videogiochi che nell’animazione, abbia una certa abilità. Al contrario di quanto sta facendo con i cinecomics live-action, che nell’espansione del Ragnoverso (sono già stati proposti due film di Venom, uno su Morbius, ed altri su Kraven the Hunter e Madame Web sono in arrivo) si è dimostrata un po’ datata a livello di approccio. Nel vedere un cinecomics Sony sembra di tornare indietro di vent’anni, con personaggi e storie che vengono proposti così come si sarebbe fatto in un periodo che va da fine anni Novanta a Inizio Duemila (l’era pre-Marvel Studios).

Mentre per quanto riguarda l’animazione siamo su tutto un altro campo da gioco. Qui la Sony Pictures Animation sa metterci del suo e sa trattare le cose nella giusta maniera. Innanzitutto possiamo fare notare come la divisione della Sony legata all’animazione abbia da sempre proposto progetti di qualità: da Piovono Polpette a I Mitchell contro le Macchine. Proprio quest’ultimo lungometraggio è stato una sorta di punta di diamante degli ultimi anni di produzioni della Sony Pictures Animation (escludendo Spider-Man: Un Nuovo Universo).

E proprio questa combo tra un buono studio di produzione ed il successo dei cinecomics Marvel ha prodotto un mostro di genialità e successo come Spider-Man: Un Nuovo Universo.

L’impatto visivo di Spider-Man: Un Nuovo Universo è stato un qualcosa di senza precedenti.  Era forse dall’uscita di Toy Story che gli spettatori e gli addetti ai lavori non rimanevano così sbalorditi dall’animazione sul grande schermo. A lavorare sulla parte animata del progetto è stata la Sony Pictures Imageworks, che ha seguito le indicazioni dei produttori  Phil Lord e Christopher Miller, che volevano che l’impatto trasmesso fosse quello “dello spettatore che entrava in un fumetto”. Ed in effetti i fotogrammi renderizzati dagli animatori CGI, che poi ci hanno lavorato sopra in 2D, hanno creato quella sensazione da pagina di fumetto trasposta in fotogramma che ha reso l’esperienza di Spider-Man: Un Nuovo Universo qualcosa di unico e trascinante.

Miles Morales è il vero Spider-Man del Ventunesimo secolo

Passando direttamente sul piano narrativo, sono da chiamare in causa diversi elementi: il personaggio di Miles Morales è una figura che ha colpito il pubblico degli appassionati di fumetti fin dal suo esordio sulla testata Ultimate. Dopo la nascita dello Spider-Man di Peter Parker nel 1963, l’avvento di Miles Morales nel 2011 ha rinnovato la figura del tessiragnatele, facendo capire quanto  impatto potesse avere quel tipo di storia e quel tipo di personaggio anche su una figura che non fosse Peter Parker, ma che, anzi, ne rispecchiasse meglio i principi e le attitudini nel Ventunesimo Secolo.

Uno Spider-Man di colore, capace di far sentire più vicina una comunità di appassionati finalmente in grado d’immedesimarsi ancora di più nel proprio supereroe preferito, rinnovò e rinvigorì la figura di Spider-Man. E fu la definitiva porta di apertura verso il Multiverso. Dopo un po’ di anni all’interno dell’Universo Ultimate, nel 2016 Miles Morales approdò nel nuovo universo fumettistico della Casa delle Idee nato dopo Secret Wars, e condiviso con gli eroi classici.

I semi di quest’apertura e contaminazione di universi sono finiti in Spider-Man: Un Nuovo Universo, un lungometraggio che contamina la storia di Miles Morales con quella di tanti altri Spider-Man. A partire dallo stesso Peter Parker, ma includendo anche Spider Gwen, Spider-Ham e Spider-Man Noir. Le storie e le possibilità di combinare i Ragni, per proporli in situazioni particolari e narrativamente coinvolgenti, stavano diventando pressochè infinte, e nei fumetti ne era stata data prova con la saga del Ragnoverso, proposta nel 2014 da Dan Slott e Christos Cage.

Forse perché i supereroi con super problemi funzionano, e Spider-Man ne è il simbolo, e forse anche perché il primo vero grande supereroe adolescente riesce sempre a far immedesimare un po’ tutti (gli adulti che ricordano il passato, ed i giovani che si rispecchiano nel proprio presente), puntare su Spider-Man sembra essere sempre un colpo vincente. Per questo motivo la trilogia di Spider-Man: Across the Spider-Verse aveva già nel suo concepimento degli elementi pronti a far scattare il meccanismo del prodotto di successo. Ed a questi è stato messo un carico non indifferente.

Grazie a Spider-Man: Un Nuovo Universo si è consolidata a livello mainstream l’idea delle storie da multiverso, che due anni fa ha prodotto un successone live-action come Spider-Man: No Way Home (con sempre il tessiragnatele di mezzo coinvolto), ed un progetto che ha portato dritti agli Oscar come Everything Everywhere all at Once. Oggi parlare di multiversi è un qualcosa di pienamente sdoganato, di pop, e capace di aprire porte dell’immaginazione e dell’emotività innovative. In una scena di Spider-Man: Across the Spider-Verse, presentata già in anticipo rispetto al film, Gwen Stacy parlando con Miles Morales descrive come il suo amore per il tessiragnatele sia un qualcosa di tragico in ogni tipo di universo, ma il positivo Miles le fa notare come ci siano sempre nuove possibilità da esplorare.

Ed in questa scena ci sta forse il succo di ciò che rappresentano i film animati Sony con Miles Morales: l’apertura verso qualcosa di nuovo, così familiare ma allo stesso tempo così diverso da ciò che si era visto fino a poco prima . Tutto è possibile se si ha la capacità e la voglia di immaginare e di realizzare un potenziale che si sente dentro: perché da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Ed il potere di Spider-Man è sempre stato quello di stupire e fare sentire la stessa emozione, in un misto tra empatia e senso di meraviglia.

Spider-Man: Across the Spider-Verse è disponibile nelle sale cinematografiche dall’1 giugno.

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