Borne di Jeff VanderMeer

Enormi orsi volanti e vermi diagnostici. Borne, il nuovo romanzo post apocalittico di Jeff VanderMeer, riprende le atmosfere dell’Area X per interrogarsi sul significato di essere umani.

Ci troviamo in un’epoca non ben definita in cui poco è rimasto della civiltà umana. Rachel e Wick combattono per la sopravvivenza contro Mord, un gigante orso volante, la Maga e la Compagnia.

Durante una delle perlustrazioni, Rachel trova qualcosa simile a un anemone attaccato alla pelliccia dell’orso e decide di portarlo con sé. Borne, così lo chiamerà, è curioso e sempre in mutamento, tende ad assaggiare tutto ciò che gli capita a tiro ma non espelle nulla.

Rachel lo tratta come una madre tratterebbe il proprio figlio e Wick si sente escluso, non riesce a comprendere il legame fra i due e soprattutto non si fida del nuovo arrivato di cui non sanno nulla.

Che cos’è Borne e da dove viene? Wick faceva parte della Compagnia e tutt’oggi crea biotech, ibridi biologici, nella piscina del loro rifugio per difendersi e sopravvivere in questo mondo ostile. 

Per lui, a un livello che non avrei mai capito, non esisteva la morte, il morire, e alla fine ci ritrovammo alle estremità opposte di un baratro d’incomprensione. Perchè cos’è un essere umano senza morte?

 

VanderMeer torna in libreria con una nuova storia new weird, un fantasy contaminato con elementi sci-fi e horror, dopo il grande successo della sua precedente trilogia vincitrice del premio Nebula 2014 e recentemente adattata sul grande schermo da Alex Garland. Ci troviamo in un mondo corrotto e degradato dai continui esperimenti dell’uomo, con una flora e fauna mai visti prima. L’autore indaga la contaminazione fra le specie creando biotecnologie bizzarre e uniche che stuzzicano la curiosità del lettore. Borne ne è un chiaro esempio.

All’inizio  a Rachel sembrava una pianta, poi un animaletto e poi Borne ha iniziato a parlare e a interrogarsi su ciò che lo circonda proprio come farebbe un bambino. “Perché l’acqua è bagnata? Sono una persona?”.

Rachel rimane rapita da Borne anche per il modo in cui vede il mondo. Lei vede solo distruzione e violenza fuori dalla Scogliera, il loro rifugio, mentre per Borne è tutto nuovo e meraviglioso. Mentre Rachel cerca di educare la sua nuova scoperta finisce per accrescere anche se stessa e chi legge.

In un mondo così contaminato e ricco di ibridi sorge più che naturale una domanda che ci accompagnerà per tutto il libro: come si riconosce una mente non umana? E cosa significa essere umani?

Le relazioni fra i personaggi sono complicate ed è difficile definire cosa provi Rachel per Borne e per Wick, ma come in tutte le famiglie c’è un legame che li unisce. La prima parte del romanzo introduce il mondo e i suoi protagonisti mentre la seconda entra nel profondo sviscerando i personaggi e i loro drammi verso un finale inatteso ed esplosivo.

Wick non ha mai creduto di essere una persona, e questa convinzione finiva per annullarlo. Borne ha sempre cercato di essere una persona perchè io volevo che lo fosse, perchè gli sembrava giusto. Tutti noi volevamo solo essere delle persone, e nessuno sapeva cosa significasse davvero.

Jeff Vandermeer ha uno stile unico e innovativo, inutile fare paragoni perchè non esiste un’altra opera simile.

 

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