Passare lunghi periodi nello spazio, ai limiti dell’atmosfera terrestre, dove la gravità è quasi completamente scomparsa non è facile. Ok, bel panorama, ma chissà quanto è bello tornare… beh forse non proprio.

Gli astronauti passano interi mesi sulla stazione spaziale internazionale abituandosi alle condizioni  e ai movimenti in microgravità. Quanto il loro soggiorno termina, tornare sulla Terra deve essere un’esperienza unica e la voce di un astronauta Garrett Reisman racconta cosa si prova una volta “tornati a casa”.

“Come farò a lavarmi i denti, lo spazzolino sarà semplicemente troppo pesante”

Per prima cosa il cibo è più buono e, a quanto pare, è molto più facile farsi una doccia e andare in bagno… insomma è tutto più facile e bello quando le cose vanno dall’alto verso il basso e non a casaccio.

 

 

 

Dopo parecchio tempo in microgravità ci sono anche grossi problemi di equilibrio e sopportazione degli sforzi. Prima di tutto persino uno spazzolino può risultare molto pesante da sollevare e poi l’equilibrio risulta completamente sfasato.

I bassi sembrano riadattarsi molto più rapidamente degli alti

L’orecchio interno, nello spazio, non manda più segnali affidabili come sulla Terra e quindi, molto rapidamente, il cervello si adegua per ignorare le informazioni che manda. Una volta indietro ci si deve riabituare ad “ascoltare” il proprio orecchio evitando di inciampare continuamente.

Garrett racconta che dopo un’ora dal ritorno era già in grado di passeggiare e di mangiare, ma non così tanto. 95 giorni nello spazio lo avevano segnato abbastanza da non riuscire ad ingerire più di mezzo cheeseburger e una mezza birra.

Ditelo ai primi astronauti che dovranno camminare su Marte dopo almeno 6 mesi di viaggio

Via qz.com