Dopo aver cancellato Clone Wars, la Disney ha deciso di trasformare la storica software house californiana in un fornitore di giochi su licenza. Che sia la fine del marchio creatore di alcuni capolavori che hanno sicuramente accompagnato la gioventù (e non) videoludica di ogni buon nerd che si rispetti?

Un’altra lacrima che scende, ripensando ai pomeriggi e alle serate passate cercando di risolvere gli enigmi delle avventure grafiche o inseguendo Tie Fighter o X-Wing (a seconda della fazione che si stava giocando).

Ecco la nota ufficiale:

After evaluating our position in the games market, we’ve decided to shift LucasArts from an internal development to a licensing model, minimizing the company’s risk while achieving a broader portfolio of quality Star Wars games. As a result of this change, we’ve had layoffs across the organization. We are incredibly appreciative and proud of the talented teams who have been developing our new titles.

La notizia fa riflettere, cosa dobbiamo aspettarci a questo punto? Quel che è certo è che la divisione di sviluppo di nuovi videogames a marchio LucasArts non è più presente.
È anche vero che erano ormai anni che la software house non sfornava un titolo degno di note, ma i ricordi del suo periodo glorioso restano indelebili nella memoria di tutti gli appassionati.

Lo scetticismo verso i nuovi film di Star Wars aumenta esponenzialmente. Ricordiamo che contestualmente alla trasformazione di LucasArts anche due progetti legati alla saga fantascientifica sembrerebbero sulla via della cancellazione (Star Wars: 1313 e Star Wars: First Assault).

 

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