E3 2017: Recap degli annunci

Si è appena conclusa l’ultima edizione dell’Electronic Entertainment Expo di Los Angeles. In questo articolo un recap della nostra copertura dell’evento e la top ten degli annunci.

L’E3 2017 si è ufficialmente concluso, portando con se anche una scia di conferme su tutti gli annunci più importanti che si sono susseguiti durante le varie conference, prima che le porte del Los Angeles Convention Center si aprissero alla stampa e, per la prima volta nella storia recente della fiera, anche al pubblico. Ma su questo torneremo più avanti.

Quest’anno sono stato personalmente a Los Angeles come inviato per Lega Nerd insieme al gruppo dei nostri cugini di Multiplayer.it, e ho potuto documentarvi direttamente da lì non solo le notizie e gli annunci delle conference ma anche le mie prime impressioni su diversi titoli presenti in anteprima sullo showfloor, cosa che credo si possa definire il vero valore aggiunto di un evento tanto importante quale l’Electronic Entertainment Expo. Tutti questi contenuti sono ovviamente tuttora reperibili nell’hub dedicato: /e32017

 

 

EA Play ha aperto le danze al classico ciclo di conferenze, con uno show dai ritmi poco convincenti ma con una line-up solida.

Ma adesso, smaltito il jet lag e a mente lucida, iniziamo con il riepilogare ed analizzare i vari momenti di questo E3 2017 in relazione a ciò che in molti speravano sarebbe stato e a ciò che è poi stato realmente. Ovviamente partiamo con il parlare delle conference che anche in quest’edizione hanno visto Electronic Arts giocare da outsider con un proprio evento che si discosta dal format delle altre conferenze, ovvero EA Play. Lo presentazione ha aperto le danze al classico ciclo di eventi, con uno show dai ritmi poco convincenti ma con una line-up piuttosto solida. Dopo un’apertura con la nuova modalità Long Shot di Madden 18 (l’equivalente del Journey di FIFA) è ritornato a far parlare di se Battlefield 1 con l’annuncio del DLC In The Name of the Tsar lasciando poi la scena a diversi nuovi annunci: Need For Speed Payback (sebbene fosse stato anticipato ampiamente si è mostrato in gran forma durante l’evento, proponendo una formula open world con una narrazione che fa l’occhiolino alla saga cinematografica di Fast & Furious) e soprattutto le due nuove IP A Way Out (gioco EAOriginals nato dalle menti creative dietro l’acclamato titolo indie, Brothers – A Tale of Two Sons) e un teaser del nuovo attesissimo lavoro di BioWare che si sarebbe poi mostrato sul palco di Microsoft: Anthem.

Dopo un po’ di spazio dedicato agli altri sportivi di casa EA quali FIFA 18, NBA Live 18, e al fenomeno dell’E-Sport che negli States è fortemente sentito, è stata la volta del piatto forte che in moltissimi aspettavano, ovvero Star Wars Battlefront II che si è mostrato in lunghe sequenze di gameplay tratte però dal multiplayer e non dalla campgna che resta ancora un po’ avvolta in un alone di mistero. Tutto sommato in termini di annunci poteva andar peggio, ciò che non ha premiato anche questa volta è stato il ritmo davvero lento e ben poco emozionante dell’evento.

 

 

La conferenza Microsoft è stata decisamente più sottotono di quanto tutti speravamo.

La conferenza Microsoft è stata decisamente più sottotono di quanto tutti speravamo. Si è partiti in quarta con il reveal di Project Scorpio, ovvero Xbox One X e con l’annuncio ufficiale del pur già vociferato Forza Motorsport 7. La nuova console della casa di Redmond è davvero la più potente mai lanciata sul mercato e riesce ad unire a tutta la forza bruta di cui dispone un design molto simile a quello che già avevo apprezzato in Xbox One S, stavolta nero invece che bianco, e propone il pacchetto ad un prezzo verosimile di 499$. Ma al di là della forza bruta, dell’estetica, dei consumi, del true 4K (che nella presentazione ricorreva con la stessa frequenza della dicitura “senza olio di palma” nei biscotti odierni) ciò che tutti i giocatori si aspettavano era l’annuncio di nuovi grandi giochi in esclusiva. O di almeno una grande produzione inedita, un nuova IP capace di trainare le vendite di Xbox One che dal 2013 ad oggi ha accumulato un discreto gap in termini di milioni di unità vendute rispetto alla rivale PlayStation 4. Questo annuncio, ahimè, non c’è stato.

Microsoft ha presentato una lunga sequela di titoli che arriveranno talvolta prima su Xbox One come esclusiva console, ma in ogni caso in media sempre anche su PC, dando certo qualche soddisfazione come la data d’uscita dell’attesissimo Cuphead, annunciando che la retrocompatibilità si estenderà anche ai giochi della prima Xbox oltre che di Xbox 360, e mostrando i muscoli della sua nuova console high-end con alcune tra le produzioni third party più attese come Assassin’s Creed: Origins o (come si diceva sopra) Anthem, il nuovo titolo di BioWare che ha chiuso come piatto forte la conferenza di Xbox.

Peccato che Anthem esca anche per PC e PlayStation 4, un fattore che, secondo chi vi scrive, non lo renderà di certo una killer app per il lancio di Xbox One X.

 

 

 

Microsoft ha presentato davvero tantissimi giochi nel corso della conferenza, con un ritmo davvero ottimo e facendo probabilmente il meglio che ha potuto con le carte che si ritrova in mano. Peccato che degli oltre quaranta giochi presentati metà fossero produzioni indie e la quasi totalità disponibili anche su PC e sulla rivale PlayStation 4. Se togliamo la potenza bruta (che in media piace agli utenti PC che la cercano su configurazioni più performanti di ciò che offre Xbox One X) purtroppo questa conferenza non ha dato al mercato nessun valido motivo per acquistare la nuova Xbox. Tanto più se si possiede già un PC o una PS4.

Ma smettiamo di infierire sulla situazione del colosso di Redmond e continuiamo con tutte le altre conferenze susseguitesi prima dell’apertura delle porte dello showfloor. Bethesda si aggiudica una valutazione discreta in quanto i suoi quaranta minuti (circa) di conferenza ci hanno regalato gli annunci dei promettenti Wolfenstein II: The New Colossus, The Evil Within 2 e un DLC stand-alone per Dishonored,  qualche novità per Quake Champions e The Elder Scrolls Online, le versioni VR di DOOM, Fallout 4 e Skyrim che insieme alla versione in arrivo per Nintendo Switch proprio non ce la fa a capire che dopo sei anni dalla sua uscita ha magari fatto il suo tempo e speriamo di non rivederlo ancora in futuro, con buona pace di chi sperava in un ‘annuncio all’E3 di un The Elder Scrolls VI.

 

 

Personalmente una delle conferenze che ho più apprezzato di questo E3 2017 è stata quella di Ubisoft, con la software house francese che nella splendida cornice dell’Orpheum Theatrer di Los Angeles ha presentato diverse interessanti novità. Prima fra tutte non si può non citare il cross-over strategico Mario+Rabbids: Kingdom Battles che arriverà in esclusiva per Nintendo Switch, sviluppato anche dalla divisione Ubisoft Milano e che sicuramente avrà fatto emozionare più di uno spettatore nel vedere le lacrime di Davide Soliani, direttore creativo del gioco, nel sentirsi ringraziare dal palco direttamente da Shigeru MiyamotoYves Guillemont.

Dopo essersi presentato uffiialmente alla conferena Microsoft, è stata poi la volta del nuovo Assassin’s Creed: Origins che si è mostrato più approfonditamente e che abbiamo poi anche potuto provare in fiera, confermando un feeling piuttosto positivo circa le varie modifiche implementate e al sistema di combattimento, e a quello di esplorazione. Come annnunciato in precedenza da Ubisoft sono stati presentati ufficialmente anche Far Cry 5 e The Crew 2, oltre a diverse altre esclusive inedite come Transference, Skull & Bones, Starlink: Battles for Atlas e l’annuncio bomba dell’attesissimo Beyond: Good & Evil 2. Con un ritmo abbastanza serrato e una line-up solida e variegata, al conferenza Ubisoft si va ad aggiudicare per questa edizione dell’E3 un ottimo voto dunque.

 

 

 

Dulcis in fundo, a chiudere il ciclo di conferenze a Los Angeles c’è stata ovviamente quella di Sony. Devo precisare, per rigor di cronaca, che essere seduto nel teatro per la prima volta e poter osservare lo spettacolo pirotecnico, scenografico, cromatico e spettacolare che la casa giapponese crea in loco (e che non è assolutamente percepibile guardando lo show in diretta streaming da casa) ha rappresentato per me un’esperienza straordinaria e unica, al netto di una conferenza non così ricca di annunci e sorprese come lo era stata nel 2016.

Malignamente viene da pensare che Sony avesse in serbo una scaletta come piano A e una come piano B, più corposa, da giocarsi casomai la conferenza Microsoft fosse stata una bomba atomica da cui doversi mettere al riparo.

Malignamente viene da pensare che Sony avesse in serbo una scaletta come piano A e una come piano B, più corposa, da giocarsi casomai la conferenza Microsoft fosse stata una bomba atomica da cui doversi mettere al riparo. Visto lo scarso impatto mediatico che ha riscontrato e l’assenza di titoli in esclusiva (come si diceva sopra) evidentemente abbiamo assistito alla scletta del piano A, che pure ha saputo riservare qualche sorpresa da molti ben gradita come il remake di Shadow of the Colossus, l’arrivo in multipiattaforma di Monster Hunter: World (che scoglie così il sodalizio durato anni con Nintendo) e diversi nuovi titoli per PlayStation VR. La stragrande maggioranza dei titoli presentati erano però già stati annunciati e, ahimè, non hanno in gran parte ancora una data d’uscita precisa ma piuttosto un generico “2018”. Così dunque God of War, Days Gone, Detroit: Become Human e persino lo Spider-Man di Insomniac, che personalmente speravo sarebbe uscito entro la fine del 2017 sfruttando anche la congiunzione favorevole dell’uscita nelle sale a luglio del lungometraggio Spider-Man: Homecoming che lo traghettanel Marvel Cinematic Universe.

Ovviamente non sono mancate tantissime produzioni third party sul palco della conferenza Sony PlayStation, dall’atteso Destiny 2 a Call of Duty: World War II o il nuovo Marvel vs Capcom: Infinite. Se togliessi dall’equazione l’emozione oggettiva che ho provato nell’essere lì ad assistere a quello spettacolo, direi che Sony ha giocato bene le sue carte in questo E3 2017 ma limitandosi a fare il minimo indispensabile per superare Microsoft.

 

 

 

 

Zitta zitta invece, la cara vecchia casa di Kyoto con un evento preregistrato della durata di soli 30 minuti, ovvero il Nintendo Spotlight @E3 2017, porta a casa probabilmente il miglior risultato rispetto ai vari competitor, affermando il successo di Nintendo Switch e come il suo supporto abbia grandi promesse per il futuro. Non solo Super Mario Odyssey, dunque, e non solo il promettente Mario+Rabbids: Kingdom Battles sviluppato con Ubisoft, tra i protagonisti dell’E3 2017 di Nintendo ci sono l’arrivo a fine 2017 di Xenoblade Chronicles 2 (sequel del più apprezzato jrpg dell’ultimo decennio, uscito a suo tempo per Wii) e di due nuovi titoli dedicati ai personaggi di Yoshi e di Kirby.

Sono stati poi rivelati nuovi dettagli sul DLC di The Legend of Zelda: Breath of the Wild, su Fire Emblem Warriors e a sorpresa con un brevissimo teaser trailer l’annuncio di Metroid Prime 4. Come se non bastasse, The Pokémon Company ha ufficializzato di essere già al lavoro su un nuovo capitolo canonico della saga dei Pokémon in esclusiva per Switch. Se si considera quanto detto sopra, si evince chiaramente che la grande N è tornata a dettare le regole del mercato in un certo senso ed è riuscita a conquistare il podio per questo E3 2017 pur non avendo organizzato conferenze o spettacoli di sorta.

 

https://www.youtube.com/watch?v=M2mZS_p4A7Y

 

Per adesso ci fermiamo qui, l’analisi delle conferenze è stata anzi fin troppo verbosa ma mi sembrava duopo fare un articolo di Recap anche se le avete seguite in diretta, dicendovi la mia su ciò che è stato presentato e/o su come è stato presentato a questo E3 2017.

Nei prossimi giorni arriverà una puntata speciale di GameCast in cui vi racconterò come funziona precisamente l’Electronic Entertainment Expo, con tanto di immagini a supporto di ciò che vi dirò.

Intanto se voleste rivedere o vedere per la prima volta le tre dirette che ho fatto nei giorni della fiera sulla nostra pagina Facebook potete trovarle qui in calce all’articolo e, sperando di avervi coinvolto nella mia analisi, vi esorto a farmi sapere la vostra qui nei commenti!

 

 

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