Grim Fandango
Grim Fandango è stato un videogioco che mi ha segnato particolarmente durante l’infanzia. Vestiamo i panni di Manny Calavera (che in spagnolo sta per teschio), un agente di viaggio molto particolare: il suo compito è aggiudicarsi le anime dei morti prima che lo facciano quelli delle agenzie rivali, e vendere loro il pacchetto per l’aldilà. La trama è molto intricata, e vi rimando alla pagina di Wikipedia per la sintesi. L’ho rigiocato pochi anni fa, e confesso di non aver colto molte sfumature la prima volta: le ambientazioni sono simili a film come “Casablanca” o “Il terzo uomo”, mentre la grafica è molto spartana, si pensi che è il primo gioco in 3d della Lucas, ma i modelli usati sono i teschietti della “Fiesta de los muertos” messicana, che sono spigolosi e poco definiti proprio come il pessimo render 3d del tempo; il tutto condito con grattacieli e città Art Deco. Il risultato è fantastico: dialoghi sagaci, idee geniali, citazioni alla cultura Azteca e ai film anni ’50, enigmi difficili.
Non so voi ma io mi appassionai alla trama, che era coinvolgente e intelligente; ho perso ore a cercare di risolvere i punti morti; e soprattutto ho riso alle battute fatte da Manny e dagli altri personaggi. La cosa non mi è più capitata, soprattutto da quando la sezione “Avventure grafiche” è stata chiusa dalla Lucas (Grim Fandango è stata la penultima avventura, seguita da Escape From Monkey Island e dal licenziamento di tutti i creativi)
Il gioco ebbe un’ottima ricezione, ricordo il 95% di TGM, ma delle vendite modeste. Il designer principale è Tim Schafer, designer di DOTT e Full Throttle.
Ultima curiosità, è la prima avventura non compatibile con lo ScummVM.
Una gallery di Concept art:
Il trailer ufficiale
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