Un recente studio condotto dall’Università di Helsinki ha rivelato che le api mellifere sono incredibilmente selettive nelle loro scelte alimentari, un fatto che potrebbe avere implicazioni significative sia per la salute delle api che per l’agricoltura umana. In passato, si pensava che le api fossero generaliste quando si trattava di selezionare piante da fiore, ma questo studio ha messo in discussione questa ipotesi, suggerendo che questi insetti mostrano un alto grado di selettività nella scelta delle loro fonti di cibo.
Gli autori dello studio hanno sottolineato che le api sono essenziali per l’impollinazione delle colture alimentari e che una dieta adeguata è fondamentale per il loro benessere. Tuttavia, fino ad ora, non si sapeva come le api scegliessero le piante da cui raccogliere il nettare e il polline.
Lo studio ha coinvolto l’analisi dei dati genetici di migliaia di api e campioni di miele e polline da alveari. I risultati hanno rivelato che le api mostrano preferenze specifiche per diverse specie vegetali in base al contenuto proteico, alla composizione degli aminoacidi, agli acidi grassi e agli zuccheri presenti nel nettare.
Ad esempio, le api preferiscono i lamponi per il nettare a metà e fine estate, mentre optano per il nettare e il polline dei mirtilli e del prezzemolo vaccino all’inizio dell’estate. Inoltre, lo studio ha evidenziato che le api utilizzano solo una frazione delle piante da fiore disponibili per la raccolta del nettare o del polline.
Queste scoperte sono di grande importanza, considerando la diminuzione del numero degli impollinatori negli ultimi anni. Le api svolgono un ruolo cruciale come impollinatori non solo per le colture coltivate, ma anche per la flora selvatica. Pertanto, comprenderne le preferenze alimentari è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e la diversità delle piante ad alto valore nutrizionale.
Il dottor Helena Wirta, coautore dello studio, ha sottolineato che queste scoperte si applicano soprattutto all’impollinazione delle specie vegetali, influenzando sia la qualità che la quantità dei raccolti. Questo studio potrebbe portare a raccomandazioni più mirate per la gestione delle api e per la promozione di una varietà di piante che soddisfino i requisiti nutrizionali di questi insetti cruciali per l’agricoltura e l’ambiente.