Il governo italiano ha proposto di utilizzare la miniera di piombo e zinco di Sos Enathos, situata in un angolo remoto dell’isola, come sede del progetto chiamato Einstein Telescope (ET). Questa iniziativa, finanziata dall’Unione Europea, si concentra sull’esplorazione dello spazio profondo attraverso lo studio delle onde gravitazionali, che richiedono un ambiente con minime vibrazioni terrestri per funzionare correttamente.
Secondo il premio Nobel per la Fisica 2021, Giorgio Parisi, questo telescopio consentirebbe di osservare eventi che si sono verificati circa 14 miliardi di anni fa, molto vicino al momento del Big Bang. La miniera di Sos Enathos è stata scelta per la sua bassa attività sismica e l’assenza di insediamenti nelle vicinanze, fattori che rendono l’area ideale per il progetto. Tuttavia, l’Italia deve confrontarsi con un’altra proposta proveniente dalla regione Mosa-Reno, condivisa tra Paesi Bassi, Germania e Belgio.
L’Italia ha investito 50 milioni di euro di fondi europei per la ripresa post-pandemia nella sua proposta, compreso uno studio di fattibilità. Questo progetto da 1,9 miliardi di euro potrebbe portare importanti investimenti all’isola della Sardegna, una delle regioni più belle ma svantaggiate del Paese. Le onde gravitazionali, predette da Albert Einstein, sono increspature nello spazio e nel tempo che si verificano a seguito di collisioni tra entità celesti, come ad esempio buchi neri. Il telescopio sarà in grado di catturare queste onde e osservare un volume dell’universo molto più ampio rispetto agli strumenti attualmente utilizzati.
Cosa prevede la proposta di progetto italiana
Il progetto italiano prevede la costruzione di una struttura sotterranea a forma di triangolo con bracci lunghi 10 km. Gli specchi posti all’estremità di ciascun tunnel rifletteranno fasci laser la cui lunghezza sarà influenzata dal passaggio delle onde gravitazionali. La miniera di Sos Enathos, vicino alla remota città di Lula, nella Sardegna orientale, è stata una miniera attiva per oltre 2.000 anni prima di essere chiusa nel 1997. Le autorità locali vedono questa opportunità come un mezzo per rivitalizzare un’area colpita da carenze infrastrutturali, calo demografico e spopolamento.
Il sindaco di Lula, Mario Calia, ex minatore egli stesso, ha dichiarato che il progetto preserverà l’integrità del paesaggio naturale incontaminato di Lula, portando allo stesso tempo nuovi investimenti. Questo ambizioso progetto potrebbe rilanciare non solo la regione, ma anche il settore scientifico italiano nel campo dell’astronomia e dell’esplorazione dello spazio.