In inverno, sentire freddo alle estremità è una sensazione comune. Per molti, indossare un foulard, un bavero alzato o un cappello è un modo per riscaldarsi. Tuttavia, per alcune persone, sentire freddo può essere un sintomo di qualcosa di più serio. Per questo è importante riconoscere le cause per capire come affrontarle. Ad esempio, provare una sensazione frequente di gelo, può essere indice di una disfunzione della tiroide o di un problema di circolazione sanguigna. Inoltre, può esserci una predisposizione genetica ad avere una maggiore sensibilità al freddo rispetto agli altri. In questo caso è importante proteggersi con indumenti adeguati e mangiare cibi ricchi di vitamina C, magnesio e zinco che aiutano a rafforzare il sistema immunitario.
Un problema femminile
Le donne in età fertile sono più soggette al freddo rispetto agli uomini a causa del meccanismo di regolazione della temperatura corporea. Il cuore funge da caldaia, pompando il sangue (combustibile) attraverso i vasi sanguigni (tubo), mentre il cervello, o meglio una sua parte, l’ipotalamo, funge da termostato regolando la produzione di calore e la sua dispersione. Quando fa freddo, i vasi sanguigni periferici si restringono per mantenere la temperatura corporea, ma il meccanismo è meno efficiente nelle donne rispetto agli uomini. Ciò spiega perché le donne sentano più freddo e debbano indossare più strati di vestiti.
Secondo i ricercatori, le donne sono più sensibili al freddo a causa di due fattori principali: gli ormoni estrogeni, che possono modificare la dilatazione o la contrazione dei vasi sanguigni, e l’emotività, in quanto lo stress e l’ansia possono causare una vasocostrizione o aumentare la percezione del freddo. Inoltre, le donne hanno meno massa muscolare e meno testosterone rispetto agli uomini, in modo che il loro metabolismo basale (energia necessaria per le funzioni vitali, compresa la regolazione della temperatura) sia più basso. Gli ormoni femminili, come l’estrogeno, possono anche influire sull’immunità, aumentando la suscettibilità alle infezioni a bassa temperatura.
Non soffrire, copriti!
Non bisogna subire le basse temperature, bisogna proteggersi adeguatamente perché il freddo riduce il flusso sanguigno nelle estremità del corpo. Durante il cambio di stagione, quando il nostro sistema di termoregolazione è sottoposto a un maggiore stress, è importante vestirsi a strati e coprirsi bene la testa con pesanti cappelli e foulard. Le calze, inoltre, non devono essere troppo strette, altrimenti possono causare ulteriore vasocostrizione e dovrebbero essere fatte con un materiale caldo come la lana o il cachemire. Se si vuole ridurre la dispersione di calore è utile anche inserire nella propria dieta cibi ricchi di grassi buoni come olio extravergine d’oliva, noci e semi, che aiutano a mantenere costante la temperatura corporea.
Anche le creme antifreddo sono un alleato prezioso per mantenere la pelle del viso e delle mani idratata, nutrita e lenita durante le giornate fredde. Contengono ingredienti come il burro di karité che sono in grado di preservare il naturale film idrolipidico della pelle, aiutando a prevenire che diventi secca e screpolata. Si raccomanda di applicarle ogni giorno prima di andare fuori, in modo da aiutare a mantenere una temperatura corporea costante. Alcuni esperti, sottolineano l’importanza di queste creme, poiché aiutano anche a ridurre molto la sensazione di gelo sulla pelle diminuendo quindi il disagio soprattutto in inverno. Ecco perché in presenza di temperature molto rigide, è consigliabile usare anche una crema protettiva come l’olio di cocco o l’olio d’oliva per evitare che la pelle si danneggi.
Lo sport, un alleato per la circolazione
L’attività sportiva è una grande risorsa per mantenere caldi le nostre estremità. L’esercizio muscolare contribuisce a produrre calore nell’organismo, inoltre favorisce una ginnastica vascolare che aiuta i meccanismi di vasocostrizione e vasodilatazione. Avere spesso le estremità fredde può essere sintomo di una anomala attivazione del microcircolo sanguigno periferico, che non riesce ad adattarsi alle variazioni di temperatura. Quando i vasi si contraggono eccessivamente in risposta al freddo, le estremità diventano prima bianche, poi bluastre per la riduzione dell’afflusso di sangue, ed infine rosse una volta che la circolazione riprende. Questa variazione cromatica è accompagnata di solito da intorpidimento, formicolii e talvolta dolore. Per prevenire tutto ciò è importante evitare fumo e tabacco, e praticare attività fisica aerobica leggera come nuoto, jogging, corsa, bicicletta o danza, almeno 40 minuti tre volte a settimana.
Le cause mediche, dalla circolazione alla tiroide
Una delle cause più frequenti della costante sensazione di gelo è il fenomeno di Raynaud. Esso consiste in una reazione anomala delle estremità del corpo in seguito a un’ipersensibilità al freddo. Si tratta di una condizione che può essere primaria, ovvero non connessa ad altre malattie, oppure secondaria a malattie come la sclerodermia autoimmune. Quest’ultima è una infiammazione cronica del tessuto connettivo che sostiene e protegge gli organi. Per trattare la sindrome di Raynaud, non esistono cure risolutive, ma il medico può prescrivere farmaci vasodilatatori che possono aiutare a migliorare il microcircolo.
Un’altra importante causa di sensazione di freddo può essere l’ipotiroidismo, una condizione in cui la tiroide non riesce a produrre abbastanza ormoni. L’ipotalamo, che funziona come un termostato, controlla la produzione di ormoni da parte della tiroide. Quando questa non è in grado di produrre ormoni sufficienti, può causare sintomi come stanchezza, tono dell’umore basso, gonfiore e stitichezza, oltre alla sensazione di freddo più marcata. Dobbiamo quindi prestare attenzione ai sintomi e consultare il medico se si nota una maggiore sensibilità al freddo.
Attenzione alla dieta
Il dottor Antonio Stamegna avverte che se si sente eccessivamente freddo, può essere un sintomo di carenze di nutrienti, come il ferro o la vitamina B12, che possono essere verificate con un esame del sangue. Il ferro trasporta l’ossigeno nel sangue, e una delle sue fonti principali è di origine animale; quindi, chi segue una dieta vegana può essere maggiormente a rischio. Per questo è importante assumere ogni giorno degli integratori in compresse per diverse settimane. Una carenza di questi nutrienti può anche essere causata da problemi di assorbimento intestinale o da sanguinamenti cronici. Si consiglia inoltre di mangiare cibi ricchi di vitamina B12 come l’uovo e il latte, che sono fonti naturali di questa vitamina.