Il 3 novembre sono stati pubblicati da Panini Comics i volumi Batman ’89 e Superman ’78, che raccolgono gli albi pubblicati negli Stati Uniti qualche tempo prima con storie sviluppate negli universi narrativi dei film di Batman di Tim Burton e del Superman con Christopher Reeve. Vogliamo approfondire il discorso riguardo il passaggio dal cinema al fumetto e viceversa di Batman ’89 e Superman ’78, descrivendo queste operazioni creative ed editoriali, ed analizzando i punti forti e quelli deboli di queste storie.
Sapere riportare il cinema in vignette
Iniziamo subito quest’analisi sottolineando come in Batman ’89, nonostante la sceneggiatura sia realizzata da Sam Hamm, che ha lavorato allo script della prima pellicola, lo spirito dei lungometraggi di Tim Burton non venga pienamente rispettato. Le atmosfere dark e la personalità dei personaggi non sembrano riuscire a pieno fuori dalla pagina, e ciò che vediamo e leggiamo è una storia interessante che introduce figure inedite rispetto a quell’universo narrativo, come Due Facce e Robin, ma che si allontana in maniera sostanziale dallo spirito dei primi due lungometraggi. Insomma, la mancanza di Tim Burton, che sia alla regia cinematografica o delle vignette, si sente e si vede. Mentre per quanto riguarda Superman ’78, il lavoro alla sceneggiatura di Robert Venditti rispetta in pieno lo spiriti dei film con Christopher Reeve e con la regia di Richard Donner. Perché questo volume di Superman ’78 tiene conto dei primi due lungometraggi su Superman, mentre, giustamente, mette da parte, le scialbe trasposizioni che riguardano Superman III e Superman IV. Nel volume, nonostante venga presentato un villain inedito per questo universo narrativo quali è Brainiac, la solidità che appartiene ai personaggi ed all’ambiente visto nei film è più che viva, e riesce a uscire dalla pagina. Su tutti spicca un Lex Luthor, che rispetta in pieno nelle battute e nel modo di agire quello interpretato da Jene Hackman.
Gli universi narrativi fumettistici che riprendono storie DC Comics che sono state trasposte sullo schermo sono diventate delle vere e proprie costanti per la casa editrice di Batman e Superman. E tutto è iniziato con il culto per il telefilm su Batman con Adam West. La voglia del pubblico e del mondo DC di omaggiare quella serie TV così seminale ed influente per lo sviluppo dei fumetto sullo schermo, portò dieci anni fa alla produzione delle storie a fumetti di Batman ’66. A queste seguirono quelle che vedevano la Wonder Woman di Lynda Carter presente nell’universo narrativo di Wonder Woman ’77, quello del telefilm cult andato in onda dal 1975 al 1979. I due character si sono incrociati in un crossover fumettistico che ha fatto la gioia degli appassionati di entrambe le serie TV, e che forse avrebbero voluto vedere già da qualche decennio questo tipo d’incontro.
Perché i fumetti riescono a fare tutto ciò che il cinema o la televisione può avere difficoltà a realizzare.
Alla fine il fatto di riportare in vita, o ringiovanire attori e personaggi cult, oppure creare scene impressionanti a livello visivo, non costa nulla sulle pagine di un fumetto. La mano d’opera degli artisti, ed i costi di produzione di un fumetto sono infinitamente più bassi rispetto a quelli che occorrono per creare una grande produzione blockbuster. Ed il frutto di operazioni come Batman ’89, Superman ’78 o Batman ’66 e Wonder Woman ’77 è quello di dare ancora vita a storie e personaggi che gli appassionati vorrebbero vedere attivi in qualche maniera. Non è possibile riportare in vita Christoper Reeve o Adam West, oppure ringiovanire Michael Keaton e Lynda Carter, ma una matita ed un foglio, oppure una pagina digitale, riescono a fare tutto ciò. Ed è questa la magia dei fumetti.
Quando lo schermo non basta: ritorno al fumetto
Lo stupore iniziale suscitato da queste operazioni dev’essere però accompagnato dal mantenimento della promessa. La voglia di rivedere in azione il Batman di Michael Keaton o il Superman di Christopher Reeve è data dal fatto che quelle operazioni narrative e cinematografiche abbiano lasciato negli appassionati delle tracce profonde, al punto da lasciare ancora in loro il desiderio di immergersi nuovamente in quelle ambientazioni. Nessuno o pochi avrebbero voglia di altre storie con il Batman di George Clooney (con tutto il rispetto per la performance dell’interprete in Batman & Robin, da lui stesso maledetta più volte). Per questo motivo fumetti come Batman ’89 e Superman ’78 devono mantenere quella promessa, ed in questo senso il primo volume lascia non completamente soddisfatti, mentre il secondo rispetta a pieno ciò che il pubblico e gli appassionati hanno sempre desiderato, potendosi quasi considerare come il terzo capitolo apocrifo della saga cinematografica. Anche per quanto riguarda i disegni Batman ’89, con il lavoro di Joe Quinones lascia un qualcosa d’inespresso. La cura nel tratteggiare con attenzione i volti dei personaggi c’è tutta (vedere finalmente Billy Dee Williams come Due Facce è entusiasmante), ma manca una definizione maggiore soprattutto nelle ambientazioni, che si allontanano in maniera forte e sostanziale dalla visione dark con il taglio espressionista di Tim Burton. Mentre è un po’ più attento il lavoro di Wilfredo Torres, che in Superman ’78 ha cercato di tirare fuori un tratto più da silver age, per adeguarsi anche al periodo storico di ambientazione del fumetto. E per tutti gli amanti degli anni Ottanta e di Richard Donner, all’interno di Superman ’78 viene proposta una vignetta con protagonisti I Goonies, che non fa altro che impreziosire ulteriormente il volume.
Oggi anche l’universo Marvel sta adattando il successo dei suoi personaggi sullo schermo, riportando in qualche maniera i character cinematografici sulle pagine dei fumetti. Le similarità visive di Captain America, Thor ed altri alle loro rispettive controparti cinematografiche sono più che mai quasi uniformate, ma mancano dei veri e propri racconti del Marvel Cinematic Universe trasposti in versione fumettistica. Sotto questo punto di vista l’operazione più simile a ciò che stiamo descrivendo è stata la serie animata Marvel What if…?, che ha unito spunti dei fumetti con alcuni character cinematografici. Tutto ciò a dimostrazione del fatto che il cortocircuito che porta dal fumetto al cinema e viceversa ha un potenziale enorme, ed ancora tutto da sviluppare.
Panini Comics ha voluto presentare agli appassionati Superman ’78 e Batman ’89 in due volumi ottimamente rilegati, e dalla copertina cartonata, che racchiudono tutti gli albi delle due miniserie. Per tutti gli appassionati di questi universi cinematografici si tratta ad ogni modo di due must have.