Immaginate un mondo post-apocalittico senza mammiferi con cromosoma Y, perciò senza uomini, con un solo sopravvissuto, assieme ad una scimmia a fargli compagnia. Questo è l’universo narrativo che viene raccontato nella nuova serie presente nella sezione Star su Disney+, ed in questa recensione del primo episodio di Y: L’Ultimo Uomo vogliamo spiegarvi perché vale la pena vederla, e perché questo telefilm sa andare oltre la storia di genere e d’intrattenimento.
Il protagonista della storia è Yorick Brown (Ben Schnetzer), l’unico uomo sopravvissuto a questa sorta di epidemia che ha ucciso tutti i mammiferi di sesso maschile, lasciando vive le donne, e permettendo a Yorick di avere ancora al suo fianco la scimmietta Ampersand.
Vite di coppia prima del disastro
Il primo episodio di Y: L’Ultimo Uomo, di cui vi proponiamo la recensione, è uno sguardo al mondo che viene prima del disastro, un ambiente che conosciamo, perché è la nostra società, fatta di rapporti sociali, sentimenti emotivi tra persone di sesso opposto. Troviamo Yorick impegnato nella sua relazione con Beth; la sorella Hero (interpretata da Olivia Thirlby) anch’essa chiusa all’interno di una situazione sentimentale particolare; e poi c’è la senatrice Jennifer Brown (interpretata da Diane Lane), che sta per uscire da un matrimonio, e che quindi vive una situazione emotiva non semplice, ma ha anche grandi responsabilità da gestire.
Y: L’Ultimo Uomo, prima ancora di raccontare una storia distopica post-apocalittica, mostra la vita di persone più o meno comuni, nelle quali un po’ tutti ci possiamo rispecchiare, ed è questa la forza dell’esordio di questa serie TV. L’attenzione per i rapporti umani, i dialoghi e le situazioni che coinvolgono i protagonisti che rappresentano la vera sostanza della storia, e quando in un racconto si cercano di proporre delle situazioni che mettono al centro i rapporti umani l’interesse scaturisce sempre.
In una recensione del primo episodio di Y: L’Ultimo Uomo non si può non far notare anche come la regia cerchi di essere semplice ed efficace quando vengono messi al centro i dialoghi e le situazioni di vita comuni, mentre nel momento in cui c’è da esaltare le scene da post-apocalisse ed i momenti più forti, le inquadrature spettacolari ed i piani sequenza la fanno da padrone.
La puntata si regge su questo equilibrio tra piccolo e grande, vita comune e disastro totale, piccoli drammi e situazioni troppo grandi per essere affrontate da sole. Ma al centro ci sono loro, ci siamo noi, gli esseri umani con tutti i nostri rapporti sociali e sentimentali.
Y: L’Ultimo Uomo è il racconto di come i sessi e le persone possano vivere una condizione di solitudine continua, perché i rapporti umani che non riescono ad essere appaganti o completi lasciano un vuoto difficile da compensare, ed è proprio nel momento in cui questo vuoto si avverte maggiormente, o in cui la non mancanza del vuoto improvvisamente si fa sentire, che emergono le cose e le persone che veramente contano.
Yorick è un escapista che ama Beth a tal punto da volerla seguire in Australia, ma il sentimento non è del tutto ricambiato; Hero crede di essere ricambiata nell’amore per un suo collega di lavoro, ma il matrimonio di lui è un grosso impedimento; Jennifer vorrebbe ridare importanza al suo rapporto coniugale, però potrebbe essere troppo tardi.
Alla fine l’essere umano è questo, un animale emotivo alla ricerca di un sentimento ricambiato, di rapporti appaganti, e, più semplicemente, di amore. La battaglia fra sessi nasce dalla non comprensione reciproca, e nel momento in cui è uno dei due sessi a mancare si comprende bene come il gioco degli equilibri sia fondamentale per reggere l’intera società.
Ma Y: L’ultimo Uomo è anche una storia di genere, in cui incuriosisce l’idea di comprendere come la società, ormai tutta al femminile, potrà riorganizzarsi per sopravvivere, e cosa ha portato alla scomparsa dei mammiferi con cromosoma Y dalla faccia della Terra.
Non esiste il sesso forte, esistono solo grandi persone
Sotto questo punto di vista Yorick rappresenta un curioso caso di sopravvissuto: di certo non lo si potrebbe considerare un eroe, un action-hero, uno di quei personaggi usciti fuori da un film degli anni Ottanta, che riesce a dare l’idea di poter prendere in mano la situazione e risolvere le cose.
Anche in questo caso le forze vengono bilanciate tra i sessi, e sono le donne ad essere le figure forti, che in un modo o nell’altro dovranno riorganizzarsi e dare un senso ad una società che sembra aver perso le proprie basi.
Hero e Jennifer sono due figure che, in maniera opposta, dovranno tirare fuori tutta la forza possibile, cercando di sopravvivere e di far sopravvivere.
Sono convincenti le prove attoriali di Ben Schnetzer, Olivia Thirlby e Diane Lane, assieme a tutti gli altri interpreti che riescono a dare sostanza ad un mondo in totale crollo, e che ha bisogno di una vera e propria rivoluzione.
Il ritmo del primo episodio di Y: L’ultimo Uomo è incalzante, le vicende piccole dei protagonisti si alternano a situazioni più grandi, con un climax di tensione che porterà al finale che rivelerà l’apocalisse.
La storia è tratta dal fumetto Y – L’ultimo uomo sulla Terra, di Brian K. Vaughan, a riprova del fatto che le storie a fumetti sono diventate il vero serbatoio della narrativa sullo schermo. E poi, chiaramente, c’è un grosso tributo e debito nei confronti di Richard Matheson e del suo Io Sono Leggenda. In questo caso però la prospettiva è diversa, ed a sopravvivere sulla Terra sono le donne, accompagnate da un singolo uomo.
Y: L’ultimo Uomo è una di quelle storie che intriga già dalla trama, ma che riesce a non tradire le aspettative ed a confermarsi intrigante con un serie TV che attira lo spettatore già dalla sua prima puntata. Si tratta di un telefilm consigliato a tutti gli appassionati di storie di genere, ma anche per coloro che sono alla ricerca di una storia ben realizzata che mette al centro le vicende umane, perché dietro ogni racconto post-apocalittico si nasconde sempre l’intenzione di parlare della società ed il provare a immaginare come reinventarla.
I primi episodi di Y: L’Ultimo Uomo sono disponibili dal 22 Settembre su Disney+ nella sezione Star.
Y: L'ultimo Uomo è una serie TV che non tradisce le aspettative: il primo episodio tiene un ritmo intenso e riesce non solo a raccontare una interessante storia di genere, ma a mostrare dei rapporti e delle situazioni umane coinvolgenti.
- Un ottimo esordio, con una puntata piena di ritmo e che intriga.
- Al centro non c'è solo una storia di genere ma anche il racconto di vite e rapporti umani.
- Il personaggio presentato come Agent 355 ha una sottotrama un po' confusionaria e debole, almeno inizialmente.