Giugno è storicamente il mese dedicato al Pride e ci sembrava giusto e interessante celebrare questo mese e le attività connesse andando a ricordare – o scoprire, perché no? – alcuni importanti supereroi LGBTQ+ e relativi fumetti che in qualche modo hanno dato un segnale forte nel settore nel corso degli ultimi anni.
Sarebbe letteralmente impossibile stilare una lista di tutti i titoli che hanno trattato con cura e rispetto il tema della diversità e della sacrosanta libertà sessuale, visto che parliamo probabilmente di migliaia di fumetti, ma possiamo assolutamente fare un viaggio interessante, in quella che è la mia personale cultura ed esperienza di lettura, per scovare anche dei piccoli tesori che magari avevamo solo sentito nominare, senza tuttavia mai approfondire.
Il fumetto supereroistico poi, nella sua trasversalità, è un media che si è sempre prestato alla trattazione di argomenti importanti. Pensiamo banalmente all’esordio fumettistico degli X-Men nel 1963, ad opera di Stan Lee e Jack Kirby. I mutanti della Casa delle Idee dovevano rappresentare i diversi, gli emarginati, le persone che lottavano per affermare la propria identità in un mondo di omologazione e di discriminazione. E non è un caso che, quantomeno nel mondo Marvel, siano proprio i mutanti ad aver alzato per primi la bandiera arcobaleno.
E sulla scia degli X-Men potremmo andare avanti per ore, citando interessanti esempi legati al tema.
Mi limiterò a dire che il fumetto, in quanto forma d’arte interpretativa della nostra natura umana, semplicemente ha raccontato, spesso con genuino entusiasmo, tutti gli aspetti della nostra esistenza, a partire proprio da quel desiderio, anzi da quella necessità di libertà che è propria di tutti noi.
Questo è un piccolo viaggio attraverso il mondo dei supereroi LGBTQ+, più propriamente attraverso importanti personaggi a fumetti che hanno trattato temi legati al mondo LGBTQ+, in molti dei casi (non tutti ad essere sincero) con rispetto, sensibilità, correttezza di approccio e genuinità, fuori dagli schemi delle mode del momento o delle necessità di marketing.
Se leggete abitualmente i miei articoli o vedete i miei video sapete quanto io ami il mondo dei comics, che è quello che in qualche modo conosco meglio e che adoro fin dalla preadolescenza.
Considerando il target di riferimento dei fumetti supereroistici (pubblico prevalentemente maschile, spesso particolarmente giovane che poi “cresce” con le testate) affrontare il tema della diversità e della libertà sessuale è sempre stato un aspetto molto delicato ed importante.
In mezzo a supereroi dai fisici scultorei, combattimenti e scenari fantascientifici non era semplice trovare posto per dei supereroi LGBTQ+, ma ad oggi ormai non si contano più i personaggi queer nel mondo delle tutine di spandex e super poteri.
Tra le fila dei supereroi LGBTQ+ di Marvel dobbiamo ricordare subito Bobby Drake, L’Uomo Ghiaccio dei mutanti di Charles Xavier che recentemente è stato riconosciuto omosessuale durante la run di Brian Michael Bendis e Stuart Immonen di All New X-Men.
Bobby è uno dei membri originali dei mutanti Marvel e quindi l’importanza di questa scelta è notevole, tra l’altro il personaggio sarà inizialmente restio ad ammettere la cosa. Essendo un Bobby Drake proveniente da un’altra linea temporale, più giovane, solo il confronto con il suo alter ego più vecchio chiarirà questo dilemma, confermando l’identità sessuale del personaggio. O di entrambi per meglio dire.
È interessante notare quanto il giovane Bobby inizialmente tenda ad assumere atteggiamenti forzatamente da macho e duro per “ingannare” sé stesso e gli altri per poi finalmente accettarsi in maniera completa.
Sembra quasi una metafora, se non una descrizione vera e propria, delle paure insite nel coming out in una società che ha ancora ruoli predeterminati e tanta, troppa diffidenza.
Il figlio di Wanda Maximoff, Billy Kaplan, che abbiamo recentemente conosciuto in WandaVision nella sua versione fanciullesca, destinato a diventare il potente Wiccan degli Young Avengers, si innamorerà di Hulkling (Teddy Altman/Dorrek VIII) finendo per sposarlo; il matrimonio, arrivato sotto forma di flashback nella run di Al Ewing, mostra i due ragazzi promettersi amore eterno in una cornice davvero splendida e diventando anche un simbolo di protesta contro l’omofobia in Brasile e in altri paesi che cercano di affermare la libertà. Tra normali alti e bassi i due hanno rappresentato una della coppie omosessuali più belle – narrativamente parlando – delle storie a fumetti americane.
Colosso, ovvero Piotr Rasputin, il gigante d’acciaio degli X-Men, nella sua versione Ultimate, fa coming out e frequenta un altro mutante molto conosciuto, Northstar, dando vita ad una coppia.
Mystica, ovvero Raven Darkhölme, uno dei personaggi chiave dell’epoca Chris Claremont degli X-Men, è apertamente bisessuale, forse anche in virtù del suo temperamento assolutamente incontenibile e molto fluido e della sua capacità di assumere le sembianze di chiunque, indipendentemente dal genere sessuale. Di fatto è il primo personaggio bisessuale nel mondo dei supereroi che, unito al suo orientamento piuttosto radicale e aggressivo, la rende uno dei personaggi più interessanti se parliamo di supereroi LGBTQ+.
I personaggi di Rictor e Shatterstar di X-Factor sono tra i primissimi personaggi Marvel ad essersi scambiati un bacio in un fumetto di grande rilievo mainstream, seguiti poi da numerosi altri.
E poi come dimenticarsi di Loki?
La serie tv su Disney+ che stiamo seguendo (e personalmente parlando, amando) ci ha confermato che il nostro dio degli inganni e un personaggio gender fluid. E si, lo è sempre stato fin dalla sua tradizione norrena. Loki ha assunto l’aspetto di donna in diverse occasioni, manifestando un concetto peraltro semplicissimo nella sua onestà (cosa curiosa per un personaggio con il suo ruolo): per gli asgardiani i concetti di orientamento sessuale non significano nulla, figuriamoci per Loki che è capace di mutare il proprio aspetto a piacimento. Anche se lo abbiamo visto flirtare numerose volte con tanti personaggi diversi (tra gli ultimi ricordiamo Zelma Stanton, “assistente” di Dr. Strange nella run di Aaron e poi di Cates), Loki rimane orgogliosamente diverso e libero, nell’accezione più pura del termine. Vedremo cosa ci riserverà la serie tv che tanto ha ostentato quel “gender fluid” nella scheda speciale della T.V.A.
Anche in casa DC Comics sono molte le presenze queer tra le fila dei coraggiosi eroi e pericolosi villain.
Katherine Kane, ovvero la seconda Batwoman, di recente creazione (del 2006, non l’originale personaggio creato negli anni ’40), è compagna di Renee Montoya, tostissima investigatrice del Gotham City Police Department e destinata a diventare la nuova Question, dopo l’eredità trasmessa dallo stesso Vic Sage. Tra l’altro la coppia Kathy Kane – Renee Montoya è molto interessante perché mostra due personaggi assolutamente molto tenaci e piuttosto “militarizzati” che dimostrano però una dolcezza e sensibilità di coppia davvero notevole. Certo, la coppia avrà degli alti e bassi ma rimane un ottimo esempio di supereroi LGBTQ+.
E poi il detective Renee Montoya ha dovuto fare i conti con il suo ambiente di lavoro, il commissariato di Gotham, un ambiente non certo favorevole all’apertura mentale e quindi per molto tempo è stata il bersaglio dei colleghi più estremisti e ignoranti.
Parlando di pesi massimi, Alan Scott è stato la prima Lanterna Verde della Golden Age del fumetto americano degli anni ‘40. Durante il ciclo di storie di New 52 un nuovo Alan Scott proveniente da Terra 2 ha fatto la sua comparsa, come eroe dichiaratamente omosessuale. Sarà poi inserito nel nuovo universo Rebirth di DC Comics confermando il suo orientamento sessuale e aumentando le file dei personaggi di spicco tra i supereroi LGBTQ+.
Tra i miei preferiti in assoluto ci sono i due supereroi Apollo e Midnighter, provenienti dall’universo Stormwatch di Warren Ellis e Bryan Hitch, fondatori del gruppo The Authority e confluiti poi nell’universo DC.
Apollo e Midnighter sono realmente come il giorno e la notte e anche le loro rappresentazioni lo dimostrano. Apollo trae i suoi tremendi poteri dal sole: bello, biondo, quasi angelico, un personaggio positivo e cristallino negli intenti, ma che nasconde anche numerose fragilità a dispetto dei suoi poteri. Midnighter invece, come suggerisce il suo nome, è la notte: ispirato a Batman ma vestito peggio delle SS naziste nel suo perenne full-leather nero perenne, fortissimo, dotato dell’abilità di prevedere le mosse avversarie facendo di lui il più abile combattente al mondo e uno stratega impareggiabile (oltre ad avere ipersensi e un secondo cuore); è tuttavia un combattente violento, che assolutamente non si fa problemi nell’uccidere i nemici, anzi dimostrando alle volte un sadismo e un allineamento morale piuttosto discutibile. Eppure sono una delle coppie omosessuali più amate e rodate tra tutti i supereroi LGBTQ+. Due pezzi di un puzzle diversi ma perfettamente combacianti, interessantissimi narrativamente parlando e protagonisti di due fumetti che hanno realmente cambiato il modo di vedere i super in epoca moderna (The Authority di Ellis e Hitch e il seguito di Mark Millar, Quitely e Weston). Vederli in combattimento assieme è una sinfonia, vederli nella dolcezza della loro intimità è sorprendentemente affascinante, specie per un personaggio come Midnighter che è davvero militarizzato e poco incline alla sensibilità, in pubblico.
In casa DC Comics sono diversi i personaggi queer e bisessuali.
Un personaggio diventato icona di diversità, anche grazie alla sua simpatia e stravaganza, è certamente Harley Quinn, al secolo dottoressa Harleen Quinzel. Il personaggio creato da Bruce Timm e Paul Dini nella serie animata di Batman (ah, quanti ricordi) è ricordata più che altro come compagna e amante di Joker e già questo basterebbe a fare una discreta analisi psicologica del character. Ma è grazie alla copia Jimmy Palmiotti e Amanda Conner che la nostra Harley dal 2015, dopo la chiusura della relazione con il principe pagliaccio del crimine, assume un’identità sessuale più fluida, cominciando (non del tutto apertamente ma in modo decisamente ammiccante) relazioni particolari con Pamela Isley aka Poison Ivy e Power Girl.
E poi il suo personaggio bizzarro, coloratissimo, esuberante è davvero un personaggio impossibile da ignorare e da non amare, quindi che in qualche modo sia diventato un’icona di disobbedienza e anche di libertà assoluta era abbastanza facile da immaginare.
Tra i personaggi apertamente bisessuali in ambito di supereroi LGBTQ+ non posso non ricordare due nomi estremamente importanti per la casa di Burbank: Catwoman e John Constantine.
Da Selina Kyle dobbiamo aspettarci di tutto visto che è la quintessenza della sensualità e dell’impossibilità di essere circoscritta ad un ruolo (tant’è che in base alle circostanze – o convenienza – è una ladra, un’eroina, una vendicatrice, un’amante, una traditrice). Il suo eterno tira e molla con Batman è tornato in auge per via della censura di una scena di sesso tra i due (che subito Zack Snyder ha catturato e fatto propria, ehehe), ma la nostra gattina in tutina aderente non si è lasciata sfuggire l’occasione di altre relazioni come quella con Eiko Hasigawa e il celebre “coming out” a base di baci saffici.
John Constantine è un invece un personaggio misterioso. Da quando è stato creato dal bardo di Northampton Alan Moore sulle pagine di Swamp Thing ne è passato di tempo e più volte è stato “pizzicato” a letto con qualche uomo.
Ma per un uomo come John Constantine, il protagonista di Hellblazer, così immerso nelle stranezze del mondo della magia come può essere considerato un “problema” l’orientamento sessuale?
La trasposizione sul piccolo schermo del personaggio, nella sua prima apparizione per l’NBC aveva perso questa caratteristica, prontamente recuperata nell’Arrowverse di CW. Nei fumetti ormai il personaggio è assolutamente fluido nella ricerca delle proprie relazioni, passando dalla storica Zatanna ad altri maghi e personaggi di sesso maschile. Fino ad arrivare all’esagerazione, forse dovuta al voler cavalcare a tutti i costi un fenomeno comunicativo del momento, in cui lo stesso John Constantine, nel film animato Justice League Dark: Apokolips War, afferma che di aver avuto una relazione con King Shark. Che se non avete presente chi sia è anche normale, ma vi consiglio di guardare la foto nella sua bio.
Che sarà mai per un matto come John Constantine, un personaggio con cui poter fare narrativamente di tutto?
Si potrebbe anche disquisire a lungo sul personaggio di Diana Prince aka Wonder Woman. Diana arriva da Themyscira, l’isola delle Amazzoni la cui popolazione è composta esclusivamente da donne. Per quanto non sia mai stato apertamente esplicitato è abbastanza scontato che la società amazzone sia omosessuale, vista la totale assenza di uomini. Addirittura nel – piuttosto innocente – primo film del 2017 di Patty Jenkins, il personaggio interpretato da Gal Gadot dice di conoscere gli scritti legati al “piacere della carne” e sarebbe sciocco non considerare l’aspetto di dualismo sessuale insito nel messaggio femminista della società dell’Isola Paradiso. Eppure finora abbiamo visto Wonder Woman avere relazioni con Steve Trevor, Superman, persino qualche flirt con Batman.
Esistono anche diversi personaggi transgender da annoverare tra i supereroi LGBTQ+.
La prima che mi viene in mente è Chalice, l’alter ego super di Charlie, un ragazzo che non si riconosce nel proprio corpo maschile e decide di compiere i primi passi verso la transizione. Il fumetto in questione di chiama Alters, di Paul Jenkins e Leila Leiz (pubblicato da Aftershock e in Italia da saldaPress) ed un bellissimo esempio di mash-up tra una classica storia di supereroi alle prese con superproblemi e compiti che possono fare la differenza per l’umanità e la battaglia personale di un ragazzo alle prese con la sua transizione, non compresa dalla propria famiglia. Una metafora sulla libertà e sulle responsabilità davvero originale e ben illustrato.
Potrei citarvi anche il personaggio di Coagula che per un po’ di tempo ha militato nella squadra più stramba e alternativa di casa DC, ovvero la Doom Patrol. Kate Goodwin è di fatto un essere con la capacità di coagulare qualsiasi liquido alterando lo stato della materia, ed è anche un supereroe transgender, con un passato di prostituzione. Rimane il primo eroe transgender di DC Comics.
La lista potrebbe allungarsi ancora con numerosi altri supereroi LGBTQ+, tra cui Psylocke (Elizabeth Braddock – Marvel), Catman (Thomas Blake – DC comics), Grache Choi (degli Outsiders – DC Comics), Aqualad e molti altri. Potremmo parlare ore riguardo al rapporto tra Wanda e Visione e al bacio tra Viv Visione (figlia del sintezoide, nata sulle pagine della serie a lui dedicata di Tom King e Gabriel Walta, di cui tanto abbiamo parlato in occasione di WandaVision) e il giovane Amedeus Cho (il..ehm..fichissimo Hulk) che non saranno propriamente rapporti queer, ma insomma di elementi singolari ce ne sono.
Oppure di Kamala Khan, Ms. Marvel, che presto vedremo anche sul piccolo schermo e al cinema, prima eroina musulmana alle prese con il rigore religioso della propria famiglia e un ideale di supereroe (quello dei più “vecchi” Avengers) nel quale non si riconosce.
Non sono propriamente tematiche LGBTQ+ ma sempre di autodeterminazione e accettazione si parla.
La lista continua a crescere sempre di più, visto che dovremmo andare a pescare anche tra le fila di casa Image Comics, Boom! Studios e tutti gli altri editori di genere.
Perché in effetti, bisogna ammetterlo, in questo momento il tema LGBTQ+ è anche un argomento caldo mediaticamente parlando. E spesso si ha la sensazione che il tema sia cavalcato più per convenienza mediatica (chiamiamolo pure marketing) che non per vera necessità espressiva e voglia di informare ed educare al rispetto e alla considerazione della diversità come valore.
Quindi diciamo che c’è una certa gara nel mettere sempre più tasselli in questo mosaico, generando da un lato finalmente lo sdoganamento di un aspetto naturale della vita stupidamente reso un tabù, ma anche un certo senso di disorientamento per questo proliferare di – non sempre spontanei – contenuti.
Vale la pena ricordare che anche i fumetti sono prodotti di business che cavalcano le mode e le tendenze del momento.
Diciamo che personaggi come Apollo e Midnighter, creati specificatamente con determinate caratteristiche dagli autori per lanciare anche un messaggio ben specifico, risultano certamente più genuini del rinnovato Alan Scott, l’originale Lanterna Verde, che ritorna da una diversa linea temporale e – guarda caso – è gay.
Che tempismo! Che coincidenza!
Insomma, ormai abbiamo il radar per le paraculate (non che ci voglia poi molto). Fine della polemica ma…
Nel mese di giugno 2021 DC Comics ha pubblicato l’albo speciale DC Price, con 80 pagine di fumetto che celebrano la diversità e i temi LGBTQ+ con molti dei personaggi sopraccitati.
Ma è di pochi mesi fa la notizia che sta per arrivare un “nuovo” Captain America queer. Più precisamente, nella serie The United States of Captain America, in cui il nostro amato Steve Rogers si ritroverà a girovagare per il suo paese incontrando diversi eroi locali, tra cui il giovane attivista Aaron Fischer, adolescente che si batte per la propria comunità e per difendere i diritti delle minoranze. Dichiaratamente gay ma con indosso i colori americani (che vogliono dire libertà ma che spesso sono associati ad un forte senso di bigottismo che ancora pervade l’America e lo abbiamo visto molto bene negli ultimi anni). Vedremo se e quanto la creatura di Joshua Trujillo riuscirà a conquistare i lettori e a ricavarsi uno spazio tutto suo nel panorama dei supereroi LGBTQ+.
Questo è solo un piccolo viaggio attraverso un mondo vastissimo di tante opere a fumetti che in qualche modo hanno o stanno cercando di lasciare un segno di crescita, di cultura e di informazione sul mondo LGBTQ+ e soprattutto sulla libertà di pensiero e di identità che mai dovrebbe essere messa in discussione.
Il viaggio potrebbe continuare con tutto il mondo delle opere a fumetti americane, giapponesi e italiane, pensate semplicemente a Le Rose di Versailles (Lady Oscar) di Riyoko Ikeda, agli splendidi manga di Moto Hagio, addirittura ad Osamu Tezuka e alla sua Principessa Zaffiro (un vero precursore), passando anche per opere più leggere come Ranma ½ di Rumiko Takahashi, Sailor Moon o le tematiche delle Clamp, In effetti nel mondo del manga si potrebbe aprire un discorso davvero quasi infinito legato alle tematiche LGBTQ+ e all’identità sessuale e di genere, con tantissimi esempi nobili e particolarmente importanti, segnale di una cultura forse più propenso.
Per non parlare del fumetto indipendente americano dove i personaggi dichiaratamente queer sono tantissimi, da The Walking Dead a Saga, da Il Regno Invisibile di G Willow Wilson a Redneck, passando per numerose pubblicazioni anche mainstream.
E per l’Italia? Beh, ci sono tantissime opere a fumetti e personaggi che hanno trattato il tema, che sicuramente affronteremo in futuro, per il momento permettetemi di consigliarvi una breve lista di letture molto interessanti che hanno saputo affrontare il tema della diversità sessuale in modo davvero avveduto, con delicatezza, cura, rispetto, intensità, restituendo opere dal grande valore narrativo e – perché no? – educativo.
- Saga di Brian K Vaughan e Fiona Staples (Bao Publishing): un grande fumetto che fa proprio del valore della diversità il suo tema principale. Peccato sia femro daun po’ di tempo ma rimane uno dei grandi capolavori di casa Image Comics;
- Oltre le Onde – Shimanami Tasogare di Yūki Kamatani (J-Pop Manga): straordinario manga, sensibilissimo, in cui il protagonista deciso a suicidarsi comincerà a frequentare una realtà di persone come lui, crescendo;
- Flamer di Mike Curato (Tunuè): una fotte dichiarazione contro il bullismo, la separazione e la discriminazione;
- I married a girl to shut my parents up di Naoko Kodama (Star Comics): arrivare a “sposare” una donna solo per zittire la famiglia e “doveri” culturali; e se fosse la leva per accettare sé stessi?
- Laura Dean Continua a Lasciarmi di Mariko Tamaki e Rosemary O’Donnell (Bao Publishing): uno dei migliori racconti sull’adolescenza degli ultimi anni, vincitore di diversi premi;
- Cinzia di Leo Ortolani (Bao Publishing): la divertentissima opera di Ortolani è il perfetto esempio di come si possa fare informazione e educazione prendendosi in giro. Stupendo.
- In Italia sono tutti maschi di Luca de Santis e Sara Colaone (Oblomov) – intenso racconto sceneggiato e disegnato in maniera davvero eccellente;
- La mia prima volta. My lesbian experience with loneliness e il suo seguito Lettere a me stessa di Kabi Nagata (J-Pop Manga): opera importante, a tratti tragicomica, ma che nasconde un profondo dramma personale, manga molto popolare.
- Un anno senza te di Luca Vanzella e Giopota (Bao Publishing): la fine di una storia d’amore tra due ragazzi trasforma Bologna in un posto di sogno dove le emozioni di materializzano;
- Nomen Omen Voll. 1-3 e Arcadia di Marco B Bucci e Jacopo Camagni (Panini Comics): lo urban fantasy di Bucci e Camagni è a dir poco spetacolare. Lo adorerete.
- Il principe e la sarta di Jen Wang (Bao Publishing): splendida graphic novel, sognante, delicata, davvero piacevolissima;
- Days of Hate di Ales Kot e Danijel Zezelj (Eris Edizioni): intensa prova di Ales Kot che racconta una separazione e di come la società possa dividere un amore libero e intenso, con conseguenze disastrose;
- Pelle D’uomo di Hubert e Zanzim (Bao Publishing): una favola a tema LGBTQ+ che ci permette di vedere le cose da un diverso punto di vista;
- Banana Fish di Akimi Yoshida (Planet Manga): uno shojo che è anche un crime, duro, intenso, spietato in alcune parti, da cui è stata tratta una serie animata. Piccolo cult.
- Il blu è un colore caldo di Julie Maroh (Panini Comics): la storia d’amore tra Clem e Emma, trasposta e rivista poi sul grande schermo con il titolo La vita di Adele.
- V for Vendetta di Alan Moore e David Lloyd (Panini DC): nell’opera immortale di Moore il tema della diversità e della persecuzione è trattato con incredibile lucidità. Per il resto cosa non è stato ancora detto di questo capolavoro?
- Su un raggio di sole e Mi Stai Ascoltando di Tillie Walden (Bao Publishing): Tillie Walden riesce in entrambi i libri a trattare il tema in modo delicato e trasversale restituendo due grandi prove autoriali.
- Il marito di mio fratello di Gengoroh Tagame (Planet Manga): divertente manga in cui si parla di una famiglia arcobaleno e della sua quotidianità;
- My Capricorn Friend di Otsuichi e Masaru Miyokawa (J-Pop Manga); intenso manga drammatico, in cui si parla di terribili azioni e terribili conseguenze;
- Paper Girls di Brian K Vaughan e Cliff Chiang (Bao Publishing): i viaggi nel tempo delle giovani protagoniste e lo sbocciare di un amore adolescenziale puro e sincero;
- Heavenly Delusion di Masakazu Ishiguro (Star Comics): a volte la scoperta di sé stessi è più complicata del previsto, specie in un mondo quali apocalittico, dove l’amore è ben più importante delle apparenze;
- Haxa Voll. 1-3 di Niccolò Pellizzon (Bao Publishing): magia e sesso, relazioni e conflitti in un fantasy importante, molto colorato e ben scritto.
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