Santissima Blockchain! Una parrocchia italiana ha scelto di puntare sui Non-Fungible Token, iniziando a vendere delle opere d’arte digitali. Forse con un po’ di ritardo, ora il fenomeno ha perso di rilevanza e le quotazioni sono scese di parecchio, la parrocchia di Santa Maria della Carità e San Valentino punta a raccogliere fondi per la curia.

Le prime vendite sono iniziate già ad aprile. «Siamo arrivati prima di Britney Spears», fa sapere – con una punta d’orgoglio – Don Davide, prete di 43 anni a quanto pare molto attento ai trend del mondo tech.

Non sono un nerd, né un hacker o un programmatore, ma ho sempre avuto interesse per quello che gli strumenti tecnologici rappresentano come rivoluzione antropologica

ha raccontato ai giornalisti dell’Ansa.

Le vendite dei quadri di Santa Maria della Carità avvengono su Zilliqa, una delle tante piattaforme dedicate alla crypto-arte, assieme ad altre realtà come Rarible e OpenSea — presto si aggiungerà anche eBay.

I NFT non sono un fenomeno recente (i più impallinati si ricorderanno dei Crypto Kitties), ma hanno assunto un enorme popolarità solamente ad inizio del 2021, quando diversi artisti di fama mondiale hanno iniziato a vendere alcune delle loro opere digitali a milioni di dollari. Si può vendere di tutto: dalle GIF alle immagini Jpg, passando per meme e figurine virtuali, come quelle di Top Shot in collaborazione con l’NBA.

Don Davide sostiene di non essere stato fulminato dall’hype generato dalle vendite pluri-milionarie di artisti come Beeple, ma di conoscere il fenomeno «da ben prima delle vendite milionarie» delle case d’aste come Christie’s.

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