In Texas una Tesla è uscita di strada e si è schiantata con violenza contro un albero e ora si sospetta in l’incidente sia stato causato dall'”autoguida“. Se non altro perché le autorità locali sono “sicure al 99 per cento” che dietro al volante non ci fosse nessuno.

Il veicolo, un non meglio definito modello del 2019, stava viaggiando ad alta velocità quando è incappato in una strada priva di uscita. Al posto di fermarsi e fare manovra, il mezzo ha tirato avanti con decisione, inchiodandosi con violenza contro la flora locale. Una delle vittime era seduta sul sedile del passeggero, l’altra su quello posteriore.

La Tesla è bruciata per quattro ore, con i pompieri che hanno dovuto entrare in contatto con l’azienda produttrice per chiedere consigli sul come spegnere le fiamme generate dalle batterie d’alto voltaggio, le quali continuavano a divampare senza sosta.

L’intero caso è particolarmente strano e sospetto: il sistema di guida assistita non dovrebbe essere in grado di operare senza che vi sia un conducente al volante. Certo, esistono stratagemmi per eludere i sistemi di sicurezza, ma solitamente sono talmente eclatanti che dovrebbero lasciare tracce riconoscibilissime sul luogo dell’incidente.

A prescindere dal fatto che l’incidente sia stato o meno figlio di un letale inciampo del software, questo ennesimo caso di cronaca non fa che complicare la posizione di Tesla, la quale si trova sempre più sotto alla lente d’ingrandimento degli organi di sicurezza stradale statunitensi.

 

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