Il mercato dei NFT è crollato di colpo. Nel giro di poco più di un mese il valore dei non-fungible token è calato del 70 per cento e molti sono già pronti a etichettare come “esplosa” la bolla speculativa che ha catalizzato l’attenzione della Rete nelle ultime settimane. Nonostante il calo drastico ed evidente che si è registrato, i numeri raccontano anche una storia più complessa e intricata.

Nel mese di marzo, in effetti, sempre più token artistici sono stati messi sul mercato digitale, eppure i prezzi di vendita medi raggiunti dalle varie aste non hanno fatto che scendere con decisione. Detto questo, bisogna anche sottolineare che l’attuale valore di mercato dei NFT sia circa dieci volte quello di appena sei mesi fa.

Sebbene il vertice speculativo sia stato sorpassato, insomma, l’avventura dei non-fungible token sembra tutt’altro che finita. Piuttosto, come sottolinea il sito NonFungible.com, il mercato avrebbe raggiunto un plateau, una stabilizzazione temporanea che potrebbe essere propedeutica a fomentare un confronto sul destino di questo controverso prodotto digitale.

A meno che i governi non decidano di rendere illegali i sistemi blockchain, i NFT sono destinati a rimanere in circolazione e a consolidarsi come una tecnologia d’uso comune, creando un ecosistema tutto loro che, probabilmente, sarà ben diverso da quanto abbiamo vissuto fino a oggi. Questo momento di “pausa” potrebbe offrire l’occasione ideale per discutere che genere di sistema si voglia costruire e a che regole questo debba rispondere.

 

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