Alcuni danno i non-fungible token (NFT) già per morti eppure sembra che nei fatti abbiano ancora molto da offrire, con sempre più case d’aste storiche che si adeguano a partecipare al nuovo mercato digitale. Sotheby’s, seguendo la strada già intrapresa da Christie’s, ha battuto una collezione di lavori NFT firmati da Pak, con un singolo pixel che si è guadagnato la bellezza di 1,4 milioni di dollari.

Pak, nom de plume di un collettivo o di un artista la cui vera identità resta ignota, ha inoltre infranto una delle regole non scritte di Sotheby’s mettendo in vendita una collezione di opere a edizione aperta, ovvero caratterizzate dalla possibilità che la tiratura del pezzo d’arte venga ampliata senza preavviso.

Nella sfera delle opere fisiche si tratta di un mezzo taboo, poiché rende virtualmente impossibile assegnare un valore di mercato al prodotto, tuttavia pare che il ramo degli NFT confidi piuttosto su altri punti di riferimento, per quanto questi non siano ancora ben formalizzati.

In totale, la collezione di NFT ha ottenuto cumulativamente 16,8 milioni di dollari, con l’assegnazione dell’opera “The Pixel” che ha dato il via a una vera e propria maratona di rilanci, con tre compratori che si sono fatti la guerra per un’ora pur di ottenere quel singolo pixel grigio.

 

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