Sono state giornate intense per l’azienda MSCHF, la quale ha commercializzato delle Nike Air Max 97 modificate con pentagrammi e gocce di sangue. Nike non ha infatti accolto con grazia la commercializzazione delle “Satan Shoes” ed ha schierato i tribunali perché si emanasse un’ingiunzione restrittiva con cui impedirne lo smercio. Troppo tardi, i modelli sono già stati spediti quasi tutti.
Dei 666 esemplari prodotti, solo uno è ancora conservato in magazzino, quello che sarebbe presto finito in premio al fortunato vincitore di una lotteria social. L’azienda, sornionamente, non si è quindi fatta problemi ad accogliere l’ordinanza, sospendendo la spedizione di quell’unico modello.
Volenti o nolenti, si è giunti quindi alla fine – almeno temporanea – di questa rapida escalation artistico-stilistica: non solo Nike non può interferire con quanto è già accaduto, ma il venditore delle Satan Shoes non ha mai manifestato l’intenzione di replicare la stunt commerciale, quindi la produzione delle calzature è stata arrestata ancor prima che la vendita catturasse l’attenzione della Rete.
Lo staff di MSCHF è diabolico. Nato nel ramo del marketing, il gruppo si è redirezionato nel tempo verso la performance e le produzioni pseudo-artistiche che, immancabilmente, esistono perlopiù per attirare l’attenzione, ma dietro allo scudo di una dichiarata critica sociale.
Nel caso in questione, l’azienda non ha mancato di farsi notare sottolineando l'”ipocrisia” di Nike, la quale sta facendo ora valere la forza del suo marchio, ma che all’epoca delle Jesus Shoes, anch’esse commercializzate da MSCHF, non era intervenuta in alcun modo.
Con tono provocatorio, insomma, Nike si vede canzonata perché si lamenta di come la sua brand identity venga esplicitamente affiancata a Satana, ennesima provocazione che certamente getta benzina sul fuoco, ma che non fa che giocare a favore della controversa ditta di marketing.
Un eventuale soluzione della causa potrebbe effettivamente danneggiare l’intero mercato della personalizzazione delle sneakers, tuttavia il settore ha poco o niente a che vedere con MSCHF, la quale continua a transitare attraverso diversi ambienti, con il solo interesse che le sue manovre siano quanto più possibile sensazionali e visibili.
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