I consulenti del governo USA dicono che tenere in considerazione la creazione di robot killer sia un “imperativo morale”.

Dopo due giorni di dibattiti, il comitato consultivo presieduto dall’ex CEO di Google, Eric Schmidt, ha comunicato al Congresso i risultati preliminari del confronto. Stando alla loro opinione, l’esercito degli Stati Uniti non dovrebbe rinunciare a sviluppare armamenti autonomi alimentati da software di intelligenza artificiale (AI).

La Commissione Nazionale sulla Sicurezza sulle Intelligenze Artificiali ha infatti consigliato al Governo di tenere in considerazione la possibilità “almeno sul piano ipotetico”, ovvero ha suggerito di investire cifre immani per armi all’avanguardia che non necessariamente dovrebbero essere prodotte.

Più che un imperativo morale, la posizione statunitense parrebbe far riferimento a un imperativo militare. Cina, Russia e Regno Unito stanno tutte sviluppando armamenti automatizzati e gli USA non possono permettersi di rimanere indietro.

[La commissione] si focalizza sulla necessità di competere con investimenti omologhi portati avanti dalla Cina e dalla Russia.. la cosa serve solamente a incoraggiare la corsa alle armi,

ha riferito Mary Wareham, coordinatrice della campagna Stop Killer Robot, ai microfoni di Reuters.

Il panel americano spinge perché le uniche decisioni belliche riservate esclusivamente agli esseri umani siano quelle riguardanti le testate nucleari, quindi la Commissione esterna è nata proprio per assicurarsi che il militarismo non prenda il sopravvento sulla ragione.

In questo caso, la Commissione supporta senza ambiguità la creazione di IA militari. Non solo, suggerisce che alla ricerca sulle IA vengano assegnati 32 miliardi di budget annuo e che l’esercito valuti di creare delle “digital corps” omologhe al consolidato Corpo Medico.

 

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