La 75a edizione del Festival di Venezia chiude la selezione ufficiale con il film fuori concorso Driven di Nick Hamm sull’incredibile storia di John Z. DeLorean e dello scandalo che lo vide coinvolto nel traffico di cocaina.
Siamo arrivati all’ultimo giorno del Festival di Venezia. Anche per quest’anno la Mostra chiude i battenti dopo aver dato prova di saper osare, stupire e meravigliare il pubblico con una selezione che sa superarsi di anno in anno.
Mentre attendiamo impazienti di sapere chi quest’anno porterà a casa l’ambito Leone D’Oro, la Selezione Ufficiale si chiude con il film fuori concorso Driven, l’ultima fatica di Nick Hamm con protagonista John Z. DeLorean, l’uomo dietro la famosa macchina amata da tutti quanti tra la fine degli anni ’70 e inizio ’80, diventata una vera e proprio icona della nerd culture con Ritorno al Futuro.
La pellicola si ispira ai fatti realmente accaduti, incentrando gran parte del racconto sulla figura di John DeLorean ma attraverso lo sguardo di un suo vicino di casa, informatore dell’FBI, Jim Hoffman.
Il tutto si ambienta in California a pochi anni dalla fondazione della famosa compagnia DeLorean Motor Company, fondata appunto dallo stesso John sull’onda del successo, fama e credibilità guadagnati con il lavoro sulla Pontiac GTO nel 1964 e diventando qualche anno dopo capo della Chevrolet, quadruplicandone in pochi anni i profitti.
Ma John DeLorean (Lee Pace), come mostra lo stesso film, è sempre stato un sognatore, un uomo che guardava sempre al futuro, voglioso di lasciare il segno con una macchina che avrebbe cambiato la vita di tutti.
Una macchina arrivata direttamente dal futuro, diversa, con gli sportelli ad ali di gabbiano, come un uccello che potesse volare lungo le strade americane.
Nasce così, nel 1975, il mito della DeLorean, una macchina tanto bella e incredibile quanto imperfetta.
Il progetto iniziale della macchina prevedeva delle componenti fin troppo complesse e costose per poterla davvero mettere su mercato. I tecnici di Belfast per poter far uscire in commercio un primo prototipo dovettero optare per delle soluzioni più abbordabili, ugualmente costose, ma al tempo stesso di qualità inferiore. Questo rese la DeLorean fin da subito una macchina tanto ambita quanto poco confortevole, difettosa e spesso e volentieri difficile da utilizzare.
John DeLorean non si è mai arreso, ha continuato a cercare fino alla sua morte la perfetta combinazione per rendere la sua macchina – sebbene molto costosa – accessibile al consumatore.
Proprio per questo motivo nei primi anni ’80, per riuscire a far fronte a una terribile crisi che avrebbe lasciato lui ricco ma tutti i suoi dipendenti senza un soldo, John decise di fare affidamento sul suo amico e vicino di casa Jim Hoffman (Jason Sudeikis), all’epoca informatore segreto dell’FBI, e ad alcune conoscenze comuni… sulle quali Jim stava lavorando solo per poterle incastrare.
Ciò condusse DeLorean in uno scandalo dall’enorme potenza mediatica che lo vide coinvolto in un grosso traffico di cocaina.
L’imprenditore venne assolto nel 1984 ma non tornò mai più all’interno del commercio d’auto, anche se il suo sogno di costruire la macchina perfetta lo seguì fino alla fine dei suoi giorni quando, nel Marzo 2005, morì a causa di un infarto cerebrale.
Il film, portato più per mano da Jim che da John, segue l’amicizia di quei due uomini profondamente diversi, il senso di colpa e quello di tradimento, ma anche il coraggio, la speranza e la perseveranza di rincorrere sempre i propri sogni, a volte percorrendo anche le strade sbagliate.
Un film biografico che sa usare sapientemente il mezzo cinematografico, rendendo la visione di Driven piacevole, interessante e anche divertente.
Un film sicuramente leggero ma al tempo stesso di qualità che usa una comicità intelligente per parlare di una storia dai diversi risvolti e sfumature.
Nick Hamm riesce a farci entrare immediatamente in empatia con i personaggi, costruendo una narrazione dinamica, ben strutturata che non annoia mai e rapisce dall’inizio alla fine, dando dettagli veritieri non così scontati – almeno per noi italiani – sul mito di DeLorean e della sua macchina.
Incredibili le interpretazioni di Lee Pace e Jason Sudeikis, sicuramente protagonisti assoluti di questa storia e che ben riescono a calarsi nella parte dei loro personaggi, riportando la loro essenza sullo schermo. Interessante anche la prova di Corey Stoll, nei panni dell’agente speciale dell’FBI incaricato di seguire e monitorare Jim, in un ruolo un po’ in bilico tra il serio e il comico… e sicuramente meno insopportabile di un Peter Russo in House of Cards.
Nick Hamm con Driven non solo porta sullo schermo l’origine di un grande mito che, ancora oggi, fa tremare, battere il cuore e fa diventare gli occhi lucidi a tutti noi, ma anche un film che consolida l’importanza del cinema, della mano d’opera alle spalle, per la società.
Infatti il film ha avuto come location principali quello di Puerto Rico proprio durante l’uragano Maria che ha letteralmente spazzato via una città. Nonostante questo la produzione non si è fermata, dando lavoro a oltre 200 persone del posto e portando oltre 250.000 dollari nelle casse della città.
L’inseguimento del sogno americano con tutti i suoi pro e contro.
John Z. DeLorean forse non avrà creato la macchina perfetta, ma il suo intento di lasciare per sempre traccia nella storia è stato raggiunta e la sua DeLorean, così come la sua memoria, resteranno immortali in ognuno di noi.