Il 34° Torino Film Festival presenta anche un buddy movie con la commedia War On Everyone di John Michael McDonagh con la strana coppia Alexander Skarsgård e Michael Peña.
Dopo il monumentale Calvary, McDonagh torna sul grande schermo con una pellicola molto diversa, War On Everyone, buddy movie con protagonisti Alexander Skarsgård e Michael Peña, attori conosciuti sia sul grande schermo che sul piccolo schermo, decisamente molto differenti tra loro.
Portato al 34. Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile, dopo essere stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del cinema di Berlino, potremmo definire War On Everyone un’Arma Letale ancora più scorretta, spinta e con un’ironia da lasciar poche volte fiato allo spettatore.
Come si è già visto a inizio 2016 con The Nice Guys di Shane Black , il genere buddy movie è ancora molto apprezzato dagli spettatori, soprattutto quando tra la coppia si riesce a creare quell’alchimia che manda avanti l’intera narrazione, senza lasciare buchi di trama o dilatamenti della storia.
War On Everyone, oltre a poter contare su una struttura molto forte e assolutamente dinamica, verte su una coppia vincente, dall’inizio alla fine.
L’unione di Alexander Skarsgård e Michael Peña su carta avrebbe lasciato scettico chiunque. Due attori dal passato artistico molto diverso, conosciuti per doti differenti (diciamo pure che quando si parla di Alexander Skarsgård l’occhio cade su un altro tipo di “bravura”), e che sicuramente non era facile immaginarseli insieme come duo scoppiettante, oscillante tra il comico e il serio.
Chi lo avrebbe mai detto, soprattutto, che dalla sua indole di ghiaccio svedese, l’ex vampiro di True Blood, nascondeva delle doti ironiche e sarcastiche non indifferenti!?
E, invece, la coppia conquista realmente tutti. Non solo i due funzionano sullo schermo, ma sono realmente capaci di divertire e, al tempo stesso, mandare avanti un’azione mai ripetitiva.
War On Everyone può fare affidamento su una storia originale, che non vuole semplicemente girare attorno alle solite tematiche o, peggio ancora, far ridere con le solite quattro/cinque battute, lasciando tutto il resto al caso. Del resto, John Michael McDonagh non è certo l’ultimo arrivato. Un regista che ha mostrato, in più di un’occasione, di costruire dei personaggi ricchi di sfumature e sfaccettature.
In Calvary ce ne ha data una chiara dimostrazione non solo con lo stupendo personaggio di Padre James Lavelle – interpretato da Brendan Gleeson – ma con tutto quel ventaglio di personaggi, ognuno con un torbido passato differente, tutti alla ricerca della propria vendetta, o realizzazione, personale. McDonagh ci porta a dubitare di chiunque, conducendoci in una spirale in bilico tra il disturbante e la spasmodica caccia all’uomo.
In War On Everyone non manca di certo la caccia all’uomo, anche se in questo caso le carte sono del tutto scoperte, ma veniamo comunque abbracciati da differenti tipi di essere umani che si relazionano tra di loro. Alcuni vanno a sfiorare un po’ di più la macchietta, altri invece rappresentano il lato più malato della società, quello invischiato negli affari più sporchi, mascherati ogni giorni con la faccia dell’uomo ricco e caritatevole.
I nostri Terry Monroe (Alexander Skarsgård) e Bob Bolaño (Michael Peña) sono due agenti federali di Albuquerque, in New Mexico. Il loro modo di far rispettare la legge e incastrare i ricercati è assai particolare e non del tutto legale. Corrotti, scorretti e violenti, Terry e Bob sono riusciti a trovare una loro armonia che, per quanto spesso venga criticata dal dipartimento, funziona e continua a portare risultati.
Bob è sicuramente il cervello della coppia. Quello apparentemente più affabile, padre di famiglia e dalla parlantina più sciolta, mantiene le redini di ogni missione, cercando di ragionare il più possibile a sangue freddo, senza farsi coinvolgere troppo, emotivamente parlando, dalle situazione.
Molto differente è, invece, Terry. Alto, muscoloso, occhi di ghiaccio. Terry è quello che fa più paura – anche perché non auguro a nessuno di trovarsi sulla sua strada quando è veramente nervoso – testa calda e che si lascia guidare dall’istinto e dai sentimenti.
Paradossalmente l’anello più debole della coppia, perché sempre coinvolto dal punto di vista emotivo, non potendo fare a meno di essere incatenato a un passato molto torbido e del quale non fa parola con nessuno, nemmeno con Bob che, in fondo, non ha bisogno che il suo amico gli dica niente per poter capire.
Potete farmi tutto quello che volte perché, in fondo, ho già sopportato di tutto sul mio corpo.
Sarà proprio l’indole fin troppo altruista di Terry, e l’incontro con la bella e carismatica Jackie (Tessa Thompson) e con un piccolo innocente finito in un sadico traffico di minorenni, a mettere i due sulla strada di Lord James Mangan (Theo James) un giovanissimo inglese ricchissimo, che ha costruito un impero sul denaro sporco, accompagnato dal braccio destro Birdwell (Caleb Landry Jones), gestore di un night club, ma anche mano sotto ogni traffico illegale di Mangan.
Non saranno certo i soldi, questa volta, a portare Terry e Bob fino in fondo alla questione, disposti a mettere in rischio perfino la loro stessa vita pur di sistemare, una volta per tutte, l’ego smisurato dell’eccentrico Lord Mangan.
War On Everyone nel suo paradosso, tra battute pronte e situazioni scomode, sa essere anche una pellicola profonda che inserisce, all’interno della trama principale, delle linee molto accurate e, a tratti, perfino piuttosto intense.
Vengono toccate tematiche di non facile digestione, spesso usando il detto e non detto, escamotage che rendono il concetto principale ancora più duro e difficile. Citando nuovamente Calvary, McDonagh non è estraneo neanche alle tematiche più cruenti contro le quali, ancora oggi, dobbiamo scontrarci, come la prostituzione minorile, la pedofilia e la pornografia con minorenni.
War On Everyone sa dosare perfettamente tutti questi elementi, rendendo la pellicola di facile lettura dall’inizio alla fine, intrattenendo senza mezze misure lo spettatore: dal divertimento al coinvolgimento emotivo.
I nostri personaggi sono realizzati a tutto tondo, riuscendo a creare un immediato rapporto di empatia con lo spettatore. Una pellicola brillante, che sa divertire e concedere una risata genuina, e che al tempo stesso appassiona a una storia originale e dinamica.
Ciliegina sulla torta una colonna sonora meravigliosamente anni settanta/ottanta, che sa sposarsi in maniera ottimale con l’azione.
Un nuovo colpo vincente per McDonagh, che speriamo di vedere il prima possibile anche nelle nostre sale italiane.