Vedendo alcuni post sulla musica e matematica, mi è tornato in mente ciò che avevo letto sulla musica mongola.
In Mongolia, la musica è da sempre una componente fondamentale della cultura di questa popolazione nomade. La loro storia, in quanto itinerante, si doveva poter trasportare da un luogo all’altro senza peso. E il miglior modo per farlo era quello di raccontarla attraverso la musica.
NEll’antico popolo i bimbi venivano educati al canto fin da molto piccoli, forse ancor prima dello stesso camminare. Sviluppando così l’attitudine al controllo vocale ed all’emissione dei suoni gutturali unici nel loro genere.
La struttura musicale per noi potrebbe risultare dissonante, usano maggiormente bemolle e quarte di tono con scivolamenti e pizzicature, creando frasi musicali atipiche che mantengono la linea sonora principale per tutti gli strumenti come per la voce.
Veniva usata la musica per ogni tipo di aspetto comunicativo. Tutti dovevano dimostrare di saper cantare, era come dimostrare di essere in grado di “essere” e comunicare con il mondo e la natura.
Esistono infatti diverse tipologie di canzoni:
L’epico “ulger e tuul” – le canzoni lunghe o corte dedicate allo spirito di tutta la mongolia “urtyb” – quelle armoniche per comunicare con la natura attraverso la stessa imitazioni dei suoni d’ambiente “hommiy” – Quelle religiose, le sciamaniche e quelle per addestrare gli animali che pur essendo richiami veri e propri avevano una musicalità notevole.
Gli strumenti musicali mongoli, sono veramente tanti.
Tra i più tipici e famosi ci sono sicuramente:
il Morin Khuur, una sorta di violoncello con la cassa armonica a forma di rombo, suonato con l’archetto e due sole corde che vengono premute verso i lati o tirate per far emettere le note con i salti di quarta netti. Il morin khuur in modalità “basso” si chiama Ikh Khuur.
Il Limbe, un flauto traverso che viene suonato con una respirazione continuata o ciclica che si chiama bituu am’sgalakh (respiro cieco)
Lo Yatga e lo Yoo Chin una specie di tavolo/grancassa con delle corde incrociate e tese, suonate con delle bacchette tipo xilofono, oppure arpeggiate con le mani. (tipico strumento femminile)
E tanti altri tra percussioni, trombe, e srumenti a corda.
Purtroppo, non esistono trascrizioni dell’antica musica mongola, partiture tipiche o qualcosa in cui scrivessero le loro note e parole, esistono solo alcune trasposizioni in metodo occidentale, documentate durante spedizioni e viaggi di esloratori occidentali. Ciò nonostante, questo “sistema di trasporto” della staria, ha riportato ad oggi gran parte degli attimi epici della mongolia con la stessa enfasi con cui furono vissuti.
Gli Alta Urag: questi ragazzoni qua, sono un gruppo Folk Rock mongolo, che forse avrete già sentito nella colonna sonora del film Mongol (la storia di Genghis Khan).
Se non lo avete notato vi invito ad osservare punta del Morin Khuur di P. Oyunbileg (Oyunaa), che ha preferito un Alien contrariamente alla tradizione in cui nella testa dei Morin Khuur venivano incisi dei cavalli, (Morin in Mongolo significa Cavallo).
Altro gruppo famoso della Mongolia sono gli Hurd, fanno genere metal amati dai cinesi e non molto ben visti da Pechino.