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[quote]Galli e galline, ammucchiate porcine[/quote]

Approfittando della gita fuori porta con alcuni amici, abbiamo avuto la malaugurata idea di rispolverare questa piccola perla del trash italiano.

Chichen Park è un film del 1994 diretto e interpretato nientepopò di meno che Jerry Calà, con Demetra Hampton e una giovanissima quanto doppiata Alessia Marcuzzi. Musiche di Umberto Smaila.

[title]Trama[/title]
Vladimiro Corsetti è un allevatore di polli italiano che, stroncato da un atto di sabotaggio da parte della concorrenza, va nella Repubblica Dominicana con Joe, il suo pollo da combattimento, che però gli viene quasi subito rubato, e Vladimiro cerca di ritrovarlo. Così scopre che è stato portato al Chicken Park, un parco di polli giganti e si ritrova prigioniero dello scienziato che lo ha ideato, un nano con manie di grandezza sposato ad una sosia di Morticia Addams (con tanto di pestiferi figli), dove c’è anche un gigantesco pollo mutante con strani gusti sessuali. Con l’aiuto della dottoressa Sigourney cercherà di liberare Joe…

[title]Curiosità[/title]
Costato la bellezza di tre miliardi delle vecchie lire e girato tra la Repubblica Dominicana, Caraibi e Abruzzo, il film uscì solo per la televisione e il mercato del VHS (anche se solo nel 2003). E meno male.
Il film nasce ovviamente come parodia di Jurassic Park, sull’onda del genere e del successo avuto dall’ormai leggendario Silenzio dei Prosciutti di Ezio Greggio (uscito sempre nel ’94). Lo stesso Greggio aveva avuto l’intenzione di parodiare il colossal sul parco preistorico (come suggerisce la locandina presente nel “Silenzio”) ma aveva preferito accantonare l’idea.
E forse sarebbe stato meglio se Calà gli avesse telefonato.
Le due pellicole, infatti, hanno in comune utilizzo di citazioni e parodie di altre pellicole dei generi più disparati, ma con risultati nettamente differenti.

Effetti speciali da Movie Maker, umorismo omofobico e scatologico, spogliarelli e camei di poppe, fanno da cornice ad una recitazione tragicomica, come del resto lo è la trama.

Uno dei miei amici lo ha definito “il manuale delle cose da non fare se vuoi girare un film” ed effettivamente, c’è molto da imparare da questa pellicola. Consigliato per farsi quattro risate o se vi sentite gonfi e irritabili.

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