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Se dite di non averne mai avuta una e di non volerla nemmeno, mentite. Se per caso invece fosse davvero così… tits or GTFO!

Le [b]Mini 4WD[/b] sono automodelli in scala 1:32 pensati e prodotti dalla [b]TAMIYA[/b], un’azienda giapponese che si occupa esclusivamente di modellismo, soprattutto dinamico.
Vennero introdotte nel mercato nipponico nel 1982 ed ebbero da subito un successo incredibile grazie al loro basso prezzo e alla facilità di assemblaggio. I modellini vengono tutt’ora forniti in banali kit di montaggio che non necessitano di alcun tipo di collante e che quindi risultano di facile realizzazione per chiunque. Nel qual caso voleste perdervi tutto il gusto derivato dal montarne una, sappiate che esistono anche modelli pre montati venduti con telai dedicati anche abbastanza ricercati per le loro caratteristiche. Questo tipo di Mini 4WD è commercializzata come [i]Mini 4WD PRO[/i] e introdotto nel mercato solamente nel 2005 per coloro che non hanno voglia di fare una sega.

Questi modellini hanno ispirato anche tre serie anime, [b]Dash! Yonkuro[/b], [b]Let’s & Go[/b] e [b]Scan 2 Go[/b]. Il primo riscosse un invidiabile successo all’epoca, dando una forte spinta alle vendite anche in Italia, dove l’anime fu trasmesso nel 1991 e riproposto senza che nessuno si accorgesse di niente nel 2004.

Le loro caratteristiche principali sono le quatro ruote motrici (4WD – disinseribili) e le rotelle poste ai quattro angoli che permettono loro di ridurre notevolmente l’attrito con le sponde della pista nella quale le Mini 4WD sono quasi sempre costrette a correre. Infatti, sebbene esista la possibilità di “guidarle” tramite apposite mazze simili a bastoni da hockey ([i]Street Mini 4WD[/i]), questi automodelli sono tristemente famosi per andare solamente dritti (come un tredicenne ubriaco fra l’altro) e quindi schiantarsi rovinosamente contro un muro qualsiasi di casa vostra, limitando di fatto la loro vita al tempo di un “Oh, no!”.

Praticamente non esiste componente di una Mini 4WD che non sia sostituibile con parti custom ideate per modificarne estetica e/o prestazioni. Ovviamente nella maggior parte dei casi è necessario che le modifiche siano apportate con pezzi marchiati TAMIYA per essere ammessi alle gare ufficiali, a partire dai motori (alimentati con batterie tipo AA da 1,2 o 1,5 volt) fino alle viti di fissaggio.
Ok, forse le viti no, ma più o meno siamo a questi livelli.
In compenso esistono tre diverse categorie di gare a secondo delle quali è possibile modificare più o meno consistentemente macchina e parts. Le categorie sono, in ordine di niubbosità, [i]Let’s&go!, Expert class e Top class[/i]. Si inizia con la prima in cui è obbligatorio montare i pezzi secondo le istruzioni e non si possono utilizzare motori troppo potenti, fino ad arrivare alla Top class dove è possibile modificare manualmente alcune componenti per ottenere dei modelli unici.
Inutile dire che non c’è nulla di più gratificante che spendere [i]settordici[/i] mila euro per la propria macchina per poi constatare che va più lenta di prima, oh yeah.

Attualmente, a trent’anni dalla loro creazione, sono stante lanciate svariate serie, tutte con caratteristiche abbastanza simili fra loro e create per lo più per rinfrescare un settore in continuo punto di morte, con tanto di riedizioni e modelli celebrativi, [url=http://farm4.static.flickr.com/3251/3929983839_22c2412b02.jpg]come quelli creati per l’uscita nelle sale dei film della serie Rebuild di Evangelion[/url] risalente a un paio di anni fa.

[url=http://it.wikipedia.org/wiki/Mini_4WD]Mini 4WD – Wikipedia[/url]
[url=http://www.mini4wd.it/]Sito Ufficiale Italiano[/url]
[url=http://www.tamiya.it/tamiya/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=24&Itemid=52]Mini 4WD – TAMIYA.it[/url]