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Il mio primo viaggio a Tokyo

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Ho avuto la fortuna di partecipare all’ultimo Nerd Trip organizzato da Lega Nerd: un viaggio breve ma intenso a Tokyo, sacro graal dei nerd, terra che ha sempre saputo rialzarsi con dignità ogni volta che i nemici della terra o Godzilla o i Vegani l’han rasa al suolo perché gli andava di cominciare proprio da la: dalla torre di Tokyo.

È stato un viaggio bellissimo per vari motivi: perché sono un nerd, perché ho sempre voluto visitare il paese del sol levante, perché non facevo un viaggio bello da circa 12 anni, perché sì.

Ci sono delle cose che mi hanno colpito e che, immagino, colpirebbero allo stesso modo qualunque uomo medio alla sua prima volta a Tokyo… un viaggio del genere è un trip che ti manda il cervello in overflow da informazioni: suoni, luci, colori, modi di vivere e tanto altro sono meglio di una botta da LSD, giuro!

Mi son detto “perché non fai un elenco di queste cose che ti hanno colpito?”

E allora, dato che l’8 è un numero sacro per i giapponesi, ho stilato l’elenco delle 8 cose che mi hanno colpito durante il mio primo viaggio a Tokyo!

 

 

.01

La metropolitana

A Tokyo vai ovunque in metropolitana, ovunque. Ma devi sapere come muoverti e provo grande rispetto per i turisti che da soli riescono a raccapezzarsi in quel circuito stampato di linee che si intersecano e coprono tutto il vasto territorio della metropoli.

 

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Le linee sono tante e, giusto per aumentare il livello di difficoltà, appartengono a compagnie diverse per cui ci sono snodi in cui tu passi da una compagnia ad un’altra, senza magari accorgertene.

 

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Curiosa similitudine: anche le linee elettriche appartengono a compagnie di fornitura elettrica diverse e, siccome non è usanza interrare i cavi, provate solo ad immaginare il groviglio di cavi elettrici che vi penzola in testa ogni volta che camminate per le strade di Tokyo!

 

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.02

Megalopoli

Tokyo si sviluppa in tutte le direzioni: verso l’alto coi suoi grandissimi grattacieli, verso il basso con le sue immense stazioni metropolitane che spesso sono simili a dei centri commerciali.

Elemento comune del sopra e del sotto: le luci e la gente. Pensate all’ora di punta a Milano e moltiplicatela per Megaloman e a questo aggiungete luci, suoni, odori e colori.

C’è confusione, ma è una confusione stoica, accettata con la struggente eleganza dei samurai.

 

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I “conbini”

Me ne sono innamorato. I conbini sono dei negozi di dimensioni variabili, dei mini super-market, dove puoi entrare seminudo ed affamato ed uscirne vestito, rifocillato e pieno anche di gadget e di roba da leggere (riviste, manga, giornali zozzi).

Nei conbini ho fatto colazione, ho pranzato, ho comprato caramelle e cioccolate che in Italia non troverò mai ed ho ammirato la capacità di riempire uno spazio ridotto in modo di sicuro eccessivo, ma sempre armonioso.

 

 

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.04

I WC

A Tokyo probabilmente pensano che la civiltà di un paese si misura in base al numero di bagni pubblici a disposizione ed alla pulizia degli stessi. A Tokyo non rischi di fartela sotto o di dover implorare un barista per avere accesso ad un bagno piccolo e puzzolente.

A Tokyo ho usufruito dei bagni più belli che io abbia mai visto… ed erano pubblici! Sedile riscaldato, tasto con audio dello sciacquone per coprire eventuali rumori molesti, getto d’acqua pulente… che ve lo dico a fare!?!

 

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.05

Quota 100 ed efficienza

Mi è capitato di passare in un sottopasso dove degli operai rifacevano la pavimentazione. Metà lastricato era in fase di sostituzione, l’altra metà era libera per il passaggio dei pedoni. Ad un capo e all’altro del percorso, due operai avevano il compito di dire alla gente di prestare attenzione. Tra gli operai c’erano degli arzilli vecchietti che in Italia sarebbero in pensione già da tempo ma che lavoravano con efficienza e velocità.

L’idea che l’uomo medio italiano si fa guardando una scena simile è che degli operai così concentrati sull’obiettivo, una grande opera come il ponte sullo stretto di Messina, la completerebbero durante la pausa pranzo.

 

 

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Il Cibo

Non solo sushi ed è tutto buono. Ho cercato di provare di tutto, ho assaggiato anche le cavallette cotte nella salsa di soia caramellata e non ho trovato nulla di disgustoso.

Il ramen è divino, il sushi fantastico, alcuni dolci presi per colazione me li sogno ancora la notte (ad esempio il melonpan, la versione giapponese del maritozzo… spettacolare!).

E, dimenticavo, con 40 euro al giorno fai colazione, pranzo e cena.

 

 

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Per strada

A Tokyo per strada non ci sono cestini dei rifiuti. Non esistono. Io immagino che sia un sistema per “obbligarti” ad essere rispettoso del suolo pubblico.

A Tokyo per strada non si fuma. Se proprio vuoi fumare, lo fai negli appositi spazi riservati – sempre per strada – ai fumatori. Può quindi capitare che sei a venti centimetri da un amico che si trova in un’area riservata ai fumatori: lui può fumare, tu no.

A Tokyo non puoi mangiare per strada: dove butteresti poi i resti del tuo snack? Per questo si mangia nel conbini, ad esempio, perché nel conbini c’è il bidone per l’immondizia.

A Tokyo non morirai mai di sete: ogni 10 metri, su ogni lato della strada, ci sono dei distributori di bibite che in vita tua troverai solo in Giappone.

 

 

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Akihabara

La città elettrica, il quartiere più nerd al mondo, un agglomerato di centri commerciali che si sviluppano in palazzi da 10 e più piani in cui trovi tutto quello che un nerd appassionato di robottoni, fumetti, videogiochi e tanto altro ancora sogna.

La cosa che fa riflettere è che in Italia un negozietto che vende un “Soul of chogokin” è roba di nicchia, a Tokyo, invece, è cultura di massa e lo si percepisce ovunque, non solo ad Akihabara.

Quello che per noi è un fenomeno di cultura pop, nel paese del sol levante è cultura e basta, ed è normalissimo – ad esempio – avere una intera stazione dedicata a Capitan Tsubasa, con statue dei protagonisti e campo da calcio disegnato sul pavimento o un centro commerciale che sfoggia, all’ingresso, un Gundam Unicorn in dimensioni reali.

 

Ecco…io a Tokyo ci tornerei anche domani.

 

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nerdtrip logoLe foto dell’articolo sono state scattate da Antonio Moro con una Fujifilm X-T3 con Fujinon 56mm f/1.2 – 16mm f/1.4

Se vuoi venire con noi al prossimo NerdTrip giapponese, trovi tutte le informazioni sul sito ufficiale e sulla pagina facebook del NerdTrip.

 

Dai un’occhiata al nostro prossimo viaggio, due settimane in giro per tutto il Giappone con incluso anche il Tokyo Game Show.

NerdTrip 10: Giappone

 

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