Marvel horror: da Morbius a Blade tutti gli incroci tra fumetti e cinema

morbius-blade, Marvel horror

Con l’uscita di Morbius al cinema dal 31 marzo si è posta una volta di più l’attenzione su una parte decisamente oscura dell’universo Marvel: stiamo parlando delle influenze horror sulla Casa delle Idee, e sui personaggi che fanno parte di questo mondo dark e inquietante. In questo approfondimento dedicato al Marvel horror vogliamo soffermarci sui personaggi che la Casa delle Idee ha tirato fuori da questo suo lato “oscuro”, e su tutte le influenze che hanno prodotto tra cinema e fumetti.

Dracula: l’apripista dell’horror Marvel

Dracula, Horror Marvel

Già negli anni Cinquanta la Marvel aveva provato a dare spazio ad alcune sfaccettature di genere che avevano a che fare con il weird e con la fantascienza, grazie alla serie Tales of Suspance e Strange Tales. Ricordiamo che stiamo parlando dell’epoca in cui era già entrato in vigore il Comics Code Authority dei fumetti americani, ed in cui serie a fumetti come Tales from the Crypt venivano spazzate via dalla caccia alle streghe di Fredric Wertham. L’idea perciò di spingere veramente sull’acceleratore dell’horror arriverà solo negli anni Settanta, quando la Marvel si era già affermata grazie a supereroi come Spider-Man ed i Fantastici Quattro, e cercava di tirare fuori altre idee per espandersi. Fu così che nacque l’escursione nel fantasy con Conan il Barbaro, e soprattutto quella nell’horror partendo dalla sua figura di base: Dracula. Era il 1972 quando veniva lanciata la serie dedicata al principe delle tenebre in The Tomb of Dracula n. 1 ad opera di Gerry Conway e Gene Colan, che portarono il personaggio in un contesto contemporaneo, attorniandogli gli eredi dei character del romanzo di Bram Stoker del 1897.

L’introduzione di Dracula fece esplodere l’universo horror Marvel, dopo anni di censure e di sorveglianza governativa sui fumetti, la possibilità di spingere di nuovo sulle emozioni forti fu ripagata dall’attenzione dei lettori.

Il Marvel horror universe si ramificò grazie agli incontri del vampiro con personaggi come Blade (di cui parleremo più sotto), e ad emanazioni che produssero nuovi character e idee, come la presenza del lupo mannaro di Werewolf by Night, in Italia pubblicato come Licantropus.

Ma, prima di dedicarsi al lancio ed all’espansione del suo universo horror, la Marvel aveva già provato ad avere a che fare con il genere, facendo fare ad i suoi supereroi delle incursioni in situazioni al limite dell’oscuro e del tenebroso: Spider-Man è il personaggio che più di tutti ha subito questo tipo d’influenza, considerando che ha dovuto affrontare già nel suo primo decennio di vita editoriale dai lupi mannari ai vampiri. E Morbius, infatti, fece la sua prima comparsa in Amazing Spider-Man 101 del 1971, creato da Roy Thomas e Gil Kane. In questo caso la debolezza fisica e mentale di un personaggio, che spesso nelle storie di supereroi porta i character ad acquisire grandi poteri “da cui derivano grandi responsabilità”, viene convertita in una trasformazione in villain o antieroe.

Michael Morbius per salvarsi dalla leucemia si trasforma in un vampiro, con la sua salvezza che si trasforma rapidamente in una condanna. Si tratta, alla fine, di una storia di supereroi al contrario.

Ma le sfumature horror hanno caratterizzato anche serie come Doctor Strange, lanciato proprio in Strange Tales nel 1963, grazie a Stan Lee e Steve Ditko. E lo stesso Ditko è un autore che si caratterizza per un tipo di stile di disegno adatto al weird ed ai freak, con il suo tratto grezzo ed in grado di esaltare gli aspetti più sinistri dei personaggi, piuttosto che la loro potenza e dinamicità. Doctor Strange sotto questo punto di vista può essere l’apice supereroistico dell’aspetto più horror della Marvel della Silver Age, viste le tante incursioni in ambienti oscuri e letteralmente infernali (non a caso Mefisto è uno dei suoi nemici principali).

Michael Giacchino, Werewolf by Night

Il cinema e la valorizzazione dei personaggi horror Marvel

wesley snipes, Blade, Horror Marvel

Questo accumulo di character pienamente horror o dalle sfumature orrorifiche ha permesso negli anni alla Marvel di poter colorare (o oscurare) le pagine dei propri fumetti in particolari contesti e situazioni. Fu nel 1984 con Guerre Segrete che la Casa delle Idee creò il suo primo grande crossover, ed in un contesto fantascientifico particolare dotò Spider-Man di un nuovo costume nato dalla contaminazione con un simbionte: era la nascita di Venom. Ma, mentre durante Guerre Segrete lo Spider-Man con il costume nero era contornato da un’atmosfera fantascientifica, il ritorno del tessiragnatele nella sua New York cambiò la sfumatura del racconto. Il rapporto con il simbionte diventò un qualcosa di sempre più inquietante, ed anche le singole pagine dei fumetti facevano trasparire un’atmosfera opprimente ed un disagio mentale ed emotivo di Peter Parker sempre più evidente. Fu così che l’introduzione di Venom portò le storie di Spider-Man a trovare dei nuovi contorni horror, che si sarebbero ancora più arricchiti nel 1991 con l’introduzione di Carnage, un’ulteriore mutazione del simbionte, frutto della contaminazione con il serial killer Cletus Kasady.

Gli anni Novanta furono anche il periodo in cui il cinema iniziò ad attingere in maniera sempre più costante dai fumetti, e il grande schermo aiutò a valorizzare character dimenticati tra le pagine dei comics Marvel, come è il caso di Blade. Il personaggio apparve per la prima volta in Tomb of Dracula n.10 del 1973,  creato da Marv Wolfman e Gene Colan. Ma, per sua sfortuna, non trovò mai uno spazio editoriale adeguato, finendo quasi sempre per fare delle comparsate in fumetti di altri personaggi, con delle miniserie pubblicate solo a partire dagli anni Novanta. Fu il 1998 l’anno in cui Blade fece il suo esordio al cinema, grazie ad un progetto diretto da  Stephen Norrington e realizzato dalla New Line Cinema (la casa di produzione nata con il successo di Nightmare on Elm Street). A realizzare la sceneggiatura fu David S. Goyer, che proprio in quegli anni aveva già scritto Il Corvo 2 e Dark City.

Le atmosfere horror anni Novanta al cinema erano in gran parte influenzate da Il Corvo con Brandon Lee del 1994, un film che seppe portare, forse per la prima volta sullo schermo, una dimensione horror urbana che si può ben vedere in Blade.

L’obiettivo della New Line non era quello di creare un film horror puro, bensì calare un eroe d’azione in un contesto dark. E questo sarà il filo diretto che collegherà le altre incursioni della Marvel nell’horror, o in un contesto vicino a questo genere.

Blade

Il Daredevil del 2003 con Ben Affleck protagonista vive ancora di questa influenza, e l’esplosione del Nu Metal e del Rock Gotico non facevano altro che alimentare a livello pop queste atmosfere. Non a caso la colonna sonora del film è caratterizzata dalla presenza di Bring me to Life degli Evanescence. Ma con l’uscita nel 2008 di Iron Man con Robert Downey Jr. la Marvel al cinema inizia a prendere una piega precisa, che non lascia grande spazio alle contaminazioni, almeno fino all’anno scorso. Il progetto per certi versi fallimentare di The New Mutants portava con sé l’ambizione di calare gli X-Men in un contesto horror, grazie anche ad un trailer più che suggestivo. Ma i problemi di produzione, l’acquisizione della 20th Century Fox da parte della Disney, ed i continui posticipi hanno portato il film a non essere esattamente una ciambella col buco. L’idea di far trasparire la frustrazione adolescenziale, combinandola con i cambiamenti ed i disagi vissuti dai giovani esseri soprannaturali, era in partenza una bella idea, con sprazzi di originalità. The New Mutants sarà utile come prototipo per creare in futuro storie Marvel che possano veramente entrare e farsi avvolgere dall’horror in tutto e per tutto.

Sotto questo punto di vista Morbius è un altro tassello verso il tentativo audace ma dovuto di spingersi sempre più in là con le influenze horror all’interno della Casa delle Idee. Ma, oltre a qualche atmosfera, di veramente horror in Morbius possiamo evidenziare solo una scena (il momento da jump-scare all’interno dell’ospedale, quando il vampiro fa una vittima innocente). L’attesa, a questo punto, è tutta per Doctor Strange nel Multiverso della Follia, che avrà Sam Raimi alla regia, e che, secondo Kevin Feige, sarà un film che soddisferà gli appassionati di horror e de La Casa 2. C’è da sottolineare che nel caso di Morbius parliamo di una produzione Sony, mentre con Doctor Strange 2 siamo nel mezzo di un progetto dei Marvel Studios. In questo momento, però, le differenze tra le due case produttive in termini di modo di trattare le influenze horror nei propri cinecomics sono piuttosto sottili. I Marvel Studios stanno però accelerando sull’idea di introdurre personaggi horror nell’MCU: Mahersala Ali sarà il prossimo Blade, mentre ad Halloween uscirà su Disney+ uno special dedicato a Werewolf by Night. E poi, per allargare il raggio d’azione, ci sono anche i progetti “stregoneschi” su Madame Web (della Sony), e la serie TV su Agatha (spin-off di WandaVision).

Chiudiamo questo approfondimento sul Marvel horror chiedendoci quando arriverà il momento in cui vedremo un lungometraggio della Casa delle Idee totalmente calato in questo genere. Dopo lungometraggi come Logan e Joker (anche se parliamo in questo caso della sponda DC Comics), l’idea che i cinecomics non siano solo produzioni da consegnare al PG-13 è stata sdoganata. Ora servono il coraggio ed il soggetto giusto da calare in pasto alle tenebre, ed agli spettatori assetati di sangue e brividi.

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