Perfino nel metaverso non c’è via di fuga dalle tasse

Da quando esistono le nazioni esistono anche le tasse. Non c’è via di scampo. Nemmeno nel metaverso, dove a cambiare sarà il sovrano, ma i tributi da pagare resteranno tali. Così, se un domani le attività economiche si sposteranno veramente nel mondo virtuale voluto da Facebook, toccherà dare a Zuckerberg ciò che è di Zuckerberg. Ossia il 50% dei vostri guadagni.

Nel 2021 Facebook ha cambiato nome in Meta. Pochi mesi prima Zuckerberg aveva annunciato che la sua azienda avrebbe cambiato completamente focus: non più una social media company, ma una metaverse company. Sul cosa e sul perché ne abbiamo scritto qua.

Il primo prodotto di questa nuova visione si chiama Horizon Worlds, che, con molta poca fantasia e tanta voglia di iper-semplificare, potremmo definire come una via di mezzo tra Second Life, Roblox e Habbo Hotel. Insomma, una piattaforma con mondi virtuali, dove gli utenti possono interagire tra di loro, partecipare ad eventi e concerti e, soprattutto, creare e vendere oggetti digitali.

Proprio quest’ultimo aspetto è fondamentale, perché la compravendita delle creazioni digitali sarà uno dei più importanti – se non il più importante – pilastro del business model del metaverso di Facebook. Lunedì Zuckeberg ha condiviso maggiori informazioni su come funzionerà questo aspetto di Horizon Worlds .

«(…) Chiaramente la possibilità di vendere beni virtuali e di essere in grado di portarli con te da un mondo all’altro sarà una parte importante di quello che stiamo creando», ha spiegato il fondatore di Facebook.

Mutatis mutandis, come in Second Life gli utenti potranno creare diversi tipi di item virtuali, come skin ed effetti per gli avatar. Questi oggetti potranno essere venduti e il creatore guadagnerà soldi reali o comunque valute virtuali facilmente convertibili in dollari e euro (a tal proposito…).

Le tasse nel metaverso di Zuckerberg

Inizialmente questa possibilità sarà offerta ad una limitata quantità di utenti selezionati personalmente dalla piattaforma. In futuro Meta estenderà la possibilità di creare e vendere oggetti virtuali a tutti gli utenti.

«Questo genere di strumenti sono un importante passo avanti, nella direzione della nostra visione a lungo termine sul metaverso», si legge in un comunicato di Meta. «Vogliamo che i creatori di contenuti possano guadagnarsi da vivere nel metaverso e che le persone possano acquistare oggetti, servizi ed esperienze digitali».

Ci sono delle regole aggiuntive: l’acquisto degli oggetti virtuali è limitato esclusivamente agli utenti maggiorenni residenti negli USA e in Canada. Se vi sentite discriminati non preoccupatevi: Horizon Worlds per il momento è ancora in una fase di beta e non è disponibile in Europa. Un domani potrete registrarvi anche dall’Italia e sicuramente potrete anche acquistare e vendere oggetti.

Tutto bellissimo, ma appunto c’è quel dettaglio delle tasse del metaverso che menzionavamo in apertura: «Se un creatore vende un oggetto da 1.00 dollari», si legge nel comunicato, «il Meta Quest Store si prende 0,30 dollari, mentre la Horizon Platform prenderà una commissione di altri 0,17». Morale? L’utente rimane con 0,53$. Una tassazione del 47,5%. Ah dimenticavamo! Poi ci sono da pagare anche le tasse del mondo vero. Buon divertimento.

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