Siamo stati a Milano negli studi di Capcom dove abbiamo potuto provare per oltre tre ore in anteprima la build di Osaka di Monster Hunter: World. Vi raccontiamo come ci è sembrato nella nostra video anteprima.

 

La serie Monster Hunter è una delle più famose che Capcom può vantare tra le proprie fila, eppure è anche una di quelle relativamente più giovani visto che il primo capitolo risale al 2004. Il fattore che ha reso la serie in breve tempo un successo di critica e pubblico è la singolare natura da action GDR che mette il giocatore nei panni di un cacciatore di mostri e lo lascia immergere letteralmente in un mondo ostico dove dovrà usare tutte le proprie abilità e il proprio ingegno per spuntarla contro feroci bestie, meccanica che raggiunge il massimo compimento nella modalità multigiocatore.

Dopo quel primo capitolo uscito su PlayStation 2, cui seguì un’espansione l’anno seguente solo per il mercato nipponico, la serie sbarcò anche in versione portatile per PlayStation Portable con Monster Hunter Freedom e le dinamiche di gioco in mobilità furono tanto apprezzate dai giocatori che negli ultimi anni questa è stata la veste più giocata. Monster Hunter 2 arrivò sempre su PlayStation 2 nel 2006 mentre su PSP si susseguirono Freedom 2 e Freedom Unite.

 

 

Il sodalizio con Sony però finì nel 2009 quando Capcom decise di pubblicare Monster Hunter Tri in esclusiva per Nintendo Wii e i successivi capitoli portatili su 3DS.

Il sodalizio con Sony però finì nel 2009 quando Capcom decise di pubblicare Monster Hunter Tri in esclusiva per Nintendo Wii, così anche il successivo capitolo portatile, Monster Hunter 3 Ultimate, arrivò su Nintendo 3DS e successivamente fu convertito ottimamente anche per la sfortunata Wii U. E anche i successivi Monster Hunter 4 e Monster Hunter Generations sono approdati solo sulla portatile della casa di Kyoto, fattore che ne ha limitato le potenzialità tecniche e che ha spinto i fan a chiedere a gran voce un ritorno anche su console domestiche della serie. Ed ecco che, palesatosi allo scorso E3 di Los Angeles, Monster Hunter: World risponde proprio a questa e, come vedremo a breve, ad altre richieste dei fan, arrivando in multipiattaforma per PC, PlayStation 4 ed Xbox One.

Il titolo verrà rilasciato su console in tutto il mondo il 26 gennaio 2018, qualche giorno fa però abbiamo potuto provare la build di Osaka per oltre tre ore di gameplay in anteprima e il feeling che il titolo ci ha trasmesso è stato davvero molto positivo.

 

 

 

 

Partiamo poi col dire che c’è una trama che fa da contorno alle vicende e ci introduce ai personaggi e alle dinamiche di gioco

Prima di cominciare spendiamo due parole per l’editor del personaggio e del suo compagno felino che permettono davvero una personalizzazione estrema lasciandovi la facoltà di scegliere tra una miriade di diverse opzioni estetiche, per cui probabilmente le prime due ore di gioco le passerete in questa schermata senza nemmeno rendervene conto. Partiamo poi col dire che, anche se non possiamo mostrarvi immagini né parlarvene direttamente, c’è una trama che fa da contorno alle vicende del gioco con tanto di sequenze filmate che ci introducono ai personaggi e al loro background, oltre che alle dinamiche di gioco.

Pur restando sempre di contorno, la componente narrativa ci è parsa decisamente più ricercata e profonda che in passato, sinonimo del fatto che Capcom vuole rivolgersi anche a nuova utenza per la serie. La cosa più rilevante della lunga introduzione narrativa è però che funge da escamotage per introdurre in modo guidato il giocatore alle meccaniche e ai sistemi di base del titolo, in passato lasciati quasi del tutto all’apprendimento empirico. L’intenzione di semplificare l’approccio un po’ troppo hardcore del passato si evince anche nella presenza di un ampio manuale che spiega nel dettaglio le caratteristiche di ogni equipaggiamento, arma e combo eseguibili, oltre a un diario dei mostri che man mano che proseguirete con le cacce si arricchirà di informazioni sulle diverse bestie.

 

 

La difficoltà però – sia ben chiaro – resta tutta, e nelle fasi d’esplorazione, e nelle fasi di combattimento. Ciò che viene meno è la frustrazione mista alla monotonia del doversi muovere per tentativi prima di capire dove andare e cosa fare: l’individuazione sulla mappa dei mostri è stata resa più agevole grazie alla dinamica delle tracce grazie alle quali gli insetti guida ci indicheranno la strada da seguire. Questi possono essere potenziati anche per fare scouting delle caratteristiche peculiari di ciascun mostro nelle fasi più avanzate del gioco, inoltre le attività di ogni missione sono ora ben visibili sull’interfaccia.

La gerarchia dei mostri rimane intatta e la caccia non sarà affatto semplice al solito, ma le diverse migliorie fanno sentire la loro presenza anche qui. A prescindere da una telecamera decisamente più fruibile di quanto non fosse per ovvie ragioni su Nintendo 3DS, troviamo anche un sistema di targeting migliorato; tutte le armi dispongono di un albero di potenziamento con varie diramazioni possibili, la varietà di approccio permane così come resta ben chiaro il crafting di armi e armature presso la fucina del fabbro e gli scontri sono resi meno estenuanti dalla presenza di un danno numerico inflitto al mostro che ci permette di intuire facilmente quale sia il punto in cui colpire per massimizzare i danni.

 

 

Abbiamo potuto provare diverse attività in-game esaurendo il lungo tutorial che dovrete affrontare per forza di cose in single player, da lì in poi però ogni tipo di attività sarà affrontabile anche in compagnia dei vostri amici. L’ultima grande novità da rilevare infine, come intuibile dal nome stesso del gioco, è la vastissima mappa simil open world che questo nuovo capitolo della serie Capcom può finalmente vantare grazie alle potenzialità tecniche delle console current gen, mappa che non vediamo l’ora di esplorare più approfonditamente quando il gioco arriverà sugli scaffali dei negozi il prossimo anno.

Responso decisamente positivo, dunque, per questa nostra prova di Monster Hunter: World. Non ci soffermiamo in questa sede sull’analisi del comparto grafico e tecnico dal momento che pur essendo completa nei contenuti, la build giocata non è ancora la versione definitiva del gioco e versava ancora in una fase di polishing piuttosto arretrata.

Nonostante questo possiamo anticiparvi che non avevate ancora mai visto un Monster Hunter graficamente così ricco.