Doctor Strange: l’arcano invade il Marvel Cinematic Universe

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Arriva oggi al cinema l’atteso cinecomic di casa Marvel Doctor Strange, diretto da Scott Derrickson con protagonista Benedict Cumberbatch e con Chiwetel Ejiofor, Rachel McAdams, Benedict Wong, Michael Stuhlbarg, Benjaming Bratt, Scott Adkins, Mads Mikkelsen e Tilda Switon.

Il 2016 è ormai agli sgoccioli, e arriva al cinema anche l’ultimo cinecomic Marvel dell’anno, Doctor Strange.

Prodotto dai Marvel Studios e distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures, Doctor Strange è la quattordicesima pellicola del Marvel Cinematic Universe.

Diretto e scritto da Scott Derrickson, Doctor Strange è tratto dall’omonimo fumetto creato da Steve Ditko, pubblicato per la prima volta nel 1963 sul numero 110 di Strange Tales.

Il ruolo del potente Stephen Strange, destinato a diventare lo Stregone Supremo, è stato affidato a Benedict Cumberbatch.

Il ruolo del potente Stephen Strange, destinato a diventare lo Stregone Supremo, è stato affidato a Benedict Cumberbatch, non un volto nuovo per il grande pubblico e neanche per il cinema di intrattenimento.

Sicuramente è la prima volta che Cumberbatch prende parte ad un cinecomic, ma lo fa con un ruolo molto importante: Doctor Strange è solo l’inizio per l’attore inglese di una probabilmente lunga e proficua collaborazione in casa Marvel.

Tra l’altro Cumberbatch è stato fin da subito apprezzato dai fan, fin dall’annuncio dell’inizio della lavorazione del film, grazie alla sua somiglianza con il vero personaggio. Sorte un po’ diversa per quanto riguarda Tilda Swinton, alla quale è stato affidato l’importante ruolo dell’Antico, mentore dello stesso Strange e di altri mistici.

 

Doctor Strange

 

La polemica risiede, ovviamente, sulla questione del genere del personaggio, ma la Swinton, non certo l’ultima delle attrici, sa tenere la testa altra, presentando allo spettatore un personaggio molto complesso e difficile da capire anche se forse non propriamente fedele all’originale.

Non a caso, almeno nel doppiaggio italiano, l’Antico non ha mai un sesso preciso, e vengono usati entrambi gli articoli di genere, facendo aleggiare un’aurea di androginia sul personaggio.

Molto più misterioso e interessante è il personaggio interpretato da Mads Mikkelsen, lo straordinario attore danese, interprete feticcio del regista Nicholas Winding Refn e famoso per essere diventato l’Hannibal Lecter nell’omonima serie televisiva di Bryan FullerKaecilius, uno dei nemici storici di Doctor Strange.

Ed è proprio a Kaecilius che viene affidata l’apertura della pellicola. Seguito da un gruppo di adepti, Kaecilius ruba alcune pagine di un libro dell’Antico. All’interno di quelle pagine è custodito un rituale molto potente e che potrebbe permettere a Kaecilius di entrare in comunione con le forze più oscure delle arti magiche.

Dopo un’introduzione molto dinamica che ci mostra immediatamente gli straordinari effetti speciali e la CGI di cui è dotato il film, si passa ad un ritmo più leggero e allegro, in tipico stile Marvel.

Stephen Strange è uno stimato e rinomato neurochirurgo. Arrogante e molto pieno di sé, ha costruito la sua intera esistenza sul suo lavoro. Un uomo di successo, che vuole sempre essere un passo avanti a tutti, ma follemente spaventato da qualsiasi relazione sociale.

L’unica che sembra penetrare leggermente di più in questa sua corazza è la dottoressa Christine Palmer (Rachel McAdams) che si “accontenta” esclusivamente di salvare vite al pronto soccorso e non rincorre i sogni di gloria di Stephen.

 

 

Doctor Strange

 

 

Qui si iniziano già ad intravedere le prime diversità con il personaggio originale dei fumetti.

Qui si cominciano ad intravedere le prime diversità con il personaggio originale dei fumetti, diversità che diventeranno più sostanziali, sempre caratterialmente parlando, in seguito.

La Marvel decide di ripiegare su uno Strange molto meno duro e antipatico rispetto a quello del fumetto. Un uomo decisamente più calibrato, non un donnaiolo o un alcolizzato. Eppure è pur sempre una distrazione quella che manda Stephen fuori strada una notte, condannando per sempre la sua esistenza.

A seguito del terribile incidente, Stephen Strange perde l’uso delle mani. L’orgoglio del medico è tale da non poter accettare minimamente questa sconfitta. Tempo e denaro – più di quanto ne abbia effettivamente – vengono unicamente investiti nella ossessiva e folle ricerca di qualcosa che possa cambiarlo. Ma, forse, Stephen sta cercando nella direzione sbagliata.

Il suo incontro con il mondo dello spirito, lo porterà a un percorso molto intenso, dove la pazienza e credenza dell’uomo scienziato vengono messe a dura prova.

Doctor Strange porta avanti un discorso molto interessante sul dualismo uomo e natura, sulla materia scientifica e quella spirituale. Il percorso mentale che si deve compiere per poter superare un trauma e poter andare avanti, tornando in comunione con il proprio essere e, quindi, poter guarire il corpo.

Tutto incomincia dalla mente.

Tutto incomincia dalla mente. Ed è proprio da qui che ricomincia Stephen Strange, dal Nepal, facendo la conoscenza dell’Antico e di Karl Mordo (Chiwetel Ejiofor).

 

Doctor Strange

 

Lo sviluppo del viaggio spirituale compiuto da Stephen, prima di diventare Strange, è molto interessante, ma la gestione del tempo inizia a risentire dei primi problemi. Dall’introduzione a questo momento sono passati venti minuti, perfettamente bilanciati e matematicamente costruiti sulla carta.

I quaranta minuti successivi non sono meno interessanti, ma sicuramente non hanno la stessa precisione dei venti precedenti. L’allenamento non è equilibrato, e da alcune lunghe scene messe più di contorno che per altro, si passa all’improvvisa trasformazione del personaggio in un uomo nuovo, appunto Doctor Strange.

Ma i veri problemi per il film iniziano proprio adesso, nella sua seconda parte. Sicuramente va detto che Doctor Strange è uno dei migliori film Marvel realizzati dal punto di vista tecnico. Un continuo voler sfidare quasi i mondi di Christopher Nolan, ricordando inevitabilmente gli stessi effetti dei mondi distorti e piegati su se stessi di Inception e Interstellar. Un lavoro di post-produzione magnifico e che incontra un 3D funzionale, capace di incantare e compiacere lo spettatore.

la narrazione è un continuo di alti e bassi che distrae e confonde.

Eppure, per quanto l’immagine sia assolutamente stimolante e ci conduca fino alla fine del film, la narrazione è un continuo di alti e bassi che distrae e confonde.

La seconda parte di Doctor Strange viene accompagnata da una continua sensazione di caoticità e confusione. Una sequela di eventi poco accattivanti che, nonostante l’uso di scene d’azioni molto eccitanti e suggestive per lo spettatore, non coinvolgono tanto quanto dovrebbero, lasciando perfino in sordina i personaggi più interessanti del film.

Questa sensazione viene interpretata come la continua mancanza di qualche cosa, come se sfuggisse sempre qualche elemento fondamentale per comprendere, fino in fondo, la storia.

 

Doctor Strange

 

Il primo che risente di tutto questo è indubbiamente Kaecilius.

Il primo che risente di tutto questo è indubbiamente Kaecilius. La storia, così come anche la regia, non riescono a sfruttare un personaggio come Mads Mikkelsen. Attore che ha ha sempre dimostrato di essere particolarmente abile nei ruoli oscuri, al confine tra il bene e il male.

Un personaggio carismatico, ma che perde moltissimo nella sua gestione frettolosa e superficiale. Ad aggravare c’è il doppiaggio italiano davvero pessimo: l’interpretazione dell’attore ne risente moltissimo. Un attore famoso per una voce molto particolare, profonda e bassa, ma che viene frenato da un doppiaggio scadente e televisivo.

Sorte diversa non hanno neanche gli altri personaggi. Parlando di voci interessanti, Cumberbatch è un attore particolarmente apprezzato soprattutto per il suo timbro di voce. Non a caso Peter Jackson scelse proprio lui per dar vita al temibile drago Smaug ne Lo Hobbit. Il doppiaggio italiano tira una bella sberla a tutto questo lavoro, facendo perdere di credibilità non solo al personaggio, ma anche alla storia.

È come se la narrazione facesse affidamento su informazioni che lo spettatore dovrebbe sapere implicitamente, quando così evidentemente non può essere. Questo tipo di atmosfera, percepito perfino da chi il fumetto lo ha letto, mina moltissimo la seconda parte e si sente particolarmente con i personaggi.

Ci sarebbe ancora moltissimo da capire e scoprire su Karl Mordo, personaggio che ci viene presentato in una maniera ma che, sul finale, si rimette in carreggiata rispetto al fumetto.

Una doppia scena finale (dovete restare quindi fino alla fine fine fine dei secondi titoli di coda) viene destinata a questo personaggio, fondamentale per i capitoli successivi.

 

Doctor Strange

 

Sicuramente Doctor Strange viene per lo più trainato dal suo protagonista.

Sicuramente Doctor Strange viene per lo più trainato dal suo protagonista. Un personaggio emblematico, alla continua ricerca di quel valore aggiunto che possa metterlo un gradino sopra agli altri. Sicuramente un degno “avversario” di Tony Stark e Bruce Wayne, ma con quel minimo di desiderio di spingersi sempre oltre che non ce lo fa sembrare proprio insopportabile.

Stephen Strange sa come conquistarsi il suo pubblico.

Ironico, ma non troppo, sbruffone quanto basta, di una bellezza anti-convenzionale e un potere sorprendente, un mix perfetto che viene degnamente esaltato dall’interpretazione di Benedict Cumberbatch.

Nonostante questo, dello stesso Strange mancano dei pezzi. Una partenza lenta per un arrivo troppo veloce non fanno cogliere le sfumature, le motivazioni, la vera essenza del personaggio, diventando quasi un gradino di stallo utile per seminare le svolte necessarie alla continuity dell’universo cinematografico della Marvel.

A questo proposito è ad esempio emblematico un oggetto posseduto da Doctor Strange.

Doctor Strange è un film che nel suo complesso funziona. Una pellicola che ritorna al vecchio stile Marvel, ma che al tempo stesso ristagna un po’ sulle stesse strutture narrative già viste e riviste.
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Un film che punta moltissimo sui suoi effetti speciali e sulla sua computer grafica.

Un film che punta moltissimo sui suoi effetti speciali e sulla sua computer grafica. Tecnicamente parlando, Doctor Strange è uno dei migliori prodotti sfornati dalla Marvel in questi lunghi anni di film a sfondo comic, ma da qui a sfiorare la perfezione la strada è ancora lunga.

Sicuramente il pregio maggiore dei Marvel Studios è quello di essere riusciti a inserire con Doctor Strange un universo magico e mistico, quello delle forze spirituali che combattono per il bene superiore. Il tutto in parallelo a personaggi che già si battono, ormai da molti film, per la stessa causa con mezzi più materiali e sulla Terra.

Un modo insomma di vedere i supereroi in maniera differente che speriamo porti una sferzata di freschezza nei prossimi capitoli.

 

Doctor Strange sarà nelle sale cinematografiche italiane dal 26 Ottobre.

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