Wild World è il secondo album del gruppo britannico Bastille, pubblicato il 9 settembre 2016.

Il disco nella versione standard può contare su 14 tracce per un totale di poco meno di un’ora, ma sono presenti una Complete Edition ed una Target Edition che contengono fino a 6 tracce in più.

Se il loro primo album aveva anche una certa carica di “drama”, questa ha lasciato il posto in questo secondo disco a tematiche più leggeri ed il tono è ben dipinto sul loro primo singolo estratto, Good Grief.

Il disco è l’opportunità per i Bastille di rafforzare i loro punti caratteristici, e gli riesce davvero bene.

Lungo tutto l’album si hanno comunque dei testi che parlano di sofferenza, creando quella tensione emotiva tipica del dolore che porta alla redenzione. La voce di Smith è sempre al massimo, come su Bad Blood, concedendosi dei giri di voce davvero notevoli come in Glory.

L’elettronica rimane una componente importante, ma in questo caso viene lasciato maggior spazio alla chitarra.

Wild World presenta delle sonorità già presente in Bad Blood, con un elettronica che padroneggia tutto l’LP, anche se la chitarra ha trovato maggiori spazi, come in Power dove si ha un giro di arpeggio in palm mute. La componente elettronica è in grado di “muoversi” passando dal primo piano a background com’è tipico del genere.

Una cosa che ho particolarmente apprezzato è come l’accostamento della batteria sia sempre “contestuale”, dimostrando grande affiatamento tra tutte le componenti del gruppo.

Il disco mantiene un atmosfera di celebrazione lungo tutta l’esecuzione. Bizzarra l’idea di introdurre dei dialoghi (storici? non ho trovato nulla) all’interno di tutto il CD, contestuali alla traccia. Cantato e strumentale riescono a passarsi il testimone trasportando l’ascoltatore esattamente verso l’emozione che vogliono scatenare. La grande energia che questo disco sprigiona mostra come Smith abbia lavorato a 360° sul lavoro, ed i frutti ora si possono ammirare.

 

 

Wild World è un lavoro che mi ha veramente entusiasmato. I Bastille sono riusciti a tirare fuori dal cilindro un disco che non solo dimostra come siano maturati, ma come abbiano ancora molto da dire seppur rimanendo ad un sound caratteristico.

Wild World è un disco che dimostra come siano cresciuti dal primo disco e come possono ancora crescere.

Wild World ha un’impronta musicale che si collega al lavoro precedente, eppure presente delle armonie più caratterizzanti, che fanno sì che già dal primo ascolto riescano a rimanere impressi, cosa che in questo periodo di bombardamenti mediatici e davvero difficile da riuscire.

Verdetto: consiglio caldamente l’acquisto a chi è già abituato al genere, ma anche a chi apprezza sonorità più pop.
La traccia che ho apprezzato di più: The Glory
La traccia che ho apprezzato di meno: Two Evils