Il transistor? Col grafene me lo stampo da solo!

N.B.: si è parlato in precedenza di grafene, delle sue proprietà e dei suoi creatori qui, qui, qui e qui su :ln:

Il titolo può sembrare fuorviante, ma è notizia della passata settimana che alcuni ricercatori dell’Università di Cambridge, in Gran Bretagna, siano riusciti a riprodurre alcuni chip CMOS a base di grafene, “semplicemente” sfruttando una stampante a getto d’inchiostro opportunamente modificata per creare la forma dei transistor, per la precisione una Epson Stylus 1500 (ed io che da sempre lo dicevo che con quelle macchinette ci si potesse fare di tutto :rofl: )

Come riporta l’articolo italiano, posto come principale fonte, traducendo dall’originale, il principio è stato quello di

sovrapporre su di uno strato di silicio degli strati di grafene, sfruttando una soluzione liquida realizzata ad hoc per poter essere gestita dalla stampante. Alla soluzione sono stati aggiunti alcuni componenti per ridurre alcuni effetti indesiderati, ottimizzando così i circuiti stampati realizzati in laboratorio.

[more]In realtà il solvente usato, l’N-metilpirrolidone, è una sostanza chimica polare del gruppo dei lattami, miscibile in acqua ed adoperata in campo industriale, ma classificata come “pericolosa” (vedi qui, qui e, nello specifico, qui)[/more]

La realizzazione prende parzialmente l’ispirazione dalle tecnologie alla base di alcune delle stampanti industriali 3D “a livelli”, i cui processi di lavoro comportano spese ingenti, ma in questo caso si riducono sin quasi della metà i costi di produzione, lasciando sperare che, una volta ottimizzato e reso sicuro il tutto, differenti applicazioni di tale procedimento possano essere compiute.

Infatti, data la particolare struttura a reticoli esagonali,

Questo apre la strada a dispositivi di grafene flessibili e trasparenti che possono essere stampati su qualsiasi substrato.

come sostengono i ricercatori. E, idealmente, materiali dalla stoffa ai derivati plastici, sino alle superfici in TFT, possono ricoprire il ruolo di tale substrato fisico, portando a sviluppi ancora da valutare commercialmente.

via Webnews.it, Digital.it, Stampa24.it, Tom’s Hardware.

Per gli articoli originali, nella lingua d’Albione, si veda Extremetech.com (che qui fornisce una selezione delle altre notizie pubblicate sull’argomento) e Technologyreview.com.

Qui invece è disponibile l’articolo risultato della ricerca, datato 21 novembre del corrente anno.

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