L’ Anello: Prototipo Hi-Speed Ring


Il Proving Ground di Nardò, noto appunto come l’ “Anello” (The Ring) per la sua forma a cerchio perfetto, è stato creato negli anni Settanta dalla Fiat per poter disporre di una pista prove dalle caratteristiche fuori dal comune e disponibile tutti i giorni dell’anno, per via della bassa piovosità. L’impianto, composto da un anello esterno a 4 corsie per i test delle automobili, largo 16 metri e inclinato per compensare la forza centrifuga fino a 240 km/h, e da uno interno a 2 corsie (9 metri in tutto) per la guida degli autocarri fino a 140 km/h, ha da subito attirato le attenzioni dei principali costruttori automobilistici europei, sul finire degli anni Settanta, intenti a compiere studi di affidabilità sui nuovi motori wankel, sui turbo benzina e sui turbodiesel. A partire dal 1978 si susseguono infatti sulla pista Fiat di Nardò una serie di veicoli sperimentali e di serie che si strappano a vicenda record di velocità e di resistenza, su distanze fino ai 50.000 km. Mercedes, Volkswagen e Alfa Romeo con la Giulietta si aggiudicano fra il 1978 e il 1982 una serie interminabile di primati internazionali di velocità per vetture a gasolio, seguiti nei primi anni Ottanta da altrettanti exploit a benzina di Mercedes 190 E 2.3-16, Alfasud Sprint, Audi 200 e VW Polo GT Coupé. Anche le elettriche fissano nuovi limiti di velocità con i 199,881 km in un’ora della Bertone ZER. Il 2001 e 2002 sono poi gli anni dei record di Volkswagen W12 e Lamborghini Murciélago, entrambe oltre i 300 km/h nel limite dell’ora. Non mancano poi le moto: grazie alle caratteristiche del tracciato molti Costruttori motociclistici si sono cimentati in record di velocità e durata, accaparrandosi il loro spazio sul “cartellone dei record” dove, tra gli altri, spiccano piloti come Capirossi e Biaggi.

Nel 1999 l’intero complesso di 7 milioni di metri quadri di Nardò viene venduto da Fiat alla Prototipo Test.Ing, società fondata nel 1991 a Trofarello (TO) e da sempre impegnata nella fornitura di servizi di ingegneria e sperimentazione a supporto dell’industria automobilistica, con crescenti esperienze nel campo della ricerca e innovazione tecnologica.
Nel 2008 la nuova gestione provvede a dotare la struttura di una pista di handling, dedicata ai test sulla tenuta di strada, sugli assetti e sulle massime prestazioni ottenibili all’interno di un circuito automobilistico. Su di un percorso di 6.222 metri e con una carreggiata che va da 12,5 a 15 metri di larghezza, la nuova pista di handling è composta da una successione di curve, scollinamenti, rettilinei e tornanti che riproducono fedelmente alcuni tratti dei più importanti autodromi del mondo (come Hockenheim o Spa-Francorchamps), offrendo alle squadre corse una sorta di Nurburgring in terra pugliese, ma senza troppi problemi di maltempo e occhi indiscreti.

La prossima omologazione per i test della Formula 1 dimostra quanto l’impegnativo tracciato di handling di Nardò possa abbinarsi allo storico anello come sede di importanti sessioni di prova da parte di team in cerca di dati reali su pista. Ma non di solo handling vive la struttura e, come afferma con ironia uno dei dirigenti della struttura “qui ogni strada porta ad una pista diversa, perdersi è sempre piacevole”.
Per testare il comfort e la taratura delle sospensioni, simulando le nostre sempre più disastrate città, esiste un’area dedicata a prove su asfalto costituita da 6 differenti handicap studiati per offrire tutte le frequenze e le asperità possibili e verificare le reazioni delle sospensioni, del telaio e dello sterzo.
Cambiando fondo, invece, sono oltre 40 i km di strade sterrate di diversa consistenza dove auto e moto vengono studiate in un ambiente che simula vari tipi di fondo e contesto, da quello sabbioso-africano a quello roccioso, grazie anche all’ausilio di guadi, zone allagate e aree appositamente preparate; c’è anche un piccolo anello di strada sterrata battuta dove è possibile provare le infiltrazioni di polvere e terra.

Peccato che questo gioiellino potrebbe chiudere i battenti col perdurare della crisi economica. Davvero uno spreco.

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