Heart of Stone: la recensione del film Netflix con Gal Gadot

Dopo Extraction 2 ecco che Netflix è pronta a lanciare il suo secondo action movie dell’anno. Dove per action movie non intendiamo semplici film in cui l’azione è il punto focale della trama ma veri e propri blockbuster in cui il budget è stato ripartito tra le location, il cast e ovviamente gli effetti visivi. Heart of Stone è la proposta estiva della piattaforma streaming dalla grande N che debutta non a caso l’11 agosto: il periodo delle vacanze per eccellenza. Heart of Stone sarà in grado di soddisfare ed intrattenere i fan del genere action e spy movie ma anche di catturarne altri grazie ai nomi di Gal Gadot e Jamie Dornan, i protagonisti del film. La pellicola prometteva di inserirsi nel filone di Extraction, Army of the Thieves e Red Notice ed infatti in un solo film riesce a fondere vari aspetti delle pellicole precedenti regalando allo spettatore colpi di scena imprevedibili uno dietro all’altro. Persino la protagonista ad inizio film sorprende subito lo spettatore. Sicuramente non sarà il film dell’anno ma resta un buon popcorn movie che apre la strada a potenziali sequel. Ovviamente non è sullo stesso livello di Mission Impossibile ma punta a diventarlo. Ecco la nostra recensione di Heart of Stone.

Heart of Stone: un nuovo action movie da aggiungere alla lista 

Ormai sappiamo bene che quando Netflix annuncia un nuovo action movie il pubblico ed i critici si divino marcatamente in due: da una parte coloro che non vedono l’ora di godersi un po’ di sane risate e divertimento in compagnia (e diciamolo pure anche qualche scena trash che tutto sommato non guasta mai) e coloro che sono, invece, saturi di vedere in streaming e persino al cinema pellicole che a detta loro “sono tutte fatte con lo stampino”. L’action è il genere che forse assieme alle commedie romantiche è il più divisivo: o lo si ama o lo si odia, a meno che all’interno della pellicola non vengano fusi più generi. Attualmente è difficile vedere distribuito un film considerato pure action, una parte romantica o drammatica marcatamente spiccata è sempre presente. Forse questo però non è il caso di Heart of Stone. 

La nuova a pellicola di Netflix segue il successo di Extraction e Army of the Thieves ma confeziona un prodotto che è si simile, ma in parte diverso. Heart of Stone è un vero e proprio spy movie in cui la parte action è diretta in maniera meno immersiva rispetto a Extraction ma comunque impattante. L’umorismo non manca ma è meno marcato rispetto ad Army of the Thieves. Heart of Stone, sapientemente si posiziona nel mezzo tra le due famose e apprezzate pellicole della piattaforma e fa propri i pregi dell’una e dell’altra. Per quanto riguarda differenze ed analogie tra le tre pellicole, oltre che un’analisi più dettaglia su quale tra le tre (e non solo) può essere giudicata la migliore, vi rimandiamo all’ultimo paragrafo. 

Vi segnaliamo fin da subito che Heart of Stone supera le 2 ore di montaggio finale ma la pellicola non risulta pesante, resta per tutta la sua durata abbastanza avvincente. 

La storia di Heart of Stone

Heart of Stone è il nuovo spy drama d’azione che vede Gal Gadot nei panni della coraggiosa agente dell’intelligence, per essere precisi si tratta di una particolare organizzazione di servizi segreti con un nome specifico e con l’obiettivo di mantenere la pace nel mondo, Rachel Stone. Stone è una spia, una combattente ed un’informatica. È pronta ad ogni evenienza e non teme il rischio. È forte, determinata e caparbia. Non è la solita spia senza cuore, come vedrete fin da subito, il suo lavoro la obbligherebbe a mantenere un netto distacco con le persone con cui viene a contatto. I sentimenti non dovrebbero frapporsi tra lei e la missione, ovviamente non sarà così. Il personaggio di Gal Gadot è l’eroina del film, colei che cerca in ogni circostanza di salvare sia la missione che i suoi compagni. Purtroppo in Heart of Stone vi accorgerete che non sempre ci riesce, anzi forse il suo essere troppo fiduciosa e concentrata verso l’obbiettivo non le ha permesso di vedere le cose con più chiarezza. 

Rachel Stone (dal cui cognome deriva poi anche il titolo del lungometraggio, per questo però dovete attendere ancora qualche riga) è l’unica persona in grado di frapporsi tra la sua potente organizzazione, famosa a livello mondiale per il mantenimento della pace, e la perdita della sua risorsa più preziosa ed al tempo stesso pericolosa: il Cuore. In un momento storico in cui l’intelligenza artificiale è al centro delle polemiche, soprattutto associate allo sciopero americano e ormai non solo di attori e sceneggiatori, ecco che anche Heart of Stone sceglie di parlarne in maniera approfondita. Il Cuore è una vera e propria mente autonoma in grado di controllare la Terra mediante le telecamere, i rivelatori di movimento, le transazioni bancarie e le condivisioni di dati online. Il Cuore riesce a prevedere il comportamento degli umani prima ancora prima che questo si verifichi mediante l’analisi delle ipotesi. Come? Unendo ed analizzando tutti i dati raccolti il Cuore riesce a prevedere le scelte delle persone ancora prima che queste le abbiano concretamente messe a punto nella loro mente. 

In sostanza il Cuore funge da sfera di cristallo per il futuro ma anche da importante arma di controllo da esercitare sui governi di tutto il mondo. Sicuramente questa scelta di trama non è una novità. Proprio il recente Mission: Impossible – Dead Reckoning – Parte uno ha scelto di sviluppare la sua trama attorno ad un’intelligenza artificiale in grado di prevedere il futuro e tenere sotto scacco l’umanità. Essendo un tema al momento molto dibattuto e scarsamente regolamentato il dibattito per lo spettatore sorge in maniera spontanea. Forse però la vera ragione per cui sta aumentato la frequenza dell’uso di intelligenze artificiali, che fungono sia da alleate per i cosiddetti “buoni” ma anche da arma a doppio taglio nelle mani dei “cattivi”, risiete nell’evoluzione della scrittura dei villain dei prodotti audiovisivi e non solo. È ormai davvero difficile trovare un cattivo puro e assoluto, sia i romanzi che le serie tv ci stanno ormai da anni abituando ad osservare le sfumature di un personaggio. Grazie soprattutto alle serie tv lo spettatore si è sempre di più affasciato ai personaggi grigi, coloro che agiscono in maniera non troppo onesta e convenzionale ma per scopi o ragioni comprensibili e con cui diventa facile empatizzare. A fronte di una chiara necessità di adeguare i villain delle storie è emersa la difficoltà di individuare il vero capro espiatorio delle pellicole. In questo l’intelligenza artificiale è intervenuta in soccorso. Risulta molto più semplice incolpare di un fatto un’entità priva di umanità e con cui è impossibile entrare in sinergia piuttosto che un personaggio fatto di carne ed ossa. 

I personaggi di Heart of Stone e la storia che si cela dietro al titolo

La crew di Heart of Stone è davvero molto variegata ed i ruoli ricoperti da oggi membro del cast non sono così prevedibili come parrebbe osservando soltanto il trailer. Come vi abbiamo già ribadito nei paragrafi precedenti, la sceneggiatura del film vi sorprenderà a più riprese ed in maniera davvero imprevedibile, quindi tenetevi pronti.

Gal Gadot è l’assoluta protagonista. Il focus della storia è rivolto verso di lei fin dalle primissime scene e questo è oggettivo ed innegabile. Il suo personaggio non viene dipinto come una donna che cerca di dimostrare il suo valore in un contesto lavorativo in cui la figura femminile fatica ad emerge ma come colei che, a prescindere dal genere, è l’unica adatta per la missione. Heart of Stone non preme sull’acceleratore del girl power ma semplicemente evidenzia che le abilità della protagonista sono oggettive e come tali vengono valorizzate. A sottolineare l’assenza di una linea volutamente diretta a rimarcare l’importanza dell’avere una protagonista femmine interviene il fatto che lo scontro effettivo è si tra due donne ma non solo. Anche quando il personaggio di Gal Gadot si scontra con figure maschili lo spettatore non viene mai indotto a pensare all’eccessivo girl power, questo perché la pellicola ha trattato il personaggio di Rachel come se fosse semplicemente l’agente migliore sulla piazza senza considerare il sesso. 

La presenza di Jamie Dornan incuriosirà sicuramente il pubblico femminile che dopo la saga di 50 sfumature è rimasto incantato dall’attore. Fortunatamente per Dornan la carriera dell’attore è andata avanti ed ha dimostrato anche recentemente le sue doti recitative in Belfast, peccato che la pellicola, soprattutto nel paese nostrano, sia stata vista da pochi. In Heart of Stone Jamie Dornan veste i panni Parker, il leader di un team speciale dell’MI6 del quale fa anche parte Stone. Visibile fin da subito che l’attrazione tra i due personaggi è nell’aria. Quando Rachel e Parker si avvicinano una scintilla scocca, peccato che nulla fondamentalmente si concretizzi davvero. Gli sceneggiatori di Heart of Stone sono stati davvero bravi nel non cadere ai cliché ed al tempo stesso sorprendere lo spettatore senza fargli rimpiangere la mancata storyline romantica. Considerato che, se tutto andrà secondo i piani di Netflix e Gal Gadot, questa sarà solo la prima pellicola di una nuova saga cinematografica della piattaforma streaming dalla grande N, il tempo per focalizzarsi sull’amore non mancherà. In questo episodio era importante distinguersi dalle altre proposte del genere e sorprendere. 

I comic relief non mancano e sono ottimi per distendere la tensione che si origina scena dopo scena. Il compito di stemperare il clima non è stato affidato soltanto a Matthias Schweighöfer, il protagonista di Army of Thieves e che ritroveremo a brevissimo anche in Oppenheimer, ma ad affiancarlo si aggiungo due membri della squadra speciale dell’MI6 interpretati da Jing Lusi e Paul Ready. Avvertirete fin da subito che la sensazione di famiglia è nell’aria peccato non sia tutto reale e che la pace duri davvero poco. 

Il titolo del film ruota attorno a due concetti: il Cuore come intelligenza artificiale e minaccia vera della pellicola ed i sentimenti di Stone. Il titolo del lungometraggio Netflix è legato sia alla potenza dell’intelligenza artificiale in grado di annientare governi e sopraffare i potenti, che alla difficile situazione della protagonista. Stone non è un cognome scelto a caso, il richiamo alla pietra è evidente e l’accostamento al cuore consente alla pellicola di giocare sul concetto “cuore di pietra” con cui viene spesso identificata la protagonista. A Stone le è stato insegnato di non confondere lavoro con vita personale. Ma cose succede quanto il tuo lavoro si fonde con la vita privata. La missione prevale davvero sulle vite dei tuoi amici e quindi Stone è davvero un cuore di pietra?

Heart of Stone e il confronto con gli altri action firmati Netflix. Quale film è il migliore?

Con l’uscita di Heart of Stone è inevitabile cedere al confronto tra l’ultimo arrivato e le altre pellicole del genere che già sono disponibili sul catalogo Netflix. La piattaforma streaming dalla grande N con i suoi film si mette in sfida con se stessa. L’obbiettivo è sempre quello di superarsi e dimostrarsi all’altezza dei suoi precedenti successi. Abbiamo già evidenziato come Heart of Stone si inserisca nel filone di action movie alla Extraction e Army of Thieves ma il film ha tanto in comune anche con The Gray Man e Red Notice, i franchise di Netflix in fondo si assomigliano più del previsto e finiscono per confondersi agli occhi di uno spettatore meno attento. 

L’azione di Heart of Stone è decisamente più simile a quella proposta dal film dei fratelli Russo, The Gray Man piuttosto che a Extraction. Le riprese sono più pulite, meno confuse e anche se non mancano finte lunghe scene d’azione lo stile e il coordinamento delle varie scene di lotta ricorda più le sequenze degli scontri tra Ana de Armas, Ryan Gosling e Chris Evans piuttosto che quelli di Chris Hemsworth. Il richiamo a Red Notice sorge spontaneo per la presenza di Gal Gadot anche nel film campione di visualizzazioni sempre di Netflix. La comicità resta meno smaccata rispetto che in Army of Thieves ma aiuta ad alleggerire la situazione decisamente complicata. 

Tutte queste pellicole hanno in comune non solo la piattaforma produttrice e distributrice ma anche il fatto che possono senza troppi problemi considerarsi popcorn movie in cui l’azione è la vera protagonista dello schermo. Heart of Stone è sicuramente una pellicola che sa difendersi all’interno del genere, non è eccelsa ma porta avanti il suo compito in maniera onesta e pulita. Non sappiamo dirvi quale tra questi film sia oggettivamente il migliore perchè dipende da cosa esattamente state cercando, ciascuno ha la sua caratteristica principale, ma Heart of Stone siamo certi che si collocherà tra le prime posizioni della classifica dei film più visti di Netflix. 

75
Heart of Stone
Recensione di Chiara Giovannini

Heart of Stone è un buon popcorn movie in cui l'action è il vero cuore pulsante del film. Gal Gadot è la protagonista assoluta ma la pellicola non punta sul girl power. Le oltre 2 ore di girato non pensano e l'attenzione dello spettatore resta focalizzata sulla storia grazie soprattutto ai tanti colpi di scena.

ME GUSTA
  • Gal Gadot convince nelle scene d'azione e nelle sequenze di maggiore tensione
  • La storia è ricca di colpi di scene imprevedibili
  • La sceneggiatura non cade nei cliché e si differenzia dalle altre storie Netflix
  • Ottime le interazioni tra il cast
FAIL
  • Forse non convincerà a tutti la presenza della minaccia rappresentata dall'IA
  • Se vi aspettate l'azione di Mission Impossible resterete delusi. Il film ci prova ma non riesce fino in fondo
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