Terry Jones, i Monty Python e il senso della vita

Terry Jones

Se n’è andato a 77 anni Terry Jones, fondatore dei Monty Python, regista, sceneggiatore, scrittore, esperto di storia medievale, polemico e dalla fisicità straripante. Ma per fortuna non poeta: se l’avesse fatto non avremmo avuto uno dei più grandi comici di sempre.

Che anno incredibile il 1969. Il 30 gennaio i Beatles si esibiscono sul tetto della Apple; il 10 marzo viene pubblicato Il Padrino di Mario Puzo; il 4 aprile il dottor Denton Cooley impianta il primo cuore artificiale; il 21 luglio l’uomo sbarca sulla Luna; dal 15 al 17 agosto, a Bethel, nello stato di New York, si tiene il festival di Woodstock; il 5 ottobre va in onda, sulla BBC, il primo episodio di Monty Python’s Flying Circus; il 4 novembre David Bowie pubblica il suo secondo album, Space Oddity.

 

 

Tra tutti questi eventi straordinari che, non è sicuramente un caso, in qualche modo hanno incrociato i flussi (come quando George Harrison finanziò il film Brian di Nazareth), oggi ricordiamo in particolare l’arrivo dei Monty Python in tv. L’occasione è triste, ma il diretto interessato ci si sarebbe fatto una risata: in fondo la morte è l’ultimo sketch che gli mancava. Il 21 gennaio 2020 se n’è andato (per una demenza che, dal 2015, gli ha impedito di parlare: se la vita ha un senso è chiaramente quello dell’umorismo) Terry Jones, fondatore del gruppo comico inglese (anche se ci teneva a ribadire di essere gallese), ma noi vogliamo tornare a quel 5 ottobre del ’69.

 

Terry Jones

 

L’arrivo dei Monty Python in tv è stata uno dei più grandi regali del secolo scorso: prima di tutto perché ha permesso all’umanità di farsi delle sane, grassissime, succulente, irriverenti, gargantuesche risate, poi perché da lì hanno avuto origine un sacco di cose bellissime. Non parliamo soltanto di costume, che pure hanno influenzato in modo impressionante (pensiamo alla parola spam, che viene dritta da un loro sketch sulla carne in scatola), ma dell’arte in generale.

 

Dopo i Monty Python niente sarebbe più stato lo stesso

Coltissimi, intellettuali (tutti usciti dalle università di Oxford e Cambridge, tranne l’unico americano, Terry Gilliam), con professioni di prestigio all’orizzonte (Graham Chapman sarebbe dovuto diventare medico), il gruppo di cinque inglesi più il già nominato statunitense (che presero a bordo per i suoi folli disegni) mollò tutto per fare qualcosa di molto più serio ma meno serioso: rivoluzionare la tv.

 

Monty Python

 

Pensate a sei pazzi che, nel ’69, cominciano a sparare a zero sul governo, la Chiesa, prendendo in giro tutti travestendosi da donna

Pensate a sei pazzi che, nel ’69, cominciano a sparare a zero sul governo, la Chiesa, prendendo in giro tutti travestendosi da donna, suonando nudi il pianoforte e inventando giochi di parole e canzoncine assurde. Oggi molto probabilmente non potrebbero farlo perché molti, troppi, si offenderebbero, ma, per fortuna, 50 anni fa sfuggirono al controllo di dirigenti televisivi e buoncostume per entrare nelle case della gente e restarci per diverse generazioni (se non avete mai visto la serie potete recuperare: su Netflix c’è tutta).

 

Terry Jones

 

Al cuore di questo gruppo improbabile, formato da Gilliam, Chapman, John Cleese, Eric Idle e Michael Palin c’era proprio lui, Terry Jones. Esperto di storia medievale e dell’opera di Bertolt Brecht, Jones inizialmente voleva fare il poeta, ma per fortuna si è perso lungo la strada: non avremmo avuto il comico, lo sceneggiatore (tra i suoi lavori anche la sceneggiatura di Labyrinth e in particolare del re dei Goblin Jareth, interpretato da David Bowie), il regista (ha diretto episodi della serie e poi i film del gruppo, Il sacro Graal, Brian di Nazareth e Il senso della vita, premio speciale della giuria al 36esimo Festival di Cannes), l’autore di libri per bambini.

 

Nessuno può mettere Terry Jones in un angolo

Instancabile (mentre gli altri Python andavano a bere a fine registrazione, lui rivedeva ossessivamente le puntate), polemico in modo insopportabile (John Cleese e Terry Gilliam non hanno mai nascosto le discussioni accese che hanno avuto con lui), esplosivo sia dal punto di vista verbale che fisico (indimenticabile la gag di lui che suona al piano completamente nudo, o che fa lo spogliarello con gusto, a dimostrazione della totale padronanza e sicurezza del proprio corpo), Terry Jones ha fatto sempre quello che voleva, come lo voleva. E gli saremo sempre grati per questo.

 

Terry Jones

 

Lui e i Monty Python ci hanno insegnato che, se lo si fa con intelligenza, si può scherzare su tutto, che le parole sono importanti, ma sono solo parole, e quindi possono assumere vari significati così come perdere la loro forza se sono ripetute troppe volte.

Se dovessimo immaginare che volto potrebbe avere l’irriverenza unita all’intelligenza probabilmente avrebbe la faccia, e sopratutto lo sguardo scintillante, di Terry Jones. Uno che 50 anni fa, in abito talare, con il suo The Bishop (il vescovo) anticipava The Young Pope di Paolo Sorrentino e ci insegnava che “nessuno si aspetta l’Inquisizione spagnola”.

 

Nessuno ha interpretato le vecchiette come Terry Jones

Quindi sì: la comicità, il cinema, la televisione (pensiamo al SNL, che ha preso molto dai Python, tanto è vero che lo stesso Idle ha partecipato alle prime stagioni del programma), la stand-up comedy, le sit-com, la letteratura devono molto a questo piccoletto sanguigno del Galles. Ma non vogliamo fare una pomposa e stantia celebrazione dell’artista: l’uomo sicuramente non l’avrebbe apprezzata, molto probabilmente mandandoci a quel paese con quel suo magnifico accento.

 

 

E allora vogliamo ricordarlo per quello che, per chi scrive, è stato forse il suo pregio più grande: nessuno ha interpretato le donne di mezza età, e anche quelle anziane, come Terry Jones. Travestendosi, cambiando postura e voce (spesso acuta, lui che invece l’aveva profonda), ci ha donato alcuni dei momenti e dei personaggi più divertenti di sempre, come Mandy Cohen, madre di Brian in Brian di Nazareth, sorta di Maria ma molto più incazzosa (celebre la battuta: “He’s note the Messiah, he’s a very naughty boy!”, non è il Messia, è un ragazzaccio).

Quindi ciao Terry, fai buon viaggio: dovunque tu stia andando, ti immaginiamo scortato dalle Hell’s Grannies al completo. Ovviamente in testa.

 

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