Photokina 2018: è la fine delle reflex?

Photokina 2018

Il Photokina 2018 si è concluso da poco più di un paio di settimane e, mentre la maggior parte della stampa (me incluso) è rimasta leggermente delusa dalle “poche” novità o dai pochi annunci di spessore, c’è un concetto importante che forse è passato troppo inosservato: le mirrorless, soprattutto quelle full frame, stanno prendendo il sopravvento: che sia giunta la fine per le reflex?

Rispetto alla tecnologia, argomento vasto e ricco di fiere, eventi, manifestazioni, conferenze, ricchi spuntini durante le conferenze, conferenze durante gli spuntini ricchi e chi più ne ha più ne mangi, la fotografia ha sempre sofferto, in passato, del famoso concetto di “argomento di nicchia“, quasi completamente oscurato dopo l’avvento degli smartphone con 780 fotocamere per lato e della tecnologia sempre più miniaturizzata e di qualità.

Sono stato a Colonia per qualche giorno per seguire il Photokina 2018, fiera sicuramente sottotono rispetto al passato ma che ha velatamente fatto passare il concetto di evoluzione tecnologica che stiamo vivendo e che sicuramente vivremo ancora di più nei prossimi mesi. Insomma, secondo me, il messaggio più importante del Photokina 2018 è stato: ce l’avrete sempre più grosso in corpi più piccoli (parlo ovviamente del sensore).

Mettetevi comodi, prendete una birra e dei Pop Corn, avrete tanto da leggere.

Diciamocelo, ormai tutti i produttori (o quasi) presentano le grandi novità al di fuori delle fiere internazionali, e questo vale un po’ anche per la tecnologia in generale.

La strategia sembra molto semplice: un produttore presenta vari prodotti in un evento dedicato “a pochi eletti” e poi approfitta delle fiere per poter permettere a tutti gli utenti di provare da vicino tutte le novità. Che sia un concetto giusto o sbagliato rispetto al passato in cui tutto veniva presentato in fiera è un’opinione soggettiva, fatto sta che, a livello di fiere ed eventi, l’hype è certamente cambiato.

A livello di fiere ed eventi, l’hype è certamente cambiato.

Così com’è cambiato il concetto di “accontentarsi di quello che si ha e sfruttare il meglio di ciò che offre per passare a “tanto ce l’ho più grosso di te quindi viene meglio” (soggetti: sensore e foto).

 

Photokina 2018

 

Ho affrontato la mia escursione tedesca con la consona convinzione di poter vedere grandi novità, soprattutto da Sony, per poi scoprire, ahimè, che di sorprese ce ne sarebbero state ben poche.

Insomma, secondo me, il messaggio più importante del Photokina 2018 è stato: ce l’avrete sempre più grosso in corpi più piccoli (parlo ovviamente del sensore).

Con questo articolo vorrei spiegarvi le novità presentate al Photokina 2018 e riflettere attentamente sull’evoluzione della fotografia digitale (ma questo si era già capito dal titolo).

Ciancio alle bande, bando alle ciance, iniziamo dal vero “succo” di questo articolo: le novità presentate dai produttori e su cui dovremmo puntare gli occhi nei prossimi mesi. Senza dare pagelle o voti, cercherò di racchiudere il meglio del Photokina 2018 diviso per tutti i vari produttori (o meglio, quelli più meritevoli ed interessanti).

 

 

 

 

Panasonic

 

Come da tradizione ormai, Panasonic ha voluto sfruttare il Photokina per annunciare lo sviluppo di un nuovo prodotto molto importante (anzi, due per l’esattezza): la Panasonic S1, disponibile anche nella variante S1R.

 

Photokina 2018

 

Prima però di parlare subito di quella che sembra la vera “carne al fuoco”, soffermiamoci su un’altra caratteristica importante annunciata dal produttore: la L-Mount Alliance.

 

L-Mount Alliance

La L-Mount Alliance è una vera e propria alleanza ben diversa però dagli Avengers. Il Nick Fury giapponese di Panasonic ha annunciato sul palco, insieme a Leica e Sigma un’alleanza che è destinata, secondo le sue parole, a fare faville nel mondo della fotografia. Il concetto è semplice: hanno “preso” lo stesso attacco (mount) di Leica e lo utilizzeranno in fotocamere Panasonic e Leica coinvolgendo anche Sigma per realizzare obiettivi super-fighi dedicati ai professionisti che vogliono ottenere il massimo della qualità.

Tutto questo va a vantaggio dell’universalità dell’attacco che potrebbe, in linea teorica, permettere di sfruttare i vari obiettivi acquistati su più modelli di fotocamere non solo dello stesso produttore. Pertanto, potrete acquistare una Panasonic full-frame e sfruttare le ottiche L-Mount anche su varie Leica che supportano questo tipo di attacco.

 

Photokina 2018

 

La L-Mount Alliance è una vera e propria alleanza ben diversa però dagli Avengers

Questo tipo di evoluzione ovviamente necessiterà di un po’ di tempo prima di essere digerita dal mercato, anche perché non tutte le attuali fotocamere, ovviamente, possono gestire questo tipo di mount. Un po’ come successo col cavo Lightning di Apple o la connessione USB-C, servirà un po’ di tempo prima che questa novità venga apprezzata dal pubblico.

L-Mount non sarà dedicato solo a full-frame: ci saranno anche ottiche per sensori APS-C e verranno differenziate con i nomi “SL” per full frame e “TL” per APS-C. Questo significa che l’attacco è lo stesso ma la lente, ovviamente, cambia in base al sensore che sceglierete.

Panasonic ha già annunciato che è al lavoro su tre nuove lenti L-mount e, secondo la roadmap, saranno ben 10 quelle disponibili entro un anno dal lancio di S1. Sigma, dal canto suo, ha semplicemente annunciato che inizierà a lavorare su lenti dedicate durante il 2019. Per quanto concerne Leica, il “lavoro” è un po’ più semplice perché, a livello di attacco, è tutto già disponibile dal 2014, pertanto ci sono già tantissimi obiettivi che possono essere utilizzati, ad esempio, con Panasonic S1. In totale, le lenti Leica con L-Mount sono già sei sul mercato, mentre altre cinque sono già pianificate come rilascio graduale nei prossimi due anni.

 

Panasonic S1 e S1R

Ma, dopo aver parlato di salamelle e involtini vari di contorno, passiamo ora alle costine e all’hamburger (di maiale se non siete vegetariani, di tofu se lo siete): Panasonic S1 ed S1R.

 

Panasonic S1R

 

Ho toccato con mano Panasonic S1R, unico modello disponibile come “preview” assoluta nella sala stampa.

Ho toccato con mano Panasonic S1R, unico modello disponibile come “preview” assoluta nella sala stampa e ho visto dalla vetrina S1. Esteticamente sono praticamente uguali, e la prima sensazione in mano è stata “accidenti, ma è enorme”.

Il corpo, in effetti, ricorda molto quello di una reflex, e con i vari dettagli rossi mi è subito venuta in mente la serie EOS 5D di Canon, questo significa che, a prima vista, sembra un prodotto solido e affidabile.

 

Photokina 2018

 

Non sappiamo poi così tanto di queste fotocamere se non che entrambe sono full frame, S1 con 24 megapixel di sensore e S1R con ben 47 megapixel. Senza che ve lo dica, ma ve lo dico lo stesso, S1 sarà una sorta di “entry level” (molto virgolettato) e S1R sarà invece dedicata a chi necessità di una grande risoluzione e qualità a livello fotografico. E con le lenti L-Mount si possono solo fare faville, anche in termini di costi.

Panasonic ha confermato la presenza di un processore d’immagine Venus, un’evoluzione di quello già presente sulle mirrorless micro 4/3 attualmente in commercio, così come troveremo un doppio sistema di stabilizzazione d’immagine, un veloce autofocus e la possibilità di registrare video in 4K a 60fps. Pare che il mirino elettronico avrà un’ottima risoluzione e un refresh rate elevato, al pari di Nikon Z7 e Canon EOS R, mentre il display touch sarà a tre assi con possibilità di essere orientato (come direbbero gli americani “tiltable”).

 

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Panasonic S1R (photo via)

Panasonic S1R avrà un sensore da 47 megapixel, doppio slot per SD e XQD, doppio stabilizzatore d’immagine, registrazione video in 4K a 60fps, corpo tropicalizzato e mirino elettronico ad altissima risoluzione.

E costerà molto più di un iPhone XS Max da 512GB.

Non mancheranno inoltre la resistenza ad agenti atmosferici (la cosìdetta “tropicalizzazione”) così come il doppio slot per SD e XQD, esattamente come successo in Nikon D850.

Su questo discorso potrei aprire un articolo / dibattito a parte, in quanto la mancanza di un doppio slot di memoria su Nikon Z e su Canon EOS R ha contribuito ad innumerevoli critiche al produttore.

Panasonic ha dimostrato di dare importanza a questo fattore e soprattutto di credere nel formato XQD, che cresce sempre di più anche grazie a nuove autorizzazioni, certificazioni e permessi di produzione da parte di altri brand (finora era tutto limitato a Sony e Lexar).

Non si sa ancora nulla circa i prezzi di Panasonic S1 ed S1R, ma sicuramente costeranno più di un iPhone XS Max da 512GB (anche più del doppio oserei dire).

 

 

 

 

Fujifilm

 

 

Fujifilm GFX 50R

Fujifilm è stata una delle prime a dimostrare forte interesse per le mirrorless medio formato, un segmento, il medio formato, più che di nicchia, ma, grazie a quanto annunciato dal produttore giapponese, le cose potrebbero cambiare.

 

Photokina 2018

 

Per chi non lo sapesse, il medio formato è un tipo di sensore ancora più grande di un full frame con la relativa conseguenza della possibilità di avere qualità altissima a discapito di un prezzo proibitivo, motivo per cui non sono molti i fruitori di tale tecnologia.

Fujifilm, già l’anno scorso, aveva presentato GFX 50S, una mirrorless medio formato che si poneva l’obiettivo di rendere tale formato non solo più economico ma anche più “portatile” (le fotocamere medio formato standard sono note per essere grosse e pesanti, ndr).

Pertanto, dopo il buon successo di GFX 50S, Fujifilm ha presentato GFX 50R, una versione più piccola e ancora più portatile che però condivide molte caratteristiche della sorella “maggiore”.

Fujifilm GFX 50R si presenta come “la piccolina che farà il c**o a tutti”, anche se non si può proprio dire che questo sia lo slogan ufficiale.

Non cambia il design tipico di Fuji: corpo un po’ vintage, ben zigrinato e con trame che ricordano le vecchie fotocamere a pellicola oltre alle classiche e comode ghiere superiori a cui il produttore mi ha ben abituato (e viziato direi). Fujifilm GFX 50R si presenta come “la piccolina che farà il c**o a tutti”, anche se non si può proprio dire che questo sia lo slogan ufficiale. Integra un sensore da 51,4 megapixel con una dimensione fisica di 43.8×32.9mm (in grado di produrre immagini a 4:3 di aspect ratio), integra un X-Processor Pro come processore d’immagine e supporta, ovviamente, la simulazione pellicole presente su tutti i modelli del produttore (come Velvia, Provia e Acros).

Fujfilm GFX 50R è equipaggiata con un mirino elettronico da 3.69 milioni di punti che, a detta del produttore, garantirà un utilizzo facilitato e di grande qualità nonostante la grandezza imponente del sensore. Il corpo è in magnesio e, pertanto, la fotocamera è tropicalizzata in 64 punti diversi per garantire resistenza a polvere e acqua (ma io non la immergerei sott’acqua se fossi in voi) così come la possibilità di funzionare fino a -10 gradi celsius. GFX 50R sarà disponibile a partire da novembre ad un prezzo pari a circa 4500€ per il solo corpo, anche se il prezzo deve ancora essere confermato da Fujifilm Italia.

 

 

Photokina 2018

Qua mi vedete ancora ignaro della febbre che mi avrebbe ucciso nel corso della settimana.

 

 

Fujifilm GFX 100S

Pensavate di poter acquistare GFX 50R e sventolarla in giro dicendo “ce l’ho più grosso di voi” (sempre parlando del sensore)? E invece no, perché, tra le novità di quest’anno, è finalmente arrivata anche GFX 100S, sorellona maggiore di GFX 50S.

La fotocamera monta infatti un sensore medio formato da 100 megapixel, l’equivalente di ben 8,33 iPhone XS Max.

A differenza di GFX 50R, di cui non si sapeva quasi praticamente nulla prima degli eventi, di GFX 100S si era già vociferato lo sviluppo all’epoca della mia visita in Inghilterra insieme a Fuji per provare l’allora nuova GFX 50S. Fujifilm GFX 100S non andrà a sostituire GFX 50S bensì la affiancherà nel catalogo per coloro i quali necessitano di una qualità ed una risoluzione davvero incredibile. La fotocamera monta infatti un sensore medio formato da 100 megapixel, l’equivalente di ben 8,33 iPhone XS Max. Questo è quasi tutto quello che sappiamo in quanto si tratta di un prototipo non funzionante (quello che era esposto a Photokina), anche se gli ingegneri Fuji lo hanno usato per fare una bella foto di gruppo che hanno esposto allo stand. Tra le altre caratteristiche note sappiamo che Fujifilm GFX 100S avrà un nuovo sensore dedicato all’autofocus, che sarà a rilevazione di fase, così come un IBIS (in body image stabilization, ndr) e la registrazione video in 4K (a framerate attualmente sconosciuti).

Photokina 2018

Queste erano le vere novità di rilievo di Fujifilm al Photokina 2018, non sono mancate anche varie novità per quanto concerne accessori minori e Instant Camera che però, personalmente, non mi hanno stupito in modo sufficientemente alto da meritare una presenza in questo articolo.

 

 

 

Canon

Photokina 2018

 

Ho dedicato un paragrafo a Canon, com’è giusto che sia ed è una cosa che farò anche con Nikon proprio qui sotto, perché so che sono molti i fan che aspettavano ulteriori novità da questi due brand durante il Photokina 2018. Io stesso aspettavo qualche novità nel settore entry level, come un’ipotetica Canon EOS 1400D, oppure qualche notizia, anteprima o in generale qualcosa di cui parlare su eventuali novità della serie EOS 5D, ma poi, vivendo da vicino la fiera, ho capito fin da subito che il produttore tra i più conosciuti al mondo non avrebbe assolutamente presentato niente, ed è stato meglio così.

Non sto dicendo che Canon avrebbe fallito a presentare qualcosa al Photokina 2018, ma sicuramente avrebbe fatto un passo falso rispetto alla strategia di “attacco” che stanno utilizzando con Canon EOS R.

 

Photokina 2018

 

Certamente non mancano prodotti a Canon e, pertanto, era necessario focalizzarsi su una singola novità in modo da non distrarre troppo gli utenti e far loro comprendere al meglio il perché di cotanta attenzione sulla serie R.

Ad ogni modo però, Canon ha vinto, secondo me, il premio come miglior stand del Photokina: era praticamente un’altra fiera a sé stante.

Nonostante Canon non abbia presentato nulla di nuovo (vista appunto la fresca presentazione di EOS R), c’è da dire che tutto era studiato alla perfezione per rendere gli utenti Canon ammaliati e strabiliati da cotanto sfarzo fotografico.
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Per un fan del marchio, passare allo stand Canon del Photokina 2018 era un vero sogno: era possibile provare in più modi la nuova EOS R testando la qualità della macchina con ballerini, spettacoli vari e workshop dedicati al prodotto, si potevano testare le migliori ottiche e le altre fotocamere in vari scenari allestiti ad-hoc (come ad esempio un misto di natura finta e vera con corsi d’acqua e foglie colorate con cui divertirsi con le ottiche macro) e tanto altro ancora. Era inoltre possibile far pulire il sensore della propria Canon oppure ancora testare la gamma di stampanti professionali e non in varie situazioni e dinamiche di scatto.

Nonostante Canon non abbia presentato nulla di nuovo (vista appunto la fresca presentazione di EOS R), c’è da dire che tutto era studiato alla perfezione per rendere gli utenti Canon ammaliati e strabiliati da cotanto sfarzo fotografico.

 

 

 

 

Nikon

Photokina 2018

 

Per quanto concerne Nikon, potrei quasi copiare e incollare quanto scritto per Canon cambiando i nomi dei vari modelli perché, esattamente come il rivale storico, l’attenzione era focalizzata sulla nuova serie Z e, anche in questo caso, ci sono stati vari eventi e workshop con cui il pubblico poteva divertirsi e scoprire le numerose possibilità offerte da questi due modelli, uno da 24 megapixel (Z6) e l’altro da 45 megapixel (Z7).

Lo stand era molto simile a quello già mostrato al Photokina 2016: posizione e spazi erano gli stessi, con la sola differenza che nel lontano 2016 Nikon aveva dedicato un’intera tavolata alle nuovissime action cam che sono già finite nel dimenticatoio e non solo, sono anche uscite di produzione. Ricordano quasi il GoPro Karma (avete detto “KARMAAAAH!” ? – semicit). Quest’anno, la stessa tavolata era ora dedicata alle Nikon Z, contando che poi in realtà questi modelli erano sparsi un po’ ovunque per dare la possibilità a tutti di toccare con mano la nuova mirrorless del brand nipponico.

 

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Interessante è stato notare una specie di macchinario robotico, un braccio gigante, simile al fedele e martoriato assistente di Tony Stark (non parlo di Jarvis ovviamente), su cui era montata una Nikon Z7 e che mostrava come fosse possibile ottenere riprese incredibili con la sola tecnologia Nikon (come se nessuno avesse notato quel costosissimo accessorio che sventolava la fotocamera a destra e sinistra).

Ma Nikon pensa sempre a cose del genere durante i propri eventi, esattamente come quando vennero collegate numerose fotocamere reflex Nikon in un cerchio (fatto interamente di fotocamere, per l’appunto) per creare un movimento a 360 gradi e ritrarre salti, smorfie e facce dei visitatori, trovata che il produttore ha portato in qualche fiera fino a qualche anno fa.

Pertanto, a livello di “sfida”, lasciando perdere le caratteristiche dei prodotti, Nikon è stata al pari di Canon, anche se quest’ultima aveva lo stand più bello.

 

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Leica

 

Al di là della novità di L-Mount di cui vi ho già parlato nel paragrafo dedicato a Panasonic, Leica ha annunciato una gradita novità per quanto concerne il mondo della fotografia: Leica S3.

 

Leica S3

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Eccomi ormai divorato dalla febbre mentre mi nascondo dietro a Leica S3

 

Vi ricordate quando vi parlavo di medio formato nel paragrafo dedicato a Fujifilm? Ecco, allora ormai sarete preparatissimi su questo argomento, in quanto S3 è l’ennesima e tanto attesa evoluzione della serie S di Leica. Si tratta di una fotocamera medio formato (non mirrorless stavolta) con un sensore da ben 64 megapixel. Certo, mi vien quasi da dire “nulla” rispetto ai 100 di GFX 100S, ma farò il bravo, anche perché Fuji non è stata la prima ad arrivare a tale risoluzione nel medio formato (mai sentita Phase One?).

Leica S3 va a sostituire Leica S2, precedente modello che aveva “solo” 37 megapixel con sensore CCD e fu presentata nel lontano 2008, proprio quando i CCD esistevano ancora e pensate, li usavano pure per creare dei prodotti. Pazzesco.

Leica S3 è una vera e propria fotocamera che va controtendenza.

Ad ogni modo, le novità sono sicuramente importanti ma non ancora propriamente “definite”. Nonostante io abbia avuto modo di provare Leica S3, non avevo un effettivo foglio completo delle specifiche in quanto ancora non disponibili, così come anche il prezzo. Per quel poco che ho visto e che sapevo, si tratta sicuramente di un dispositivo imponente, pesante, ingombrante ma assolutamente ergonomico e professionale. Insomma, se volete la qualità e la robustezza dovrete fare delle rinunce, questo è insindacabile.

Leica S3 è una vera e propria fotocamera che va controtendenza, pensateci bene:

  1. Non è una mirrorless
  2. É enorme
  3. Pesa tanto
  4. Ha il mirino ottico e non elettronico
  5. Scatta a soli tre frame per secondo

 

 

Photokina 2018

 

 

Eppure, è una Leica, avrà la sua nicchia di mercato e professionisti che vorranno comprarla ad un prezzo sicuramente fuori mercato rispetto alla concorrenza. Ad ogni modo però, la storicità del produttore e l’affidabilità dei vari modelli la rendono senz’altro differente da tutte le altre fotocamere. Si sa poco di questa fotocamera ma sicuramente avrò modo di provarla meglio in concomitanza con l’uscita annunciata, cioè nel corso del 2019. Staremo a vedere per il prezzo.

 

 

 

 

Olympus

 

Chi mi conosce dal vivo sa che sono una persona sincera, a volte un po’ troppo, e a volte anche un po’ ingenua. Però sono sicuro che quello che sto per scrivere su Olympus riguarda un parere piuttosto comune e non me ne vogliate se siete utenti di questo brand.

Olympus, ma cosa diavolo stai facendo?

Vi giuro che per scrivere questo paragrafo, nonostante io fossi non solo al Photokina 2018 ma anche allo stand Olympus durante “le presentazioni”, ho dovuto scrivere su Google “Olympus Photokina 2018” e il primo risultato è stato un articolo di TechRadar intitolato “Where was Olympus at Photokina 2018?”, cosa che non mi ha rincuorato per niente, quindi ho chiuso e ho scritto di mio pugno, come sempre. Insomma, Olympus di certo non ha brillato negli ultimi anni come “colosso rivoluzionario”, ma nemmeno come “rivoluzionario”, e a dirla tutta neanche come “colosso”.

 

Photokina 2018

 

Olympus aveva uno stand abbastanza imponente al Photokina 2018, paragonabile a quello di Canon e Nikon come dimensione. C’era un palco piuttosto grande con vari maxischermi, un bar dedicato (e anche quello piuttosto grande) e servizio bevande / alimenti in abbondanza (caratteristica che, se in eccesso, non è propriamente positiva perché si parla di fotografia, Cracco non c’entra).

Pensate, all’ingresso di questo stand c’era anche una passatoia con tanto di supervisione da parte di vari assistenti che ti davano un bigliettino per garantirti un posto vicino al palco e la meravigliosa possibilità di utilizzare una fotocamera Olympus per fotografare i prodotti Olympus allo stand Olympus. Olympus l’ho scritto?

Con me è andata più o meno così:

“Vuole una fantastica Olympus per fotografare lo stand Olympus?”

“No grazie, ho già la mia Sony”

“Ma la sua Sony non è una fantastica Olympus”

“Beh lei ha ragione in effetti”

“Quindi? Ne vuole una?”

“No.”

Il tutto mentre, andandomene, osservavo la mole di gente già all’interno dello stand e seduta davanti al palco paragonata alla mole di fotocamere Olympus ancora presenti sugli scaffali dedicati al “noleggio” (c’erano tutte, non ne mancava nemmeno una).

1015 mlDurante la conferenza Olympus ho apprezzato particolarmente la Fritz Cola, bevanda assolutamente fantastica. Non sono stato pagato da Fritz Cola, ci mancherebbe, ma credetemi ragazzi, se andate in Germania provatene una e non potrete più farne a meno, è straordinaria. Per non parlarvi dei vari stuzzichini presenti allo stand. Senza dimenticare le altre varietà di Fritz Cola, stupefacenti. Il WiFi però non funzionava bene, quindi ho usato un po’ l’hotspot e un po’ il modem WiFi che avevo con me. Ho montato un paio di video, fatto qualche correzione, bevuto un’altra Fritz Cola e poi me ne sono andato.

La Fritz Cola dello Stand Olympus era così buona e fresca che in un attimo ho dimenticato tutta la noia che stavo vivendo e mi sono sentito catapultato in un altro mondo.

Mentre camminavo in fiera mi sono bloccato, ho iniziato a fissare il muro e a pensare ad una terribile dimenticanza e disattenzione da parte mia allo stand Olympus durante la presentazione. Ma come potevo essere stato così distratto da perdermi tutto? Come potevo essere stato così stupido?

C’era un frigo intero di Fritz Cola e io non ne ho portata via soltanto una. Sono stato davvero stupido e distratto. Perdonami Olympus.

 

 

 

 

Pentax

 

Siamo quindi in quella fase dell’articolo in cui il redattore di proposito fa calare l’attenzione del lettore per far si che poi ci sia il gran finale col botto? Si, forse sono un po’ prevedibile, ma ammetto che mi piace anche a volte essere cinematografico e un po’ filantropo, forse è tutta colpa della maratona Marvel / Iron Man che sto facendo in questi giorni, quindi scusate, di solito sono solo un PlayBoy. Ah no.

 

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Una foto dello stand Pentax al Photokina 2018

 

Ad ogni modo, anche Pentax non ha di certo brillato per i grandi annunci, e la cosa più triste, secondo me, è che ho impiegato molto tempo a trovare lo stand Pentax non perché fosse nascosto ma perché in realtà era minuscolo. Avete presente le classiche camionette che vendono salamelle e panini in giro per strada ai vari “scappati” dalle discoteche? Lo stand di Pentax era più piccolo e meno appariscente.

Se poi vogliamo aggiungere un dettaglio ancora più triste è che sono rimasto allo stand di Pentax per circa 15 minuti e l’unica persona che si è fermata per chiedere qualcosa era un tizio che cercava il bagno.

 

 

Photokina 2018

Ah no, era questo.

 

 

Eppure Pentax è diversa da Olympus, non ha bisogno della Fritz Cola allo stand per attirare l’attenzione e conquistare il pubblico. Pentax ha fatto vari modelli di reflex davvero molto interessanti e con caratteristiche senz’altro superlative, presentate anche prima di altri. Il problema però, in questo caso, è stata la scarsa comunicazione e i pochi investimenti in termini di marketing, perché, inutile negarlo, ci sono state fotocamere Pentax in passato che battevano a mani basse i colossi Nikon e Canon in termini di prestazioni e innovazioni, peccato che nessuno lo sapesse.

sono rimasto allo stand di Pentax per circa 15 minuti e l’unica persona che si è fermata per chiedere qualcosa era un tizio che cercava il bagno.

Per quanto mi riguarda, ho provato un paio di Pentax per sbaglio qualche anno fa e non ho mai avuto modo di recensirne una semplicemente perché un vero ufficio stampa italiano praticamente non c’è, e questo vuol dire davvero tanto a livello di diffusione, comunicazione e lead. Ecco perché Pentax non ha avuto bisogno di presentare nulla durante il Photokina 2018, deve prima auto-presentarsi al pubblico.

 

 

 

Sony

 

Sony A7SIII

Ci siete cascati, vero? E invece no, Sony non ha presentato, nemmeno in questa occasione, la tanto attesa Sony A7SIII, perché? Perché non ne ha bisogno adesso. Fine.

Tra tutti i vari produttori presenti al Photokina 2018, secondo il mio personalissimo parere Sony ha vinto il premio come “miglior troll di tutti“, e lo ha fatto a mani basse.

 

Photokina 2018

 

La situazione era questa: evento internazionale, tanti giornalisti presenti, invito da parte di Sony a partecipare ad una conferenza dedicata alla stampa. Cosa ci si può aspettare? In un video che avevo fatto prima del Photokina dicevo chiaramente quanto mi aspettassi una A7SIII e una nuova A6700, o A6800, o comunque una nuova mirrorless APS-C. E invece no.

Sono entrato all’evento Sony dedicato alla stampa, mi sono seduto nelle prime file, ho avuto la bava alla bocca in attesa dell’arrivo del Phil Schiller di Sony sul palco e alla fine, sono stato trollato anch’io.

E fu così che Sony trollò tutta la stampa che aspettava le novità al Photokina 2018.

L’evento Sony è iniziato con “abbiamo ottiche universali che potete montare su tante fotocamere” ed è continuato con “le nostre ottiche sul mercato ora sono 48 ma diventeranno presto 60 nel corso del prossimo anno“. Dopo circa 15 minuti e un paio di cambi di persone sul palco, il direttore marketing è dovuto salire nuovamente a dire al microfono “l’evento è finito, vi aspettiamo al nostro stand”, proprio perché tutti erano ancora seduti e in attesa dei grandi annunci.

E fu così che Sony trollò tutta la stampa che aspettava le novità al Photokina 2018.

La realtà dei fatti è anche un’altra: Sony ha avuto la sfacciataggine di mettere due banner pubblicitari enormi proprio all’ingresso principale del Photokina che dicevano “Ecco la A7III, la fotocamera che ridefinisce lo standard delle mirrorless” e subito di fianco “Ecco A7II, un prodotto ancora superlativo” (o qualcosa del genere), proprio per rafforzare la strategia di troll alla Tony Stark che tanto mi piace e che tanto mi ha lasciato l’amaro in bocca.

Amaro in bocca solo a metà però, perché è vero, Sony sta facendo i numeri con A7III, fotocamera che ha conquistato anche me personalmente e mi ha permesso di lasciar da parte tutte le mie varie reflex per acquistare la prima mirrorless destinata ad entrare in maniera fissa nel mio zaino fotografico dell’attrezzatura che uso per lavorare abitualmente.

Sony A7III e Sony A7RIII dominano ancora il mercato delle mirrorless professionali, pertanto il produttore deve aver pensato che un annuncio della futura A7SIII, in questo caso e in questo evento, non era necessario. Avrà fatto bene? Avrà sbagliato? La vedremo al CES oppure prima della fine dell’anno in un altro evento dedicato?

Chi lo sa, staremo a vedere.

 

 

 

 

Zeiss

Zeiss ZX1

Mentre mi “sfondavo” (letteralmente) di Fritz Cola all’ “evento” Olympus, dall’altra parte della città, ad un evento privato e limitato a pochissimi invitati, Zeiss presentava quella che è stata, secondo me la vera rivelazione tecnologica del Photokina 2018: Zeiss ZX1.

Sfortunatamente non ho avuto modo di provare questa fotocamera, però posso dire cosa ne penso in base alla mia esperienza e, ovviamente, alla mia personale opinione.

Photokina 2018

 

Zeiss ZX1 è la prima fotocamera del noto produttore di lenti di lusso e integra un’ottica fissa Zeiss Distagon T* 35mm f/2.0 (che non si può cambiare, ovviamente), un sensore full frame da 37,7 megapixel, un mirino elettronico Oled con risoluzione FullHD, gamma iso da 80 a 51200, 3 fps di raffica, WiFi e Bluetooth, connettore USB-C e, udite e udite, ben 512 GB di storage interno, un display touch LCD da 4,34″ e Adobe Photoshop Lightroom CC integrato.

So che le ultime tre caratteristiche che avete letto vi hanno lasciato a bocca aperta, esattamente com’è successo a me. Cosa desideravo davvero se non una fotocamera ad altissima risoluzione in grado di produrre foto incredibili che poi mi permettesse una post-produzione immediata (e integrata) non con il solito strumento del produttore all’interno di un menù dispersivo ma con, nientepopodimenoché , Lightroom CC?

Un vero sogno, spezzato però subito dopo, nell’esatto momento in cui si è spenta la mia vena da “LA VOGLIO SUBITO” e si è accesa la parte riflessiva del mio cervello.

 

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Cosa desideravo davvero se non una fotocamera ad altissima risoluzione in grado di produrre foto incredibili?

Cosa desideravo davvero se non una fotocamera ad altissima risoluzione in grado di produrre foto incredibili che poi mi permettesse una post-produzione immediata (e integrata) non con il solito strumento del produttore all’interno di un menù dispersivo ma con, nientepopodimenoché, Lightroom CC?

Stupefacente la memoria flash da 512 GB, meravigliosa la presenza di un display enorme e pratico da usare e soprattutto un sogno Lightroom CC, ma tutto questo ha un prezzo e non la sto facendo una questione economica bensì funzionale.

Per far sì che tutta la “baracca” funzioni, Zeiss ZX1 integra una custom rom di Android (anche se non so esattamente di quale versione, suppongo Android 8 Oreo), il che significa che nel momento in cui esce un aggiornamento di sicurezza o un major upgrade di Android, Zeiss deve aggiornare la custom rom e mandare l’aggiornamento a tutti i possessori della fotocamera.

Un’operazione non di certo semplice e che non viene fatta velocemente, pertanto, se nel frattempo avrete problemi di crash o rallentamenti vari (cosa che purtroppo può capitare con Android) il rischio è quello che non riuscirete a portare a termine il lavoro.

Si parla di lavoro, certamente, perché un dispositivo del genere non può di certo essere acquistato per scherzo o per divertimento, contando anche il fatto che sicuramente costerà tantissimo (il prezzo non è ancora stato comunicato).

Photokina 2018

 

Ad ogni modo, la cosa che mi ha letteralmente terrorizzato è stato il paragone che ha fatto immediatamente il mio cervello con il DJI Phantom 4 Pro Plus che ho avuto e usato per un po’. Per chi non lo sapesse, la versione “Plus” del Phantom 4 Pro era quella che veniva venduta in kit con un telecomando con display da 1000 nits (visione fantastica al sole) e una custom rom di Android che gestiva il tutto.

Ho perso il conto delle innumerevoli volte in cui il software ha crashato e ci sono stati problemi così importanti da lasciare il drone in volo sospeso a 50 metri sopra la mia testa senza possibilità di controllo da parte mia a causa della mancata connessione tra telecomando e UAV (causata proprio dai vari crash di sistema).

Per questa problematica ho ovviamente dovuto vendere il drone dalla disperazione, promettendo a me stesso che non avrei mai più messo in pericolo la mia sicurezza né quella di altre persone per questioni del genere o disattenzioni simili (non causate da me, ovviamente).

Apprezzo molto quanto fatto da Zeiss, perché è un chiaro segnale che  tecnologia e fotografia stanno evolvendo a pari passo e non è assolutamente vero o scontato che un giorno gli smartphone vinceranno la sfida.

Certo, in questo caso l’esempio è un po’ diverso, Zeiss ZX1 non vola e non rischia di finirvi in testa (a meno che qualcuno sopra di voi non la stia usando senza corde per fare foto da altezze considerevoli), però il concetto che vorrei trasmettervi è lo stesso: forse non siamo pronti per questo.

Però apprezzo molto quanto fatto da Zeiss, perché è un chiaro segnale che tecnologia e fotografia stanno evolvendo a pari passo e non è assolutamente vero o scontato che un giorno gli smartphone vinceranno la sfida.

Insomma, non posso che essere molto curioso nell’attesa di mettere le mani su questo gioiellino per vedere se avevo ragione oppure se gli ingegneri Zeiss hanno trovato una soluzione anche per questa problematica di “custom rom”.

 

 

 

Photokina 2018:
Le mie Conclusioni

E anche questa Photokina è finita, mentre faccio le valige per tornare a casa e saluto una settimana tra febbre e corse tra uno stand e l’altro, rifletto sul fatto che effettivamente, in soli due anni, la fotografia è cambiata notevolmente. Gli smartphone si stanno evolvendo in maniera importante per quanto concerne il livello fotografico, la risoluzione e la, ormai necessaria, presenza di più lenti per compensare la mancanza dell’intercambiabilità presente su reflex e mirrorless.

Per quanto concerne il mercato puramente fotografico invece, le reflex iniziano lentamente a sparire e, allo stesso modo, inizia ad aumentare notevolmente l’interesse per le mirrorless, categoria che dalle reflex prende il giusto e aggiunge tutto ciò che la moderna tecnologia può offrire.

Sony ci aveva provato anni fa a mettere un mirino elettronico su una reflex, ma poi l’idea è fallita a causa dell’avvento delle mirrorless, che stanno sempre prendendo più piede e stanno stupendo tutti per caratteristiche e portabilità.

Che senso avrebbe oggi, per un professionista, portare ancora 15 kg sulla schiena per uscire a fotografare con un paio di lenti quando può dimezzare il peso a favore di una qualità ancora più alta?

La riflessione che ho fatto riguarda proprio la variazione d’interesse nel mercato fotografico, e i produttori lo sanno bene. Sony ha preso il predominio e se lo tiene stretto, ma, a differenza degli anni precedenti, gli altri produttori stavolta non stanno a guardare. E noi, utenti finali o professionisti, ne vedremo sicuramente delle belle.

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