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Nausicaä della Valle del Vento, la principessa che ama la natura

Nausicaä della Valle del Vento

Sono passati mille anni dai “Sette giorni di fuoco” che devastarono il mondo e portarono alla comparsa del Mar Marcio. Incurante delle conseguenze della guerra il regno di Tolmekia vuole riportare in vita uno degli dei guerrieri che sconvolsero l’umanità e usarlo per i suoi scopi. Riuscirà Nausicaä, principessa della Valle del Vento, a fermare la guerra e scoprire il segreto che nasconde la giungla tossica?

L’11 marzo 1984 arrivava nei cinema giapponesi Nausicaä della Valle del Vento (Kaze no tani no Naushika), secondo film scritto e diretto da Hayao Miyazaki.

Nel 1984 usciva in Giappone il film di Nausicaä della Valle del Vento.

Il film è tratto dall’omonimo manga realizzato dallo stesso Hayao Miyazaki nel 1982 che vede protagonista la giovane principessa della Valle del Vento, Nausicaä, la quale farà l’impossibile per impedire al popolo di Tolmekia di riportare in funzione un’antica arma per annientare una giungla tossica popolata da insetti giganti.

Nausicaä della Valle del Vento è il secondo film diretto dal Maestro nipponico e, nonostante sia stato elaborato e prodotto prima della fondazione dello Studio Ghibli, viene spesso considerato la prima opera prodotta dallo stesso in cui, come e più che nel precedente Lupin III – Il castello di Cagliostro, è possibile riscontrare i temi principali della poetica del regista.

In Nausicaä della Valle del Vento è possibile riscontrare i temi principali della poetica di Miyazaki.

Miyazaki sin dal suo esordio come regista televisivo ci ha abituato a vedere i suoi personaggi immersi in situazioni fantastiche e spettacolari, che però rispecchiano a pieno le difficoltà che presenta la vita e la spasmodica attesa per il finale. E Nausicaä della Valle del vento non fa eccezione.

L’anime è ambientato in un futuro post-nucleare che richiama quello di Conan ragazzo del futuro e che fa venire alla mente molti film del genere. Come spesso accade in questo tipo di pellicole, sono passati secoli dalla fine guerra nucleare – qui sono mille gli anni e la guerra è ricordata come “I sette giorni di fuoco” – la natura più ostile che mai ha preso il sopravvento sull’uomo e si tramanda un’antica leggenda che vede protagonista un cavaliere che salverà l’umanità.

 

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La trama prende spunto da una catastrofe ambientale realmente accaduta.

La trama di Nausicaä della Valle del Vento prende spunto da una catastrofe ambientale realmente accaduta in Giappone nel 1956, ovvero l’inquinamento di mercurio del golfo giapponese di Minamata. Ciò che colpì il regista fu la capacità delle creature del mare di sopravvivere alla devastazione del loro habitat. Nausicaä può quindi essere considerato a tutti gli effetti un film di fantascienza ecologica – tanto che riceverà il sigillo ufficiale WWF – e il primo in cui si può riscontrare il tema dell’ecologismo, molto caro al regista.

Come in altri film successivi di Miyazaki, e in particolare in Principessa Mononoke, in Nausicaä della Valle del Vento l’uomo e la natura non vivono più in armonia, poiché il primo ha devastato la seconda sino a ridurla in una foresta tossica mortale. Devastazione dovuta dalla guerra nucleare causata dalla mancanza di comunicazione tra gli uomini, ormai incapaci di ascoltare la voce del prossimo.

Il film ha ricevuto il sigillo ufficiale WWF per il suo messaggio ecologista.

Una convivenza che il Maestro spera sia ancora possibile e che, visto il disastro provocato dalla sete di potere maschile, non potrà che passare attraverso lo spirito femminile, l’unico in grado di poter capire e in grado di entrare in contatto con la natura.

E sarà proprio Nausicaä, la prima giovane eroina coraggiosa e sognante, con il suo rifiuto della guerra e della violenza, a riuscire a scoprire il segreto della foresta tossica e a riunire tutte i popoli della Terra sotto un’unica bandiera.

Sarà lei con la sua purezza, la sua gentilezza e il suo altruismo a riuscire a stabilire in più di un’occasione un contatto con la natura, sarà lei il guerriero di blu vestito disceso dal cielo che troverà il modo di riunire l’uomo alla natura. L’unica a capire e a far capire ai suoi simili l’importanza della tolleranza e l’importanza di non temere ciò che non si conosce ma di imparare a conoscerlo.

 

 

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Nausicaä è il prototipo dell’eroina miyazakiana, una ragazza indipendente e capace di badare a se stessa, altruista, amante della natura, pacifista e distaccata dalle cose materiali. Ma essendo un essere umano ha anche dei difetti e proverà odio e rancore per il popolo di Tolmekia, colpevole di aver invaso la Valle del vento. Un odio che teme e rifugge e che la porterà a compiere degli errori a cui saprà rimediare.

Nausicaä è il prototipo dell’eroina miyazakiana e nasce dall’unione di due personaggi della letteratura occidentale e orientale.

La protagonista Nausicaä nasce dall’unione di due personaggi della letteratura occidentale e orientale. È l’unione di Nausicaä principessa dei Feaci cantata da Omero nell’Odissea, cui il regista si ispira per l’altruismo, l’amore per la natura e il distacco dalle cose materiali, e La principessa che amava gli insetti protagonista dell’omonimo racconto della cultura giapponese. Una ragazza fuori dal comune capace di vedere oltre le apparenze e in grado di vedere il mondo ancora con gli occhi di un bambino insieme alla sua magia, nonostante tutto.

 

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Altro tema sempre presente nei lavori di Miyazaki è il volo, passione del regista sin da bambino, e che nell’anime è richiamato anche nel titolo. Non è un caso che Nausicaä, l’unica in grado di poter salvare l’uomo e capire la natura, sia un cavaliere del cielo e riesca non solo a capire il vento ma in qualche modo riesce a “comunicare” con esso e captare i cambiamenti che sono in atto nel mondo.

Il film è disegnato completamente a mano e la bellezza e i colori dei paesaggi sono sempre mozza fiato.

Come sempre Miyazaki riesce a portare lo spettatore nel pieno della vicenda, facendolo divenire a tutti gli effetti un abitante del mondo in cui si svolge la storia e che, con gli occhi fissi sullo schermo, attende con trepidazione il finale della storia. Come in tutti i film delMaestro anche Nausicaä della Valle del Vento è disegnato completamente a mano e la bellezza e i colori dei paesaggi sono sempre mozza fiato. Inoltre la pellicola segna la prima collaborazione tra Hayao Miyazaki ed il compositore Joe Hisaishi, il quale firmerà la colonna sonora di tutte le opere del regista.

 

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Il film in Italia è stato trasmesso per la prima volta su Rai 1 il 6 gennaio del 1987 in quattro parti, successivamente è nel 2010 al Festival del Cinema di Roma con un nuovo adattamento di Gualtiero Cannarsi per poi arrivare finalmente al cinema nel 2015 per un evento speciale con ben 31 anni di ritardo.

Nel 2015 la pellicola arriva al cinema in Italia con 31 anni di ritardo e un nuovo adattamento.

Il nuovo adattamento dei dialoghi riesce a restituire a Nausicaä della Valle del Vento il suo più profondo significato, in paritcolar modo nelle scene clou, che si era perso con la prima traduzione. Inoltre vi è anche un nuovo doppiaggio che vedrà nuove voci per tutti i personaggi, a partire da Nausicaä, alla quale presta la voce Letizia Ciampa, voce italiana di Emma Watson. Se nella prima parte dell’anime il nuovo doppiaggio disorienti un po’ – tanto che ci si aspetti che la principessa lanci un incantesimo e rimproveri Harry e Ron – in breve ci si abitua alle nuove voci, anche a quella di Pino Inegno (Kurotowa) la cui voce non si sposa bene con gli anime.

Nausicaä della Valle del Vento è un film che a distanza di oltre 30 anni riesce ancora ad emozionare e commuovere

Nausicaä della Valle del Vento è un film che a distanza di oltre 30 anni riesce ancora ad emozionare e commuovere, a trasmettere ancora le stesse emozioni di disagio e rabbia verso la scelleratezza umana e di speranza per un futuro migliore. Un film in cui è impossibile non immedesimarsi e tifare per Nausicaä. Da vedere assolutamente.

 

 

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