Whiskey Tango Foxtrot: il lato oscuro del reporter di guerra

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Qual è il più grande sogno di ogni producer? Sicuramente non essere spedito in Afghanistan come reporter di guerra, ma continuare a fare il suo lavoro dietro la scrivania, possibilmente con un aumento di grado. Questo è ciò che pensa anche la producer Kim Barker, prima di rendersi conto di come la sua vita, in tanti anni, non sia andata per nulla avanti ma, anzi, sia solo tornata indietro. Quindi, perché non buttarsi?  Questo è solo l’inizio per la commedia satirica Whiskey Tango Foxtrot di Glenn Ficarra e John Requa.

Dopo il grande successo di Crazy, Stupid, Love, gli sceneggiatori Glenn Ficarra e John Requa (Focus – Niente è come sembra) tornano alla regia con una pellicola che vi lascerà spiazzati. Whiskey Tango Foxtrot non ha solo un titolo al quanto enigmatico, che oggettivamente non ha nulla a che vedere con il film, ma si fonda su una struttura assai contorta e particolare.

Il film è l’adattamento cinematografico del libro The Taliban Shuffle: Strange Days in Afghanistan and Pakistan, memorie della giornalista americana Kim Barker, riguardanti la sua esperienza, appunto tra in Pakistan e Afghanistan, avvenuta tra il 2002 e il 2006.

Protagonisti di questa black comedy sono Tina Fey, Margot Robbie e Martin Freeman, tutti e tre mostri di bravura e versatilità.

Tina Fey è la producer Kim Barker, una donna schiacciata da se stessa, il suo lavoro e una relazione sulla quale non riesce a scommettere più del dovuto. Quando la rete le propone di andare a Kabul come inviata di guerra, Kim non è troppo convinta. Riconosce di aver bisogno di una scossa, ma non proprio di un salto nel vuoto, o su di una mina, come quello.

 

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Eppure l’idea continua a solleticare la mente di Kim.

Eppure l’idea continua a solleticare la mente di Kim, ed inaspettatamente il coraggio arriva in una giornata new yorkese come tante: in palestra, mentre guarda un servizio dell’inviata Tanya Vanderpoel (Margot Robbie).

Kim vede la realizzazione, la professionalità e l’impegno in quelle parole su di un territorio sconosciuto. Un territorio che per lei sarà fonte di esperienze nuove, che non avrebbe neanche potuto immagine. Possibilità di crescita lavorativa e mentale.

Il restart di Kim non è facile, soprattutto perché Kabul è più impegnativa del previsto.

Eppure l’adrenalina del primo servizio nel bel mezzo di uno scontro tra marines e talebani, l’euforia di ogni notte tra alcool, droga e reporter di tutto il mondo, la possibilità di essere riconosciuta per il suo talento, e anche quella di aprirsi a una relazione diversa, trasformeranno questo incubo di pochi mesi in una scelta di vita di anni.

 

Whiskey Tango Foxtrot
Whiskey Tango Foxtrot è un film di satira, una black comedy che mantiene un perfetto equilibrio tra serietà e comicità. Un film che già dal suo titolo, che non fa altro che riprendere l’acronimo WTF, cioè What The Fuck, spiazza non poco.

Questo non è il solito film americano e non sarà solo Kim a pronunciare quelle parole, ma anche lo spettatore, perennemente portato in situazioni paradossali.

Potremmo definire Whiskey Tango Foxtrot uno spaccato di realtà.

Potremmo definire Whiskey Tango Foxtrot uno spaccato di realtà, ma non di un’unica e semplice realtà. La storia vuole raccontare, sempre attraverso gli occhi della protagonista, non solo della società afghana e pakistana, ma anche della vita da reporter, delle condizioni e dei rischi ai quali ci si sottopone e, giusto per non farsi mancare nulla, dell’interiorità umana.

Di fronte al lavoro possiamo essere tutti delle vipere e colpire a tradimento anche gli amici più stretti. Kabul inizia quasi per gioco, una sfida, ma che col tempo diventa per Kim una vetta sempre più estrema. Più il suo percorso da reporter va avanti, più lei ha bisogno di sentirsi realizzata e superiore a qualsiasi altro collega. Questo, ovviamente, non vale solo per Kim.

 

 

Whiskey-Tango-Foxtrot-Margot-Robbie

 

 

Il lato più crudo di questo film non è la ricostruzione della vita del territorio all’interno del quale è ambientato il film, ma bensì la totale mancanza di etica, nei confronti degli altri e di se stessi, di fronte alla quale si trovano questi giornalisti.

Una corsa al pezzo più avvincente, a chi riprende l’esplosione più vicina, lo scoop più convincente a discapito della vita dei propri colleghi e amici e anche a discapito della propria vita. Non importa quale sia la posta in gioco, più l’adrenalina aumenta e più si sente il bisogno di spingersi oltre i propri limiti, fisici e morali.

 

 

Kim cade in fretta in questa spirale, ma gli occhi le si apriranno proprio quando si renderà conto di quanto pericolo possa essere questo gioco.

Tina Fey è eccezionale nel gestire questo ruolo.

Tina Fey è eccezionale nel gestire questo ruolo, perfettamente disegnato sulla sua figura. Bravissima nel passare da uno stato all’altro con la solita naturalezza ironica di cui è dotata. Una bellissima interpretazione che regge per tutto il film.

 

Whiskey Tango Foxtrot

 

Il personaggio di Kim è molto particolare. Kim potrebbe essere la comune donna bianca americana, e arriva a Kabul con la storia più banale che ci possa essere. Con lo scorrere dei mesi Kim si scopre una persona totalmente diversa. Una donna affamata, una donna dannatamente brava nel suo lavoro, caparbia e testarda, ma anche ironica e, per certi versi, fragile. Una donna in grado di tenere testa al Procuratore Nazionale dell’Afghanistan, interpretato da Alfred Molina.

In questo senso fondamentali sono i personaggi della Robbie e di Martin Freeman.

In questo senso fondamentali sono i personaggi della Robbie e di Martin Freeman, il fotografo scozzese Ian MacKelpie, proprio perché ispirazione e al tempo stesso ostacoli, in modo differente, per Kim.

 

 

Whiskey Tango Foxtrot

 

 

Il personaggio di Margot Robbie, Tanya, parte come unica figura femminile presente nella vita di Kim. La complicità delle amiche è molto forte e la loro amicizia sincera. Quando la situazione nel territorio di guerra inizierà a raffreddarsi, la caccia allo scoop sarà fondamentale per entrambe, tanto da mettersi l’una contro l’altra.

Ian ci viene presentato come il classico Don Giovanni. Non bellissimo, ma affascinante. È apparentemente cinico e menefreghista, ma la sua è una corazza che vedremo leggermente sgretolarsi con il rapporto, sempre più sentimentale, con Kim.

Martin Freeman non ha bisogno di troppe parole. Sappiamo già quanto questo attore sia incredibilmente versatile, e in questo film lo dimostra per l’ennesima volta. Simpatico, sfrontato, quel tanto che basta di presunzione, per una performance da lasciare chiunque entusiasta. Un attore che, personalmente, amo in qualsiasi salsa. Naturale e mai costruito.

 

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La coppia Fey-Freeman è molto interessante.

La coppia Fey-Freeman è molto interessante. Ottima complicità che, per buona parte della narrazione, manda avanti la storia a colpi di scene paradossali e battute brillanti, ma che sa anche costruire una suspense altissima negli ultimi momenti della pellicola, forse quelli più drammatici.

La realtà di Kabul è frammentata tra lo stile di vita dei reporter e quello del suo popolo, infatti viene definito “Ka-bolla”, proprio perché intrappolati in una sorta di mondo dove lo spazio e il tempo si sono fermati.

 

Whiskey Tango Foxtrot

Lo sai, vero, che questa non è la vita reale?

 

Se da un lato c’è la povertà e la devastazione della guerra, dall’altra parte c’è una forza che quasi non ci si aspetterebbe. Non c’è rassegnazione, ma voglia di andare avanti nei modi più disparati.

Gli spari notturni, che all’inizio per Kim erano fonte di paura e insonnia, successivamente diventano qualcosa di estremamente naturale. Naturalezza che si va a rispecchiare anche nella stessa società americana, cioè quella società che ha bisogno di finanziare le sue truppe in queste nazioni in guerra, ma che al tempo stesso non ha voglia di ascoltare ogni giorno le storie di vita da quella parte di mondo.

La notizia del “solito bombardamento” non è quindi interessante. Ciò spiazza non poco lo spettatore, portandolo a riflettere soprattutto sull’atteggiamento che assumono i giornalisti.

Non c’è frustrazione nei confronti di una società americana totalmente cieca o invisibile, ma c’è frustrazione nei confronti di quelle esplosioni, quegli scontri troppo poco interessanti.

 

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Un film frizzante e diverso. Un film dal genere misto che sa essere comunque convincente e appassionare.

Whiskey Tango Foxtrot non fa leva su tematiche proprio innovative e spesso la sceneggiatura rimane fine a se stessa proprio perché satura di troppe tematiche e sub plot, ma riesce comunque a colpire nel vivo. Un film frizzante e diverso. Un film dal genere misto che sa essere comunque convincente e appassionare.

Whiskey Tango Foxtrot vi aspetta al cinema dal 19 Maggio.

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