Death Wrote

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Se togliere una vita è profondamente errato, ma non vi è altro modo per fermare chi sta errando, è giusto errare a nostra volta?

 

Metti in ordine le idee

Quando lessi per la prima volta Death Note rimasi incredibilmente colpito dalla genialità del Manga.

Quando lessi per la prima volta Death Note rimasi incredibilmente colpito dalla genialità del Manga, non solo dall’idea in se, ma da come era stata sviluppata: complessa ed affascinante.

Sapevo di voler assolutamente fare qualcosa riguardo a quest’opera, ma non sapevo come improntarla. La tentazione di fare una descrizione sommaria di eventi o addirittura di creare una storia di omicidi intricata dove alla fine svelare il vero assassino era alta, perché sostanzialmente è sempre d’effetto ed è molto divertente sviluppare progetti di questo tipo tramite la musica. All’inizio avevo pensato anche di portare in causa “L” ma infine l’ho scartato perchè il suo personaggio mi stava portando verso una strada non percorribile.

Chiaramente sarebbe stato banale: nel mio cervello, mentre in ufficio rispondevo alle infinite inutili mail dei clienti, capii che avrei voluto in quel momento avere in mano il mio Death Note e con una bella penna iniziare a scrivere una lunga serie di nomi.

Capii che avrei voluto in quel momento avere in mano il mio Death Note.

Nello stesso momento comprendevo la superficialità del mio pensiero, eppure tutti in qualche frangente della nostra vita, magari inconsciamente o magari lucidamente, abbiamo desiderato anche solo per un istante il decesso di una persona.

Questa tipologia di pensiero è una sorta di sfogo, un modo per eliminare lo stress dalla nostra esistenza. Una cosa che però sappiamo, anche se il più delle volte evitiamo il pensiero, è che nel mondo ci sono state e ci sono tutt’ora persone che hanno commesso crimini di incredibile efferatezza.

Sono malati mentali? Non lo sono? Lo fanno per gusto? Questo non lo possiamo sapere di per certo, non siamo loro, non possiamo comprendere il loro mondo e le loro azioni, ma una cosa che sicuramente sappiamo è: se li vorremmo vedere morti, oppure in carcere a vita, oppure torturati e via discorrendo…

Presupponiamo per assurdo quindi di poter avere il potere di uccidere una persona che ha commesso azioni innominabili senza nessun rischio e restando anonimi, ci sentiremmo anche noi infine assassini?

Death Wrote
Ci sentiremmo anche noi infine degli assassini?

 

 

 

Trasposizione

Volevo utilizzare gli elementi di Death Note, ma senza copiarlo.

Volevo utilizzare gli elementi di Death Note, ma non volevo copiarlo, perché il mio intento è sempre quello di estrapolare un concetto e metterlo alla portata di tutti nella realtà di ogni giorno.

Ho preso quindi questi elementi ma ricollocandoli a seconda del bisogno della mia idea, portando infatti confusione in alcune persone che non hanno capito il mio intento, ma in realtà è una cosa che è stata calcolata e voluta.

Il simbolismo è importante: utilizzare un personaggio, un’immagine, un simbolo, una figura per comunicare un concetto è un’arma potente e può essere usata anche per cambiare il significato originale.

Cerco sempre di portare l’ascoltatore a guardare quello che faccio da diverse angolazioni, perché credo sia divertente ma anche appagante cogliere le sfumature o le piccole cose nascoste all’interno di un progetto, il termine che cerco in realtà è: stimolante.

 

 

Musica

Nel mentre tutto era in subbuglio, mi sono concentrato sulla musica. Ho preso varie colonne sonore dell’anime, alcuni riff salienti, altri suoni singoli poi, grazie alla maestria del mio producer Kuma19, sono stati spezzettati e ricombinati.

Infine con qualche tocco magico, un po’ di creatività, centosettantamila variazioni e molta pazienza, siamo arrivati al suono che volevo.

 

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Ad oggi ho già ascoltato il pezzo un’infinità di volte, eppure, ancora non sono stanco e continuo a riascoltarlo. Questo è un buon metro per valutare (soggettivamente) la concretezza di ciò che si è creato.

 

 

 

Lavoro a più voci

Dopo svariate serate alcoliche e notti a fissare il muro, i piccoli pezzi di follia nel mio cervello si sono uniti per dare vita alla creatura.

Tre Killer reali, due di loro ancora in vita.

Le loro storie compresse in uno storytelling di 12 barre.

Quindi tre persone differenti ad interpretarli, più un “KIRA”.

Molti si aspettavano me stesso in quel ruolo, invece non ero io la persona più adatta ad interpretarlo. Questo progetto doveva avere tutti gli elementi al suo posto anche a costo di sacrificare la mia percentuale di presenza nel video, anche a costo di non essere io il protagonista, perché conta il risultato, sempre e comunque.

perchè conta il risultato, sempre e comunque.

Ognuno quindi ha scelto l’assassino che gli interessava di più, ha studiato il personaggio e lo ha interpretato, mettendo in rima la sua vita in un tempo molto limitato.

 

 

 

Manca Misa

Il progetto ha ormai la sua forma ma manca un tassello importante. Manca Misa Amane.

Per risolvere questo problema ho messo in piedi un contest per cosplayers su Facebook. Sinceramente non mi aspettavo avesse un così grande successo e ne sono stato piacevolmente sorpreso.

 

 

Creare questo genere di contest è sempre in ogni caso una qualcosa di rischioso, ma come quando finisci un livello in modalità “Incubo” , se ci riesci, la soddisfazione è impagabile.

Dopo aver selezionato 5 finaliste  alla fine ho scelto la mia Misa Amane che ha infine partecipato al videoclip ed il risultato è stato fantastico.

 

 

Maniaco

Mi piace fare le cose fatte in un certo modo, a volte perdo anche troppo tempo per mettere a posto un certo particolare.

Mi sono fatto stampare dei Death Note con scritto “Death Wrote” con il mio logo, ma in realtà a questo giro sono stato abbastanza sobrio, se vi ricordate l’ultima volta ho fatto costruire una lancia di Longino da un fabbro, quindi insomma dai, sto guarendo, forse.

Ma questo serviva anche per un altro scopo.

La fine del progetto in realtà è questa, se andate in fondo al video, sprono il pubblico a scrivere il nome. Ho creato un diario di morte online, qualcuno potrebbe pensarla come una cosa macabra, e si, lo è.

Ma non potevo non farlo, era un’idea troppo figa, cioè a me piace un sacco. Non sono sicuro possa venire apprezzata da tutti, ma l’interattività finale di poter scrivere il nome sul “Death Wrote” mi sembrava troppo uber per non farla.

Il sistema è un po’ rozzo nel senso che ho finito i money per abbellirlo ma se qualche super programmatore/web designer volesse darmi una mano per implementarlo lo accolgo a braccia aperte e prometto di non scrivere il suo nome!

Ok basta, godetevi il video, buona visione!

 

 

 

 

 

Staff

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