Polvo


I Polvo si formarono nel 1990 a Chapel Hill (North Carolina). La line-up originale consisteva in Ash Bowie (voce/chitarra), Dave Brylawsky (voce/chitarra), Steve Popson (basso) e Eddie Watkins (batteria).

Il sound dei Polvo fu definito da armonie di chitarre complesse e dissonanti e ritmi stravolti e, spesso, da testi surrealistici. Il loro sound fu così imprevedibile e spigoloso che i chitarristi furono accusati di non saper suonare con le chitarre accordate correttamente. In effetti, sono rari i casi in cui Brylawsky e Bowie usano l’accordatura standard (EADGBE), rifugiandosi spesso su toni mancanti sulle corde centrali (accordature in RE) che crea e massimizza quel sound “lousy”, facendolo diventare il naturale step successivo del lo-fi, tanto caro a shoegazer e grunger. Il nome della band è tradotto come “polvere” dallo spagnolo ma in spagna la parola Polvo è anche usata volgarmente per dire “sesso”.
I Polvo hanno il merito di essere stati i primi ad usare massivamente le figure tipiche del Math Rock in un contesto non sperimentale, rielaborando, assieme agli Slint (di cui parleremo in seguito) il grunge e il rock verso le intuizioni musicali che saranno i cardini dell’ondata post rock della metà degli anni ’90. Loro stessi evolveranno il loro sound “verso est”, sgamando così la particolare predilezione di Ash Bowie per le culture orientali, rendendo i brani sempre più “progressive” e complessi.

Assolutamente consigliati tutti gli album, ma per cominciare subito si posso provare:
Cor-Crane Secret (1993)
This Eclipse [EP] (1995)
Shapes (1997)

[P&T Sounds] è la rubrica musicale a cura di @taldeital, @pazqo, @chopinhauer e @Xenakis che racconta la musica fuori dal coro che valga la pena ascoltare.

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