L’Università di Princeton e l’Università dell’Arizona hanno realizzato una simulazione che traccia il percorso dell’acqua sotterranea su scala continentale. È stato mappato il percorso della pioggia e della neve sciolta che, penetrando nel terreno, riemergono in corsi d’acqua dolce. I ricercatori hanno osservato che l’acqua può viaggiare a grandi profondità: riemerge fino a 100 miglia dal suo punto di ingresso e rimane sotterranea da 10 a 100.000 anni. Questo studio, pubblicato su Nature Water, mostra inoltre la metà dell’acqua che scorre nei fiumi deriva da falde acquifere profonde.
Tali risultati sono di grande rilevanza per la gestione delle risorse idriche sotterranee, il controllo dell’inquinamento e degli effetti del cambiamento climatico. Questa simulazione prende in considerazione gli Stati Uniti continentali, parte del Canada e del Messico. È stato possibile tracciare il percorso delle acque fino a 7,85 milioni di chilometri quadrati.
Nel Midwest, le acque percorrono lunghe distanze, specialmente nelle aree dove le montagne confinano con le pianure. In particolare, un flusso di acque sotterranee ai piedi delle Montagne Rocciose si estendeva per 238 chilometri. L’indagine ha anche dimostrato l’ampia connessione delle risorse idriche sotterranee. Infatti, quasi il 90% dei bacini idrografici degli Stati Uniti riceve acqua da un bacino vicino e la trasferisce a un altro.
Acqua sotterranea: una risorsa in esaurimento
Secondo le indagini, le acque sotterranee costituiscono il 99% dell’acqua dolce non congelata a livello globale. Esse forniscono acqua potabile a 145 milioni di americani. Inoltre, permettono l’irrigazione del 60% dei prodotti agricoli mondiali. Ma purtroppo questa essenziale risorsa si sta esaurendo a causa delle perdite dalle piattaforme come i pozzi di petrolio e gas.
Le interconnessioni tra i bacini idrografici non sono importanti solo per il flusso dei corsi d’acqua. Questo ci dice anche per quanto tempo persisterà la contaminazione nelle acque sotterranee. Inquinanti diffusi come nitrati e PFAS possono portare questi lunghi viaggi verso il torrente, rendendoli più difficili da gestire e persino più longevi.
Maxwell
Hanno anche scoperto che le acque di profondità tra i 10 e i 100 metri hanno fornito oltre la metà del flusso di base nel 56% dei sottobacini studiati. Le falde più profonde sono state localizzate nelle aree come le Montagne Rocciose e gli Appalachi.